2018 - 03 - 17: Prof. Renzo Vento - Ovidio: il bimellenario della morte e la Sicilia

Sabato 17 marzo 2018 alle ore 18.30 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vspri 32 sulla base del programma delle attività del XXXII Corso di cultura per l'anno 2018, con la partecipazione di un folto gruppo di soci, ha avuto luogo l'incontro con il Prof. Renzo Vento, vecchio amico del sodalizio e suo socio onorario.

L'ospite è stato accolto dai presenti e dal Presidente, Prof. Valenti, che dopo una breve presentazione, ringraziandolo di aver ancora una volta accettato l'invito a relazionare, gli ha ceduto la parola.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto riferito nel corso della conferenza.

Il Prof. Vento, dopo aver ringraziato i presenti per la loro partecipazione, è entrato subito in argomento, ricordando sinteticamente quanto si sa della vita di Ovidio, peraltro dallo stesso poeta riportato nella quarta elegia dei Tristia.

Come ben noto Publio Ovidio Nasone, noto più sinteticamente come Ovidio, nacque a Sulmona nel 43 a.C. e morì a Tomis, l'odierna Costanza in Romania, un piccolo porto sul Mar Nero, nel 17 ( 18 ) d.C. perchè colà relegato nell'8 d.C. da Augusto.

Da giovane si recò a Roma con il fratello Lucio, morto poi prematuramente, dove studiò grammatica  e retorica. Il padre l'avrebbe voluto oratore, ma egli si dedicò alla poesia diventando uno dei maggiori poeti elegiaci ovvero scrivendo un tipo di poesia che utilizzava come metro nella versificazione il distico elegiaco cioè un insieme di due versi formati da un esametro e da un pentametro.
Viaggiò molto recandosi ad Atene, nell'Asia Minore e soggiornò anche un anno in Sicilia  ( 26 - 25 a.C. ) insieme all'amico Pompeo Macro, suo coetaneo come riportato nei Tristia, nelle Episulae ex Ponto e nelle Metamorfosi.

Ritornato a Roma si dedicò alla carriera pubblica e conobbe Orazio, Properzio e Virgilio da cui trasse lo spunto per esprimersi e produrre aprendosi alle mode del tempo assecondando i gusti dell'epoca ed i costumi che tendevano a rilassarsi in relazione al lungo periodo di pace che si ebbe sotto Augusto.

Si sposò tre volte. Delle prime due mogli non si sa nulla eccetto che da una di esse naacque la figlia Ovidia, mentre più duraturo fu il terzo matrimonio con Fabia, donna vedova con una figlia, che, pur restando a Roma, il poeta ricorda nei suoi scritti. 

Nell'8 d.C. il poeta divenne inviso ad Augusto che ne ordinò la relegazione, non l'esilio, a Tomis in quanto egli potè mantenere i privillegi di cui godeva, ma non consentendogli più il ritorno a Roma nonostante le numerose suppliche sia sue che di alcuni amici. 
Secondo il poeta ciò fu dovuto ad una sua composizione ed ad un suo errore che però, rimanendo non noti, sono stati oggetto delle più svariate interpretazioni fra i quali:
- quella di avere avuto una relazione con la figlia di Augusto Giulia maggiore, già mogie di Tiberio, da lui cantata negli Amores con il nome di Corinna, che sarebbe stata vista come un danneggiamento a Tiberio
- avrebbe favorito Giulia minore , nipote di Augusto, e moglie di Lucio Emilio Paolo, in una relazione con Decimo Giunio Silano
- avrebbe scoperto illeciti rapporti di Augusto o avrebbe indagato sulla condotta privata dell'imperatrice Livia.

Ovidio fu un fecondo poeta le cui opre possono essere divise in giovanili o amorose, maggiori o della maturità e le opere dell'esilio.

Fra le prime:
- Amores ( in tre libri ): 49 carmi che narrano l'amore per una donna denominata Corinna in cui l'amore è visto come un gioco nel quale il protagnista pur amando contemporaneamente due donne chiede all'amata di non essergli fedele ma nel contempo di nascondergli i tradimenti perchè egli possa fingere di non esserne al corrente
- Medea: tragedia che sembra abbia riscosso grande successo ma che a noi non è pervenuta
- Heroides: 21 lettere scritte da donne ai loro amanti per le quali solo per tre si è ha anche la risposta
- Ars amatoria in tre libri dei quali i primi due sono rivolti agli uomini ed il terzo alle donne
- Medicamina faciel femineae: opera nella quale si propongono le ricette relative ai cosmetici usati dalle donne
- Remedia amores: versi elegiaci e consigli per resistere ad un amore o per liberasene.














