2017 - 06 - 17: Prof. Antonio Bica - Trucco e bellezza femminili nelle civiltà antiche

Sabato 17 giugno 2017 alle ore 16.20 nella sala delle riunioni dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 numerosi soci e simpatizzanti sono intervenuti per partecipare al penultimo evento previsto dal programma della 1^ parte dell'anno sociale 2017 cui seguirà la sosta estiva.


















Ospite e relatore della serata il Dott. Antonio Bica, orientalista, noto ed apprezzato dai presenti per i numerosi precedenti ed interessanti argomenti trattati negli anni precedenti avendo sempre accettato gli inviti a relazione rivoltigli dall'Associazione. 


L'incontro è stato aperto dal Prof. Valenti, Presidente dell'Associazione, che dopo un saluto ai partecipanti e aver ringraziato i Dott. Bica per aver ancora una volta accettato l'invito dell'Associazione, gli ha ceduto la parola.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto riferito nel corso della serata durante la quale è stata anche proiettata una interessante serie di diapositive che purtroppo non è stato possibile inserire di seguito.



















Avuta la parola il Prof. Bica ha ringraziato l'Associazione per l'invito rivoltogli a relazionare ed ha premesso che l'argomento della serata avrebbe in realtà poco a che fare con gli  studi di un orientalista.


Già in passato Seneca considerava la bellezza come armonia di tutto il corpo e non già di una sua singola parte.

Diversi sono stati in passato i canoni della bellezza femminile. Nel paleolitico ad esempio, dai reperti ritrovati, essi erano improntati ad una decisa rotondità con fianchi, corpo e ventre  pronunciati a sottolineare la fecondità e la sopravvivnza della specie, mentre oggi la donna è bella solo se è magra. La bellezza quindi si è modificata in relazione alla evoluzione della cultura e della società.

E' con la civiltà egizia che si iniziò a scoprire la bellezza femminile  come testimoniato dalle pitture ritrovate e le donne egiziane furono le prime ad utilizzare la cosmesi per valorizzare il proprio corpo ma ciò fu anche una consuetudine per tutti i peronaggi che erano al servizio dei sovrani di quell'epoca.



















Nefertiti, il cui nome significa colei che è bella e che è la preferita del dio sole, che fu moglie di Akhenoton, rivoluzionò la storia dell'Egitto introducendo il culto del dio Sole. Essa si lavava con acqua e carbonato di calcio e si faceva massaggiare con vari oli miscelati a essenze varie.


Ciò riferito, l'oratore è passato a parlare di estetica il cui significato vuol dire percepire. Su tale base ogni popolo quindi ha definito il proprio ideale estetico secondo i canoni della propria società e cultura relativamente al contesto storico.

Così nel 5° secolo a.c. si affermarono dei canono estetici in cui non bastava essere belle ma occorreva anche che il corpo fosse proporzionato, aggraziato, sinuoso e con tutti gli attributi della femminilità.

Nel mondo romano la donna invece doveva avere un corpo abbondante, giunonico, essere vistosamente truccata, doveva essere ornata da molti gioielli segno anche della ricchezza e della generosità del marito.

Da 5° al 15° secolo con lo sviluppo della cristianizzazione, la donna fu gravata dalla colpa di Eva e pertanto ci fu un completo  e radicale cambiamento della percezione della figura femminile per cui il suo corpo fu considerato fonte del male e di perdizione e le vennero imposte particolari canoni estetici.
La sua figura doveva essere esile con fianchi stretti ed acerba ad indicare castità e purezza, il ventre parzialmente prominente ad indicare un futuro fecondo di maternità, l'incarnato bianco come il colore del giglio al fine di rappresentare una figura mistica e svuotata da ogni riferimento sessuale.

Nel Rinascimento si manifesta un maggior interessamento alla bellezza esteriore; il corpo non fu più considerato fonte di vanità, ci si ispirò al modello delle Veneri greche, l'incarnato tuttavia fu ancora pallido ma con i fianchi più larghi, il seno pieno e prorompente, le forme più rotonde.

