2018 - 04 - 07: Dott. Giuseppe Passalacqua - Ignazio Buttitta uomo e sommo poeta dialettale

Sabato 7 aprile 2018, dopo la pausa pasquale, alle ore 18.20 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese, sita in Trapani via Vespri 32, sono riprese le attività previste dal programma del XXXII Corso di cultura.














In assenza del Presidente Prof. Salvatore Valenti ha aperto l'incontro la Dott.ssa Silvia Casciano che insieme ai presenti ha accolto il relatore della serata, Dott. Giuseppe Passalacqua, vecchio, noto ed affezionato amico del sodalizio che ha anticipato la sua relazione prevista per il 2 giugno p.v. sostituendo il Prof. Filippo Burgarella purtroppo venuto a mancare improvvisamente tempo fa.


Tuttavia, prima di cedergli la parola, la Sig.ra Aloma Anselmo, in assenza del Presidente ed in vista dell'escursione a S. Biagio Platani per '' Gli archi di Pasqua '' prevista per domenica 15 aprile p.v., chiedendo scusa all'oratore, ha effettuato alcune comunicazioni in merito precisando che:
- il pulmann sarebbe stato a Piazza Vittorio alle ore 07.45 
- la partenza sarebbe avvenuta dalla stessa piazza alle ore 08.00
- oltre all'Associazione avrebbero partecipato all'escursione anche i soci di altri due sodalizi che avevano chiesto di aderire alla attività
- l'occupazione dei posti avrebbe dovuta essere limitata al proprio ed al massimo anche a quello immediatamente adiacente.

Il Dott. Passalacqua prendendo la parola ha per prima cosa voluto salutare i presenti manifestando nel contempo il piacere di essere stato ancora una volta invitato a partecipare alle attività culturali del sodalizio il cui tema avrebbe riguardato Ignazio Buttitta di cui si è dichiarato profondo conoscitore e convinto estimatore.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto esposto nel corso della relazione che è stata accompagnata dalla proiezione di alcune diapositive, peraltro gentilmente rese disponibili e di seguito inserite, nonchè dalla riproduzione di alcune interpretazioni sonore eseguite da Rosa Balistreri di alcune delle liriche del Buttitta. 

Il Dott. Passalacqua nella sua esposizione si è rifatto alla nota biografia del poeta che venne alla luce a Bagheria nel 19 settembre 1899 da un parto gemellare e dato a balia.


Questo evento in particolare condizionò successivamente la sua esistenza e lo portò poi a scrivere la poesia '' U latti da matri '' in cui alla fine si chiede chi in realtà fosse stata la sua vera madre: la naturale che lo mise al mondo e di cui gli mancò il latte inteso come affetto e sensazione che un neonato può provare quando allattato dal seno della propria madre o la balia che lo allevò non facendogli mancare l'affetto di cui abbisognava. 
Per meglio rendere le sensazioni provate dall'autore e per meglio far rivivere ai presenti questo atroce dubbio il relatore ha letto interpretandolo da par suo, come uomo di teatro, la stessa lirica.













L'infanzia del Buttitta fu molto travagliata, lavorò nel negozio del padre ed i suoi studi si fermarono alla conseguimento della licenza elementare.

Partecipò alla 1^ guerra mondiale con i '' Ragazzi del '99 '' sul fronte del Piave. Nel suo corso gli successe di uccidere un soldato tedesco e tale evento lo sconvolse interiormente in modo molto pesante tanto da indurlo a scrivere poi la lirica '' Littra a 'na mamma tedesca '' in cui si dolse profondamente d'averlo fatto, urlo della sua coscienza per la sua e per le esperienze vissute da altri giovani che, facendo il proprio dovere come lui, furono costretti ad uccidere in nome di inutili guerre e devastazioni.
La lirica, che  oggi può essere considerata ante-litteram una ribellione contro tutte le guerre e le loro conseguenze  di ogni epoca e tempo, è stata, dal relatore, letta ed interpretata in tutta la sua drammaticità .  

 
Fra le sue militanze si ricordano prima l'adesione al partito socialista, l'adesione alla manifestazione con cui già nel 1922 si richiedeva la giornata lavorativa di 8 ore, nello stesso anno la partecipazione ad una sommossa che gli costò l'arresto e la successiva adesione al partito comunista in cui militò fino alla fine avvenuta a Bagheria il 5 aprile 1997 quasi centenario.