Fra le seconde: 

- Metamorfosi in 15 libri: racconto molto articolato che lega storie fra di loro molto diverse in cui i personaggi narrati si trasformano in narratori che raccontano sia vicende altrui che proprie. Esso viene chiuso con una preghiera agli dei perchè preservino a lungo Augusto.
Gli episodi riportati sono ispirati da una delle grandi forze del mondo antico: Amore, Ira, Invidia, Paura e Sete di conoscenza. I racconti hanno una struttura in cui si riscontra una delle seguenti quattro tipologie:
- la prima narra l'attrazione di un dio o di un uomo nei confronti di una donna, mortale o divina. Alla fine si ha l'appagamento del desiderio sessuale del protagonista con la fuga o con la trasformazione della donna
- la seconda è la donna che si innamora di un uomo ed in questo caso l'amore non si affievolisce con la consumazione dell' atto sessuale ma prosegue nel tempo producendo trasformazioni nei luoghi dove vivono le donne
- la terza tratta di uomini che hanno avuto l'ardire di sfidare gli dei  e terminano in ogni caso con la vittoria del dio e con la morte o con la punizione degli uomini o delle donne che lo hanno sfidato
- la quarta è incentrata invece sul duello fra due personaggi, spesso due mortali, che termina con la morte di uno dei due.

- Fasti in 12 libri dei quali ne sono stati scritti solo 6 da gennaio a giugno: in essi sono illustrate le feste e le ricorrenze, aneddoti, favole, episodi della storia di Roma, nonchè usanze e tradizioni.

Fra le opere della relegazione:
- Tristia in 5 libri: che trattano in poesia elegiaca essenzialmente i ricordi
- Epistulae ex Ponto: lettere poetiche in 4 libri indirizzate a vari destinatari, fra cui è compresa la terza moglie rimasta a Roma, affinchè intercedessero presso l'imperatore per farlo ritornare a Roma o in una località ad essa più vicina
- Ibis: carme con cui Ovidio impreca contro un avversario che prima era suo amico e che successivamente lo calunniava
- Halieutica: tratta della pesca nel Mar Nero
- Phaenomena: opera sull'astronomia non pervenuta.

Altre opere però non sono pervenute fino a noi, mentre altre gli sono state erroneamente attribuite.

Dante nella Divina Commedia colloca nel 1° cerchio dell'Inferno, ovvero nel Limbo, gli Spiriti Magni ed illustri la cui colpa è stata solo quella di non essere stati battezzati. Virgilio, che lo accompagna glieli presenta in ordine: Omero, Orazio, Ovidio e Lucano dietro cui Dante si pone.
Dalla poesia di Ovidio e precisamete dalle Metamorfosi, Dante trae infatti nella sua opera vari spunti e riferimenti relativi al mondo classico ed alla mitologia antica. 

La Sicilia, in cui il poeta trascorse un anno della sua vita, nelle opere di Ovidio è menzionata nelle Epistulae ex Ponto mentre Trapani la si ritrova nei Fasti quando egli narra della ricerca da parte di Cerere della figlia Proserpina rapita da Plutone.

Sulmona e Trapani sono due città gemellate con Tomis dove Ovidio morì ed a cui è stata intitolata una piazza dove è stata ubicata anche una sua statua.

L'oratore ha quindi concluso la sua esposizione ringraziando i presenti per l'attenzione prestata e deprecando che, nonostante l'atto di gemellaggio con Tomis effettuato nel lontano 1992, niente sia più stato fatto ed organizzato in città in memoria del poeta ed in occasione dei vari anniversari e del bimellenario della morte.

E' seguito quindi un dibattito che ha visto la partecipazione di molti degli ascoltatori che hanno chiesto precisazioni e delucidazioni alle quali il Prof. Vento ha risposto in modo esauriente.

Chiuso il dibattito, il Prof. Valenti ha ringraziato il Prof. Vento per la sua esauriente relazione su Ovidio ed a ricordo della serata gli ha offertoil libro '' Sicilia risorgimentale '' di S. Costanza.

L'evento è stato quindi concluso con l'invito ai presenti a partecipare al prossimo incontro previsto dal calendario delle attività del XXXII Corso di cultura per sabato 24 marzo 2018 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione.

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