2022 - 05 - 14: Dott. Giovanni Cammareri - In Sicilia non ci sono più le feste di una volta
Sabato 14 maggio 2022 alle ore 18.15 nella sala delle conferenze del'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese, sita in Trapani via Vespri 32, con la partecipazione di un numeroso gruppo di soci e di simpatizzanti si è svolto l'incontro con il Dott. Giovanni Cammareri che, in passato, più volte ha partecipato alle attività culturali del sodalizio.
L'ospite è stato ricevuto dal Presidente, Prof. Salvatore Valenti, che dopo aver aperto i lavori della serata ed averlo brevemente presentato, gli ha ceduto la parola.
Il Dott. Cammareri, giornalista, scrive sul settimanale '' Il monitor '', ha collaborato con varie riviste, ha al suo attivo numerose pubblicazioni ed ha vinto vari premi nel campo della ricerca etnografica.
Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto riferito nel corso della serata in cui ha trattato il tema '' In Sicilia non ci sono più le feste di unavolta '' facendo molti riferimenti a quanto detto nel suo libro pubblicato nel 2014 dal titolo '' Hanno clonato S. Calò '' in cui ha riportato i risultati delle sue ricerche sul campo partecipando come spettatore a varie feste tenute in Sicilia nel corso di vari anni.
Le feste in Sicilia hanno subito nel tempo una trasformazione a causa di vari fattori per cui necessariamente vi è stato un loro adeguamento alle condizioni ed alle situazioni attuali. Una festa che mantenesse nel tempo inalterate le sue caratteristiche cristallizzandosi ad una certa epoca potrebbe essere oggi considerata anacronistica ed assistervi sarebbe molto simile ad effettuare una visita museologica.
I cambiamenti quindi sono necessari ma essi devono essere apportati con un adeguato criterio, adeguandosi ai tempi e non devono essere dettati da trovate individuali, da mode o ripetizioni o caratteristiche proprie tipiche di altre località.
Lo sviluppo del turismo ha talvolta influito pesantemente sui cambiamenti che una festa può avere subito in quanto dettati dall'adozione di nuovi effetti con lo scopo di stupire ad ogni costo i visitatori con l'introduzione di qualcosa non genuina e che non è una caratteristica propria del territorio in cui la festa si svolge ed a cui è inevitabilmente legata.
Il Dott. Cammareri ha quindi precisato che i cambiamenti apportati ad una festa possono riguardare ad esempio l'itinerario di una processione che non deve essere conseguenza di particolari scelte arbitrarie o dettate da certe convenienze perchè ciò potrebbe avere la conseguenza che in essa non ci si possa più riconoscere.
Si è poi soffermato sui parametri che, a suo parere, caratterizzano una festa: il tempo, i luoghi ed i segni.
Il tempo localizza il periodo dell'anno in cui la festa in generale si deve svolgere.
Per le feste religiose, ad esempio, talune di esse sono legate ad un periodo temporale da rispettare per la simbologia che esse rivestono, per cui sono inamovibili, per altre invece lo spostamento temporale è diventato obbligatorio quando esse cadevano in giorni infrasettimanali per cui furono spostate in genere alla domenica successiva.
Caratteristica delle feste religiose è talvolta la processione nel corso della quale il simulacro di un santo dopo l'uscita da una chiesa, compie un certo percorso accompagnato dalle preghiere dei fedeli, per poi rientrare di nuovo in chiesa.
In passato essa costituiva un mezzo con cui la Chiesa stessa si autoproponeva per promuovere la fede cristiana fra le persone. Oggi la situazione essendo molto diversa dal passato ha imposto la necessità di introdurre dei correttivi ma gli elementi cristiani sono rimasti insieme ai contorni ed alle caratteristiche peculiari come quelli che si manifestano quando si festeggia il sacro Patrono di una città la cui festa diventa in taluni casi più sentita e partecipata di altre feste anche più importanti.