Con l'Illuminismo la bellezza della donna divenne fondamentale in quanto essa doveva essere bella e senza difetti a significare anche l'appartenenza ad un ceto sociale elevato. Si usava la cipria a sottolinere l'attaccatura della parrucca e non dispiaceva nemmeno un pò di maliziosa sensualità applicando al volto dei posticci per trasmettere un messaggio o attirare l'attenzione.

Nel 17° secolo nacque la tendenza ad applicare sul volto ed in varie posizioni dei nei posticci che, a secondo della loro posizione, avevano un significato ben preciso o per tramettere una certa informazione o per rappresentare determinate situazioni.

La cosmesi, dal greco Kosmos inteso come armonia ed ordine globale, antitesi di caos disordine, si può considerare l'insieme delle pratiche per ripristinare un ordine od una armonia interiore, ma può essere intesa anche come l'insieme delle strategie per sedurre od attrarre oppore avere un significato psicologico, sociale e culturale.

Le origini della cosmesi sono antichissime e non si può stabilire nè dove nè quando si sono originate. Ogni civiltà ha elaborato una propria arte cosmetica che taluni popoli utiizzaranno con scopi culturali e religiosi o per comunicare con le proprie divinità.

Tuttavia bisogna distinguere fra trucco e cosmesi. 
Il trucco è un artificio decorativo con significato talvolta religioso al fine di comunicare con le divinità, ma può avere anche altri significati e scopi pratici come la  protezione degli occhi. Nei lutti ad esempio non ci si truccava, non ci si ornava di monili, era un modo per mettere in fuga il male, ecc. Nel trucco si utilazzavano antiche piante per ricavare profumi ed unguenti, rocce per ricavare vari colori, ecc



















La cosmesi è invece un opera estetica volta ad esaltare l'armonia del corpo. Si utilizzavano carbonato di sodio per schiarire la pelle, cera d'api per le rughe, ecc. ed in generale per rendere la persona umana più gradita, per profumarla nel corpo e nei capelli, ecc.


La cosmesi si può considerare importata dall'oriente e di molti prodotti in essa utilizzati se ne parla anche in alcuni libri come la Bibbia ed il Corano.

Non bisogna trascurare tuttavia che molti prodotti in passato utilizzati nella cosmesi o nel trucco erano di fatto prodotti che producevano danni alla salute di chi li utiizzava e che in qualche caso portavano alla morte come l'uso della biacca ed il solfuro di arsenico.

Il Dott. Bica ha infine concluso la sua esposizione rigraziando i presenti per l'attenzione prestata e sottolineaeando che al di là di quello che si è o di quello che si vuole apparire truccandosi o utilizzando profumi vari quello che conta veramente nella donna ed in tutte le persone umane è la bellezza del cuore.

E' seguito quindi u dibattito che ha visto l'interessata partecipazione delle signore presenti che hanno posto al Dott. Bica ulteriori quesiti e chiesto altri chiarimenti in merito al tema trattato. Ad esse l'oratore ha fornito ulteriori e soddisfacenti risposte anche in relazione a quanto risultato dalle sue personali ricerche.

Chiuso il dibattito e prima dei saluti di arrivederci il Prof. Valenti ha ricordato ai soci presenti che la cena di buone vacanze prevista per la sera del giorno successivo era stata sostituita da un pranzo previsto per le ore 12.30 presso il ristorante  '' Grotta perciata '' in località Bonagia da raggiungere con mezzo proprio.



















A ricordo della serata ed a nome dell'Associazione ha invece donato al Dott. Bica i libri '' 33 cunti - Tra le vele del tempo e della storia '' di E. Milana e '' Matrimonio - Usanze e costumi antichi e recenti in provincia di Trapani '' di S. Valenti. 

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