2018 - 11 - 17: Dott.ssa Daniela Scandariato - L'immagine di Trapani nell'arte dal XVI al XIX secolo
Sabato 17 novembre 2018 alle ore 18.20 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 si è tenuto il settimanale incontro previsto dal programma delle attività del XXXII Corso di cultura per l'anno 2018.
In assenza del Presidente Prof. S. Valenti gli onori di casa ed i lavori sono stati diretti dalla Prof. Anna Maria La Via, membro del Comitato direttivo.
Ospite e relatrice della serata la Dott.ssa Daniela Scandariato, i cui genitori fanno parte del sodalizio.
Per molti anni ha collaborato con le iniziative culturali dell'Associazione e già docente di Materie letterarie nei licei, è attualmente funzionario storico dell'arte presso il Museo Pepoli di Trapani dove ha collaborato alla realizzazione di alcune mostre interne. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni nell'ambito della Storia dell'arte siciliana e trapanese e fra i temi oggetto dei suoi studi sono da annoverare: la Chiesa del Collegio di Trapani, la Pittura fiamminga nel trapanese, il Museo Pepoli e la sua storia.
La Prof.ssa La Via, aperti i lavori, dopo aver brevemnte presentato la relatrice ed il tema della serata le ha ceduto la parola.
Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto riferito nel corso della relazione dalla Dott.ssa Scandariato che ha integrato in modo effcace la sua esposizione con la proiezione di una serie di diapositive molto interessanti e pertinenti a quanto veniva via via esposto che purtroppo non è stato possibile riportare in queste note.
L'oratrice prendendo la parola ha ringraziato l'Associazione per averla ancora una volta invitata a relazionare , invito che sempre del resto ha accettato di buon grado, ed è entrata subito in argomento dicendo che quanto avrebbe riferito sarebbe stato diviso in tre parti distinte in cui Trapani sarebbe stata vista nel periodo compreso fra il XVI ed il XIX secolo sotto tre aspetti e precisamente nel periodo più antico dal punto di vista cartografico militare, successivamente dal punto di vista devozionale come città messa sotto la protezione dei santi patroni ed infine nel periodo più recente dal punto di vista artistico e pittorico e sotto questo aspetto inserita nell'ambito del territorio siciliano come vista e descritta da molti visitatori nel corso dei loro viaggi in Sicilia nell'ottocento.
Le prime rappresentazioni della città di Trapani avevano prettamente carattere politico militare. Nel 1533, sotto la dominazione spagnola, fu eseguita una mappatura di tutte le zone costiere della Sicilia. Nel 1578 fu iniziato e poi completato nel 1596 il 1° atlante della Sicilia a cura di Tiburzio Spannocchi in cui si ritrova una veduta di Trapani pressappoco da SW che evidenzia la conformazione della città con alle spalle il monte su ui sorge Erice, la Colombaia e parte della costa settentrionale che mette i evidenza una visione chiara ed obiettiva del paesaggio e dove Trapani appare già fortificata.
Una veduta da Sud di Giovanni Orlandi del XVI secolo evidenzia la sua forma falcata, la cinta muraria della città con i suoi bastioni e castelli a mare ( Combaia ) ed a terra ( di terra ubicato all'angolo Nord orientale ) , la presenza ad est di un fossato che metteva in comunicazione il mare di sud con quello a nord superabile tramite un ponte, nonchè tutta la zona pedemontana con le saline, il lago Cepeo, la campagna con alcune strade, la Chiesa dell'Annunziata ed il Convento di S. Francesco di Paola entrambi fuori le mura.
Nel '58 il Fazello definisce Trapani come la città più fortificata della Sicilia.
In un'altra diapositiva Trapani è mostrata nelle sue linee essenziali come era stata vista da Erasmo Magno da Velletri fra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo. Riporta ancora la presenza della Colombaia e del Castello di Terra ma non si nota più la presenza del canale che la separava dalla terraferma.
E' seguita quindi una serie di vedute di Trapani dell'epoca vista prevalentemente da nord eseguite in diversi periodi e da diversi autori le cui opere si trovano in diverse città che con qualche variante riproducono ancora la stessa con la sua forma caratteristica ma ancora senza la Torre di Ligny.
Essa compare invece, in quanto costruita nel 1673, in una vista di Gabriele Merelli del 1677, in un'altra del 1686 di ignoto ed ancora in una del 1761 di A. Leanti nelle quali la città appare ancora fortificata ma in cui si ritrovano i primi cenni di regolarizzazione del tessuto urbano in quanto compaiono i primi assi viari sia da est verso ovest che da nord a sud.
La parte centrale di un pavimento in piastrelle maiolicate opera di maestranze napoletane che si trovava nella Chiesa di S. Lucia vecchia, ora spogliata di tutto ed in restauro, riproduce Trapani in modo molto dettagliato nella seconda metà del XVIII secolo. L'opera, acquistata dal Conte Pepoli, ora si trova al Museo di Trapani dallo stesso voluto e ad esso intitolato.
Al centro di una cornice floreale è riprodotta, vista da est, Trapani con la sua cinta muraria, con le costruzioni che fortemente da sempre la hanno caratterizzato, la strada soprelevata che portava al Santuario dell'Annunziata, l'acquedotto su archi che portava l'acqua dalle falde Erice in città nonchè a nord delle barche intende a pescare corallo fonte di ricchezza per la città in quel periodo. La Chiesa di S. Lucia apparteneva ai pescatori di corallo dei quali la santa era la protettrice.