Talvolta però in esse si ricontra la presenza di elementi che ne alterano le caratteristiche come la continua modifica dell'itinerario o della chiesa di uscita e di entrata della processione che scombussolando i fedeli ne producono l'allontanamento.
Pertanto, la modifica dei tempi, dell'aspetto e dei luoghi, anche se talvolta accettabili ed inevitabili, è importante purchè non producano alterazioni ed indebolimenti nella cultura e nell'identità siciliana della manifestazione.
Non di rado a talune feste religiose locali sono anche associate le sagre che hanno tuttavia lo scopo di valorizzare determinati prodotti tipici e peculiari del luogo ma in questo caso bisogna fare molta attenzione per mantenere un giusto equilibrio al fine di non produrre la prevalenza di un aspetto sull'altro.
Altri elementi che possono aver alterato profondamente il carattere di una festa sono stati gli eventi epocali come le guerre che producendo la distruzione dei fabbricati hanno alterato profondamente i luoghi mentre eventi storici e politici particolari avvenuti in determinati periodi hanno inciso profondamente in taluni aspetti della società come ad esempio avvenne dopo l'unità d'Italia con la soppressione degli ordini e delle congregazioni religiose e la confica dei loro beni e quella successiva delle confraternite.
Più recentemente possiamo considerare anche l'effetto prodotto dalla pandemia di Covid che negli ultimi due anni ha praticamente interessato tutto il globo e quindi anche la Sicilia.
In queste periodo le feste non sono state soppresse, si sono lo stesso tenute, ma con un aspetto ed una organizzazione completamente diverse rispetto a prima in quanto si è reso necessaro combattere la diffusione del virus evitando gli assemblamenti ed i contatti ravvicinati cosa che ha quindi comportato una minore partecipazione da parte della popolazione e dei fedeli.
Il Dott. Cammareri ha anche messo in evidenza le conseguenze che il necessario restauro, per motivi di conservazione, di una sacra effigie può avere nei fedeli che quel santo venerano ed in cui confidano e con cui talvolta dialogano come se fosse, per loro, un essere vivente, ed ha portato a tale scopo degli esempi noti agli ascoltatori presenti in sala in quanto relativi a interventi conservativi di icone del trapanese.
La semplice ripulitura di una icona che produce un cambiamento nella tonalità dei colori dell'immagine o della statua considerata, per non parlare poi di taluni restauri che hanno riportato alla luce immagini su cui ne erano state sovrapposte altre a cui ci si era da molto tempo abituati e di conseguenza rimosse, può fare scattare nel fedele la ricusazione della stessa in quanto per il nuovo aspetto dell'icona il santo non è più quello a cui prima ci si era abituati.
Importante quindi, in questi casi, è ridurre al minimo gli interventi in modo da non creare cambiamenti nell'aspetto che potrebbero produrre nel fedele un cambiamento della sua fiducia nel santo e del suo potere taumaturgico.
Introdurre cambiamenti o modifiche può pertanto innestare processi e situazioni da cui successivamente è difficile tornare indietro.
Non bisogna tuttavia nemmeno trascurare quanto avviene a causa del cambiamento generazionale nei giovani di oggi che avendo interessi e finalità diverse da quelle delle generazioni precedenti non hanno memoria del passato per cui molte entità culturali rischiano di andare definituvamente perdute.
Con queste considerazioni il Dott. Cammareri ha concluso la sua relazione.
Subito dopo il Prof. Valenti ha aperto il dibattito nel corso del quale si sono avuti numerosi ed interessanti interventi taluni dei quali hanno apportato altri spunti di discussione e di approfondimento.
Al suo termine, il presidente, dopo aver ringraziato il Dott. Cammareri per la sua partecipazione alle attività culturali del sodlizio, a ricordo della serata, a suo ed a nome dell'Associazione, gli ha fatto dono di una copia di un proprio acquerello riproducente uno scorcio di Erice.
La serata si è conclusa con l'arrivederci a sabato 21 maggio 2022 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per il prossimo incontro previsto dal programma delle attività del XXXVI corso di cultura per l'anno 2022.