2019 - 12 - 14: Prof.ssa Lina Novara - Il Natale nell'arte e i presepi trapanesi
Sabato 14 dicembre 2019 alle oer 18.15 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita a Trapani in via Vespri 32 con la partecipzione di un numeroso gruppo di soci e di simpatizzanti ha avuto luogo l'inncontro con la Prof.ssa Lina Novara che per molti anni e assiduamente ha collaborato con il sodalizio nel portare avanti le sue attività culturali.
L'ospite è stata ricevuta dai presenti e dal Presidente, Prof. Salvatore Valenti, che dopo aver aperto i lavori, averla presentata, fatto una breve introduzione al tema della serata, le ha dato la parola.
Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto riferito dalla Prof.ssa Novara nel corso della serata che è statata integrata e completata con la proiezionee di una interessante serie di diapositive che, nonostante siano state rese disponibili per essere inserite in quest note, non è stato posiibile riportare per motivi tecnici.
Avuta la parola la Prof.ssa Novara ha ringraziato l'Associazione per averla ancora una volta invitata a relazionare e quindi è entrata subito in argomento dividendo il suo intervento in due parti per cui nella prima avrebbe parlato della rappresentzione iconografica della natività in generale mentre nella seconda avrebbe parlato dei presepi ed in modo particolare di quelli trapanesi.
In relazione alla Natività ha precisato che le opere che ad essa si riferiscono prendono in genere spunto da quanto detto nei Vangeli di Luca e Matteo perchè è in essi che si parla dei primi anni della vita di Gesù.
Molti sono gli artisti che hanno trattato nelle loro opere pittoriche la Natività e poichè elencarli sarebbe stato molto lungo la Prof.ssa Novara si è limitata a parlare solo di alcuni di essi, quelli del XIV e XV secolo, quelli più rappresentativi, menzionando fra i pittori moderni solo Gauguin e Chagall.
Tuttavia, per quanto riguarda la rappresentazione pittorica del tema della Natività bisognerebbe distinguere fra le opere che trattano dell'adorazione dei pastori da quelle relative invece all'adorazione dei Re Magi perchè, mentre in ogni caso in essa si ritrovano sempre la Madonna, S. Giuseppe, il Bambino il bue e l'asinello, in una grotta o in una capanna su cui è raffigurata anche la stella cometa, in un caso fanno da cornice alla scena i pastori che avvisati dalla buona novella dagli angeli cantanti '' Gloria in excelsis Deo '', sono accorsi a rendere omaggio al Bambinello ed a portargli i loro umili doni, nell'altro caso ci sono i tre Re Magi con i loro magnifici abiti a testimonianza della loro regalità che, a cavallo o a dorso di cammello, talvolta accompagnati anche dai loro servitori, che, avvisati dell'evento dalla stella, si misero in viaggio da lontano per rendere omaggio al bambino Gesù e fargli omaggio dei loro ricchi doni: l'oro, l'incenso e la mirra ed è da notare che in ogni caso la scena è in genere ambientata nel corso della notte rishiarata sia dalla luce divina sia da quella emanata da Gesù.
Ciò si può evincere, per non andare lontani, da due quadri di autore ignoto che si trovano a Trapani, nella Chiesa di S. Pietro ai due lati di un quadro del Carreca rappresentante invece la Trasfigurazione.
La relatrice quindi si è soffermata a descrivere alcuni dettagli dei quadri in cui in genere il Bambinello nudo, a significare la sua povertà e umanità, è posto su un lenzuolino bianco dal quale si emana una luce che non solo lo fa risaltare ma che nel contempo rappresenta la luce della verità ed il sudario in cui sarà avvolto dopo la sua morte.
Opere relative alla adorazione dei pastori sono state anche realizzate:
- da Giotto che si trovano nella Basilica superiore di Assisi e nella Cappella degli Scrovegni a Padova
- dal Caravaggio con una tela che si trova a Siracusa ed in quella figurativamente più espressiva trafugata dall'Oratorio di S. Lorenzo a Palermo
- da Geronimo Gerardi, pittore fiammingo, in una tela che si trova nella Chiesa di S. Lorenzo a Trapani, erroneamente attibuita al Caravaggio, di chiara ispirazione fiamminga
ed ancora dal Rubens, dal Correggio, dal Perugino, dal Ghirlandaio, da Leonardo, dallo Iurer, dal Tiepolo ed in epoca molto più recente ma in maniera molto dissimile dalle precedenti, anche da Gauguin e da Chagall.
Un affresco sulla Natività e quindi molto più antico si trova anche in una delle Catacombe di Roma.
Su alcune di queste iconografie la Prof.ssa Novara si è particolarmente intrattenuta parlando sia del modo con cui i vari personaggi sono disposti nella composizione scenica sia del significato simbolico di alcuni particolari riportati nel quadro stesso.