Molto interessante un disegno eseguito a penna da un ignoto siciliano risalente e databile per alcuni particolari al 1710. Esso riproduce in modo particolareggiato Trapani e molti suoi edifici che sono elencati in una leggenda ora purtroppo non più leggibile, nel XVIII secolo.
Gli edifici hanno il prospetto comunque rivolto a sud per motivi scenografici ed alcuni loro particolari riportati nel disegno costituiscono elemento certo e prezioso per la sua datazione.
Essa riporta lo stemma di Filippo V ( 1701 - 1713 ), nonchè alcuni edifici come le Chiesa di S. Lorenzo, di S. Alberto, del Purgatorio, del Collegio, l'acquedotto, la strada sopraelevata che portava al Santuario dell'Annunziata, la Chiesa ed il convento dei Cappuccini con l'orto, il giardino e la peschiera, la Chiesa ed il monastero di S. Maria del Soccorso nonchè una descrizione molto particolareggiata di alcune zone della città come il porto pieno di imbarcazioni testimone di una intensa attività marittima e di quanto ad esso collegato.
In un quadro realizzato dalla Scuola Pittorica Trapanese nel secolo XIX, ora custodito al Comune di Trapani, è riprodotta la pianta topografica della città nel periodo in cui fu costruito l'acquedotto.
Nella seconda parte della relazione la Dott.ssa Scandariato ha illustrato la riproduzione di Trapani nei quadri devozionali ovvero nei quadri in cui venivano riprodotte le effigie di santi e nei quali in una zona secondaria decentrata, a testimonianza della protezione richiesta, veniva riportata il panorama della città nelle sue linee essenziali che pur non dettagliata ne consentivano tuttavia il riconoscimento.
Fra di essi:
- S. Antonio di Padova che abbraccia il Bambino Gesù con in alto la Madonna, di autore fiammingo ignoto del 1613 e che si trova nella Chiesa di S. Maria di Gesù
- S. Alberto, di autore ignoto, inizi del XVIII secolo che si trova nella Chiesa del Collegio
- la Vergine con S. Alberto, S. Ivo ( Giuliano ), S. Giovanni evangelista ed il beato Luigi Rabatà, metà del secolo XVIII nella Chiesa dell'Annunziata
- S. Albeto carmelitano di Domenico La Bruna, prima metà del XVIII secolo, Chiesa di S. Alberto.
- un quadro di ignoto siciliano che rappresenta il Trasporto della Madonna di Trapani dalla città al Santuario del 1735 custodito presso il Museo Pepoli in cui con dovizia di particolari è riportata la processione stessa in cui si nota la partecipazione delle varie parti sociali dell'epoca ed in un angolo la città
- un ex-voto di ignoto siciliano conservato presso la basilica dell'Annunziata in cui un turco è salvato in mare dalla Madonna e con la città riportata sullo sfondo
ed ancora un quadro di F. Cutrona del 1822 di una veduta della città, di una incisione di ignoto siciliano riproducente S. Lorenzo con ai piedi la città ed un affresco di V. Manno del 1800 riproducente S. Lorenzo che si trova nell'omonima chiesa.
Si annovera anche una riproduzione in argento della città di Trapani realizzata da un argentiere nel 1693 sul modello di una veduta del 1627.
La terza ed ultima parte della conferenza è stata dalla Dott.ssa Scandariato dedicata alle descrizioni di Trapani riportate dai vari viaggiatori che nel corso dei loro itinerari in Italia fatti al fine di completare la loro formazione culturale sono venuti in Sicilia e quindi anche a Trapani.
Fra di essi:
- Jean-Claude Richard di Saint-Non, Viaggio pittoresco e descrizione del reame di Napoli e di Siciia, 4 volumi, dal 1781 al 1786
- Jean Houel , Viaggio pittoresco delle Isole di Sicilia, di Malta e di Lipari, in vari volumi, del 1784
del corso dei quali non raramente eseguivano o facevano eseguire disegni riproducenti i paesaggi dei luoghi e delle città visitate.
La conferenza si è infine conclusa con la proiezione delle diapositive relative ad alcuni quadri su cui erano riprodotte alcuni scorci della città di Trapani fra cui:
- Veduta di Trapani di F. Zerilii del 1829
- Porto di Trapani, dissimile dalla realtà, di autore ignoto, del 1823
- La passeggiata Carolina, dissimile dalla realtà, di autore ignoto, del 1823
- Le saline di Trapani di A. Leto del 1881
- La mattanza a Favignana di A. Leto del 1887.
E' seguito un breve dibattito nel quale sono intervenuti dando il loro contributo anvhe alcuni dei presenti in sala.
Al suo temine la Prof.ssa La Via dopo aver ringraziato la relatrice per l'interessante tema trattato, a ricordo della serata le ha offerto il libro '' Sicilia risorgimentale '' di S. Costanza ed ha chiuso l'incontro con l'arrivederci a sabato 24 novembre p.v. alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per il successivo incontro previsto dal programma delle attività del XXXII Corso di cultura per l'anno 2018.