Altri eventi che caratterizzarono la sua vita furono il trasferimento a Codogno, in Lombardia, nel 1943 il suo impegno nella lotta partigiana, la sua intenzione di ritornare in Sicilia dopo la liberazione. Il fatto di ritrovare i suoi magazzini e la casa saccheggiati lo costrinsero però a ritornare in Lombardia dove erano rimasti la moglie ed i figli operando come rappresentante commerciale. A metà degli anni '50, liberandosi dagli impegni lavorativi  ritornò definitivamente in Sicilia dedicandosi all'attività poetica ed a far conoscere alla gente la sua poesia permeata dal disagio economico delle classi subalterne ed in cui si può riscontrare un intero secolo di storia e di politica della Sicilia.

Altro avvenimento su cui il Dott. Passalacqua si è soffermato e su cui Buttitta scrisse una lirica è stata la strage di Portella della Ginestra avvenuta il 1° maggio 1947 in una bella giornata in cui circa 2000 duemila persone tra contadini e braccianti di una Sicilia povera e disperata si erano dati appuntamento sui prati a ottocento metri di quota per celebrare la festa dei lavoratori, ascoltare un comizio sindacale e passare una giornata in allegria con pranzo finale all'aria aperta fra cui vi erano anche con molte donne e bambini. Era appena iniziato il comizio quando da due alture circostanti la folla venne colpita da raffiche di mitra che produssero la rapida dispersione dei presenti in preda al panico. Nel giro di poco meno di due minuti la strage era compiuta ed a terra restavano undici corpi inanimati, due dei quali bambini e più di sessanta feriti. 
Della strage fu incolpato il bandito Salvatore Giuliano e la sua banda e le ragioni che lo indussero a quell'atto ancora oggi appaiono fuori dal clima politico del tempo.

Le liriche del Buttitta hanno la caratteristica di colpire sia che siano lette sia che vengano musicate e cantate come ballate cosa che è stata egregiamente fatta da Rosa Balistreri, che il poeta con grande generosità e bontà aiutò, della quale sono stati ftti ascoltare due brani uno dei quali relativo proprio ai fatti di Portella ed uno in cui il poeta vuole nettamente fare la distinzione fra mafia e Sicilia.
Ed in tema di cantastorie all'antica il relatore ha voluto anche ricordare Ciccio Busacca e il suo modo di narrare i fatti con autenticità popolare.














Altra lirica ricordata è stata '' Lu trenu di lu suli '' che era un treno che partendo dalla Sicilia ed arrivando a Torino traportava molti emigranti che poi proseguivano per andare a lavorare in Francia ed in Belgio mossi da una situazione sociale ed economica estremamente precaria nella speranza di una vita anche meno penosa. L'evento che portò alla sua composizione fu l'incendio di olio ad alta pressione che si incendiò per una scintilla producendo un intenso fumo nella miniera belga di Marcinelle dove morirono 262 lavoratori in gran parte italiani e fra di essi molti siciliani l'8 agosto 1956.


La lirica, prendendo spunto dell'evento, narra in definitiva la storia di Turi Scordo che partito per andare a lavorare in Belgio richiamò la moglie ed i figli rimasti in Sicilia. E' appunto durante il viaggio che la moglie Rosa Scordo apprese dalle notizie comunicate dalla radio della morte del marito che la lasciò con una nidiata di figli fra cui un lattante disperata e senza prospettive.

E' il dramma che sempre si ritrova nelle opere del Buttitta che è riuscito, nonostante il possesso della semplice licenza elementare, ad assumere la figura di letterato di altissimo livello e qualità che scelse di scrivere in siciliano per onorare anche la sua Sicilia. 
Il relatore ha quindi concluso la sua esposizione ricordando che nel 1980 gli fu conferita dalla Facoltà di Magistero dell''Università di Palermo la Laurea honoris causa in Materie letterarie, le sue poesie sono state tradotte in varie lingue, molte le sue pubblicazioni, talune delle quali anche musicate, conobbe e frequentò Quasimodo, Vittorini, Sciascia, Tornatore e Guttuso, ebbe 4 figli fra cui Antonino noto antropologo e Pietro famoso giornalista e scrittore e sua caratteristica era quella di indossare sempre un tipico copricapo.

E' seguito quindi un breve dibattito che ha visto la partecipazione di molti dei presenti. Al suo termine la Dott.ssa Casciano ringraziando il Dott. Passalacqua per l'interessante tema trattato, a ricordo della serata ed a nome dell'Associazione gli ha regalato il libro '' Siciia risorgimentale '' di S. Costanza ricordando nel contempo ai presenti che il prossim incontro in programma era stato fissato in calendario per sabato 14 aprile 2018 alle ore 18.00 nei locali del sodalizio.

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