2017 - 12 - 02: Prof.ssa Margherita Bilardello - Il '700: poesie per la monacazione

Sabato 2 dicembre 2017 alle ore 18.25 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 si è tenuto il settimanale incontro previsto dal programma del XXXI Corso di cultura per l'anno 2017.














Ha relazionato la Prof.ssa Margherita Bilardello docente di lettere classiche nei Licei di Venezia e di Milano, veneziana di nascita come ha tenuto a precisare, ma attualmente abitante a Marsala dove si è trasferita, che per la prima volta ha partecipato e con piacere alle attività culturali del sodalizio.


L'ospite è stata accolta cordialmente dai presenti e dal Presidente, Prof. Salvatore Valenti, che dopo averla ringraziata per aver accettato l'invito rivoltole dall'Associazione le ha ceduto la parola.

La Prof.ssa Bilardello ha iniziato ringraziando a sua volta il sodalizio per averla invitata e quindi è entrata in argomento sul tema della serata '' Il '700: poesie per la monacazione ''.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto riferito nel corso della serata.

Negli ultimi anni del 1600 al barocco, tendenza letteraria ed artistica il cui scopo era quello di stupire e meravigliare rompendo i canoni rinascimetali prima seguiti, si sostituì il movimento letterario dell'Accademia dell'Arcadia nato inizialamente perchè la Regina Cristina di Svezia trasferitasi a Roma volle creare un salotto in cui riunire degli intellettuali, come già aveva fatto in Patria, che sentivano la necessità di esprimersi in modo semplice e con buon gusto e dar fine alle gonfiezze del secolo, alle ampollose metafore e al lusso smodato della eruduzione.

Essi ebbero come scopo quello di riprendere gli usi dei pastori greci e peranto ne assunsero i nomi, il calendaro ( celebravano il capodanno ogni 4 anni come le olimpiadi, si immaginarono di vivere nelle campagne, il loro simbolo fu la siringa di Pan ornata da rami di pino e di alloro, per protettore avevano Gesù Bambino perche secondo la tradizione furono i pastori i primi ad adorarlo e per Basilissa la regina di Svezia Cristina.

Essi non erano poeti nel vero senso della parola ma erano uomini illusti, di scienza che si dilettavano a comporre versi e la maggior parte di loro, fatta qualche eccezione, non erano molto noti.

All'interno del movimento si crearono fra i fondatori due correnti:quella di Gian Vincenzo Gravina che vedeva nel movimento un rinnovamento non solo letterario ma anche culturale che proponeva come modelli Omero e Dante per cui il poeta doveva anche essere filosofo ed educatore, cosa che si realizzerà successivamente con il Parini e con l'Alferi, e quella di Giovanni Mario Crescimbeni, che poi ebbe il sopravvento, che per reagire al disordinato barocco puntava invece ad una poesia chiara, classicheggiante e regolare, che venne appoggiata dalla maggior parte del movimento, il quale sosteneva che anche gli argomenti più seri dovevano essere banalizzati, e che ispirava al Petrarca ed al Poliziano.
La contrapposizione produsse nel 1711 una scissione, ma le due correnti si ricompattarono nel 1719 in omaggio al Gravina morto l'anno prima.
Le poesie che venivano composte erano rivolte a persone che formavano il movimento stesso che poi successivamente erano raccolte e stampate per circolare all'interno di una cerchia limitata di persone.

La Prof.ssa Bilardello è quindi passata trattare della poesia d'occasione ovvero di quella poesia che veniva composta su richiesta o committenza in occasione di un particolare evento od occasione che quindi non nasceva dall'anino del poeta o dalla sua ispirazione come natutralmente avrebbe dovuto avvenire.

Un avvenimento relativo a questo tipo di poesia fu la monacazione ovvero l'entrata in convento delle figlie femmine di una famiglia, in genere nobiliare, al fine di non frazionare ulteriormente i beni posseduti che normalmente andavano per la maggior parte al primogenito se maschio o alla figlia che riusciva a maritarsi essendo le altre con la convinzione o in altri modi destinate ad accettare la vita monacale cosa che avveniva molto spesso nell'epoca considerata.