La relatrice si è anche soffermata sulle rapresentazioni relative alla adorazione dei Re Magi. Essi di nome Gaspare, di carnagione scura, Melchiorre, il più anziano, e Baldassare erano secondo quanto ci è stato tramandato i re di Persia, di Arabia e dell'India che seguendo la stella cometa si erano messi in cammino per andare a rendere omaggio al bambino Gesù e portargli i loro regali doni: l'oro simbolo della regalità di Gesù considerato come il Re dei Re, l'incenzo come testimonianza della sua santità in quanto Dio e la mirra simbolo della sua natura umana.
Nelle varie iconografie dell'adorazione dei Magi in genere la Madonna porge il Bambino a Melchiorre inginocchiato davanti a lui e gli tocca il capo in una posa talvolta benedicente.
Dei personaggi della natività sono state anche realizzate riproduzioni a grandezza naturale in marmo.
La Prof.ssa Novara ha poi parlato del Presepe, in particolare di quello trapanese, di cui vari esemplari costruiti in vari materiali anche preziosi si ritrovano presso il Museo Pepoli di Trapani dove possono essere ammirati.
Il primo presepe vivente fu voluto a Greccio, provincia di Rieti, nel 1223 da S. Francesco. Nella notte di quel Natale in una grotta dove aveva fatto portare un bue, un asinello ed una mangiatoia in cui aveva fatto disporre un bambolotto fatto di pezze, il Santo rievocò la nascita di Gesù e secondo i racconti, durante la Messa, si compì un prodigio perchè alcuni videro nella mangiatoia un vero bambino.
La scena fu rappresentata da Giotto in un affresco che si trova nella Basilica superiore di Assisi.
La tendenza a rappresentare la Natività con statuine è molto antica. A Scicli, in Sicilia, se ne ha uno ligneo conservato nella Chiesa di San Bartolomeo, (edificata nel '400) che risale al 1576. Fu commissionato ad uno scultore del quale purtroppo non si conosce l'identità. Danneggiato gravemente nel terremoto del 1693 ha subito nel corso dei secoli varie ristrutturazioni e restauri.
In Sicilia l'arte di rappresentare la nascita del Bambino Gesù si è evoluta in maniera del tutto originale rispetto al presepe di origine napoletana.
A Trapani, città di coralli, la produzione di statuine di piccole dimensioni fu molto attiva ed i presepi realizzati divennero opere di pregio che ancora oggi sono conservate, perchè tramandate, nelle varie famiglie che potevano permetterselo.
Molti di essi come prima detto possono essere ammirati nelle sale del Museo Pepoli di Trapani ma alcuni di essi si ritrovano anche all'estero perchè colà portati da personaggi che soggiornarono o visitarono la Sicilia e Trapani negli secoli passati.
Le statuite in genere avevano i piedi, le mani ed i volti realizzati in legno di tiglio, una struttura di sughero ed i vestiti, realizzati in tela e colla, erano poi dipinti in modo adeguato ma talvolta erano realizzate tutte in avorio o tutte in legno.
I personggi erano quelli umili del popolo, ma in alcuni presepi si avevano anche scene che erano relative ad eventi successivi alla nascita di Gesù.
Le strutture in cui le statuine erano inserite venivano realizzate con materiali diversi come corallo, conchiglie di varia forma ed anche materiali marini.
Oggi purtroppo questo artigianato è ormai scomparso, le statuine sono in genere oggi realizzate in terracotta o altri materiali e non è raro trovare nei presepi in questi ultimi tempi personaggi attuali che con il presepe tradizionale hanno ben poco da dividere.
La Prof.ssa Novara ha quindi concluso la sua relazione proiettando una serie di diapositive dei personaggi del presepe, ringraziando i presenti per l'attenzione prestata ed augurando un Buon Natale.
E' seguito un breve dibattito al termine del quale il Prof. Valenti ha ringraziato la Prof.ssa Novara per l'interessante tema trattato ed a ricordo della serata l'Associazione tramite la Sig.ra Aloma Anselmo ha offerto alla relatrice un omaggio floreale.
I lavori sono stati chiusi dal Presidente ricordando ai presenti che la Conviviale di fine anno si sarebbe tenuta domenica 15 dicembre 2019 alle ore 19.30 nei locali, da raggiungere con mezzo proprio, della '' Vecchia Villa '' ubicati in Trapani, via Villa Rosina dove al ytermine della serata i partecipanti avrebbero potuto scambiarsi gli auguri in occasione deper prossime festività di Natale nonchè di fine ed inizio anno.
Ha ricordato inoltre che sabato 4 gennaio 2020 nei locali dell'Associazione alle ore 18.00 come da tradizione si sarebbe svolta la '' Tombolata '' di inizio anno in occasione della quale sarebbe stata distribuita la locandina riportante il programma delle attività del XXXIV Corso di cultura per l'anno 2020.