2018 - 12 - 01: Dott. Francesco Giacalone - La sacca di Bellafronte
Sabato 1 ° dicembre 2018 alle ore 18.20 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita a Trapani via Vespri 32 si è tenuto il tradizionale incontro settimanale previsto dal programma del XXXII Corso di cultura per l'anno 2018.
Aperti i lavori della serata, il Presidente Prof. Salvatore Valenti dopo aver reso note ai soci presenti alcune comunicazioni organizzative relative alle attività del mese di dicembre, ha presentato il relatore, Dott. Francesco Giacalone, trapanese di origine, giornalista, autore di varie pubblicazioni la più recente delle quali '' La sacca di Bellafronte - Storie di nobili e parrini, d'eroi e di poveri mischini ' ' racchiude una serie di racconti che il' 'cuntastorie' ' Bellafronte, rifacendosi ad alcuni eventi storici in varie epoche avvenuti, racconta agli ascoltatori riuniti per l'occasioe negli antichi cortili di Trapani che periodicamente ritorna a visitare ed incontrare nel corso delle sue peregrinazioni sul territorio siciliano.
Il Prof. Valenti prima di cedergli la parola ha fatto una breve presentazione del testo. Ha ricordato infatti che in passato il cantastorie o il cuntastorie, l'unica differenza tra i due termini era dovuta al situazione che il primo narrava i fatti accompagnandosi con uno strumento musicale, in genere una chitarra, mentre il secondo narrava i fatti solo con le parole, con le loro esibizioni hanno dato origine ad una tradizione siciliana unitaria nel senso che
anche se narrate in zone e territori diversi della Siciia in definitiva erano ispirati da una unica fonte originaria.
Le storie narrate, tratte da fatti e da eventi aventi uno spunto storico, sono talvolta considerate in modo diverso da quanto in realtà era avvenuto e ciò anche per la loro interpretazione popolare o anche per accreditarsi in modo favorevole agli ascoltatori o anche perchè venivano introdotti elementi immaginari creati dalla fantasia dei narratori.
L'uso dei mezzi d'informazione di massa come la televisione, ha influito anche sull'afflusso nelle sale cinematografiche ed ha fatto perdere abitudini che erano un tempo radicate nelle famiglie e nella società che allora erano più serene e tranquille. Si è avuto un degrado antropologico della società nel passaggio da quella contadina a quella industriale che ha portato all'abdicazione dalle tradizioni e dalla memoria. Parimenti si è perduta la tradizione dell'opera dei pupi, della storia dei paladini di Francia che seppur fantastica in fin dei conti costituiva opera di acculturazione popolare.
La parola è quindi passata al Dott. Giacalone che ha ricordato che molte delle storie raccontate da Ciccio Bellafronte sono state da lui ricavate dalla 'Storia di Trapani' del Pugnatore risalente all'anno 1592.
Nel libro, scritto in un linguaggio misto tra l'italiano e il dialetto siciliano, dove si alternano episodi tragici e episodi più allegri, l'autore ha cercato di ricostruire l'ambiente tipico del periodo in cui le storie erano raccontate.
I luoghi in cui gli episodi sono narrati sono i vecchi cortili della Trapani antica dove le famiglie che vi abitavano svolgevano le loro attività e la loro vita vita in comune e dove si ritrovavano le sere d'estate per godere della frescura serale e dove ancora si raggruppavano per ascoltare Bellafronte.
Il pubblico composto da uomini, donne, vecchi e bambini interloquiva talvolta con il narratore come si evince nel corso della narrazione in alcuni episodi e da quanto detto dallo stesso naratore.
Nell'episodio dal titolo '' La grotta del gigante '' egli dice che non ha importanza considerare le date degli avvenimenti raccontati in quanto egli racconta storie che sono trasportate dal vento, che non si sa se sono vere o sognate; egli non racconta scienza ma sentimenti, emozioni che non hanno spazio e tempo. La fantasia non ha confini in quanto è libera e va e viene e vola come un'ape che succhia il polline dei fiori mentre lui acchiappa solo le mollichine di storia che svolazzano in aria e le racconta.
Ogni storia è preceduta da un prologo in cui il narratore localizza il cortile dove espone inizialmente i presupposti della storia che poi racconterà nel corso della serata creando le condizioni per attrarre e conservare l'attenzione di chi lo ascolta.
Al termine della esposizione del Dott. Giacalone si è aperto un dibattito che ha visto la partecipazione di molti dei presenti in sala che hanno apportato anche i propri contributi a quanto già detto precedentemente.
Al termine dello stesso il prof. Valenti dopo aver ringraziato l'oratore per quanto riportato nel suo lavoro al fine di recuperare e mantenere vive alcune vecchie tradizioni del territorio, a ricordo della serata gli ha donato il libro '' Sicilia risorgimentale '' di S. Costanza e contraccambiando l'oratore ha donato per essere conservata nella biblioteca del sodalizio una copia del suo lavoro.
La serata si è conclusa con l' arrivederci al prossimo incontro previsto dal calendario delle attività del XXXII Corso di cultura per l'anno 2018 sabato 8 dicembre 2018 alle ore 18.00 nei locali del sodalizio.