A completamento di quanto detto la relatrice ha quindi letto molte composizioni, talune delle quali anche di autori letterariamente noti, mettendo successivamente in evidenza le costanti tematiche che si riscontravano in esse anche se espresse con parole o figurazioni diverse.


- Hortus conclusus: richiamava il chiostro dei conventi dove le monache si ritiravano mantenendosi pure non trascurando tuttavia ciò che eventualmente poteva verificarsi al loro interno in ricordo di quanto successo ad Eva nel Giardino dell'Eden
- il pellicano: simbolo cristologico che rappresentando Gesù si ritira nel suo nido sicuro per proteggere i suoi nati e per nutrire i quali non esita a lacerarsi il petto  
- la colomba: simbolo di purezza e dello Spirito santo in cui si ricerca lo sposo divino
- la navicella: ovvero la nave che esposta in mare all'azione del vento e delle onde riesce ad entrare in un porto in cui trova protezione e dove le acque sono tranquille. Essa può essere vuota o carica di merci che stanno a significare che la novizia era già dotata dei doni che lo Spirito santo aveva in essa infuso 
- i ruscelli: corsi d'acqua dalle acque pure ed incontaminate con cui talvolta oltre che ad elogiare le monacandi si lodavano anche le madri che le avevano procreate
- il crine reciso: rinuncia alla bellezza terrena ed offerta di tale sacrificio a Dio, ma anche come rinuncia alla vita secolare ed alle mode
- il velo: mezzo esteriore con cui veniva attenuata la bellezza che ancora poteva perdurare
- amore respinto: rinuncia ed inutilità dell'amore terreno, in se stesso forza cosmica e naturale, per dedicarsi interamente allo sposo divino ovvero a Gesù
- rinuncia alla famiglia di origine: monacazione difficile talvolta da accettare per i suoi componenti ma più facile per la monacanda quando mossa dall'amore divino a compiere tale passo
- cambio del nome: abbandono del nome di origine per assumerne un altro che fosse più confacente con le aspirazioni monacali
- monacazione: simile al passaggio dalla morte alla vita, intesa la prima come quella ecolare e la seconda come nuova rinascita a quella spirituale.

Alla conclusione della relazione ha fatto seguito un interessante dibattito che ha visto la partecipazione di molti dei presenti che hanno apportato altri spunti di discussione e di paragone.













Terminato il dibattito il Prof. Valenti dopo aver ringraziato la Prof.ssa Bilardello per la sua partecipazione e per l'interessante relazione, a nome dell'Associazione ed a ricordo della serata le ha offerto il libro '' 33 cunti - fra le vele del tempo e della storia '' di E. Milana.


Prima dei saluti di arrivederci e della chiusura della serata il Presidente ha ricordato ai soci che:l'Associazione ha ricordato ai soci che:

- mercoledì 13 dicembre 2017, ricorrenza di S. Lucia, prevista dal calendario delle attività del XXXI Corso di cultura si sarebbe tenuta alle ore 19.00 presso i locali sociali la '' Sagra della cuccia '' per cui oltre alle arancine di rito sarebbe stata in ogni caso ben accettata la '' Cuccia '' che fosse stata amorevolmete e con perizia preparata dalle solerti socie che l'avessero voluta preparare

- sabato 9 dicembre 2017 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione si sarebbe tenuto l'ultimo incontro previsto dal programma delle attività per il 2017


- la Conviviale di fine anno sarebbe stata tenuta presso il Ristorante Garten di Valderice, da raggiungere con mezzo proprio, alle ore 20.00 di mercoledì 20 dicembre 2017 per la quale erano già aperte le relative e necessarie prenotazioni da effettuare nel più breve tempo possibile ed al termine della quale ci sarebbe stato lo scambio degli auguri per il Natale e per la conclusione dell'anno sociale 2017.




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