2011 - 02 - 26 : Il Museo della Chiesa Madre di Alcamo - Prof. Maurizio Vitella


Sabato 26 febbraio 2011 alle ore 18.00 nella sala delle riunioni ' Antonio Buscaino'
dell' Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese, secondo quanto previsto dal programma, si è svolto l'incontro avente come argomento ' Il Museo della Basilica Santa Maria Assunta di Alcamo ', relatore il Prof. Maurizio Vitella. docente dell'Università di Palermo.

Dopo la presentazione dell'oratore da parte del Prof. Salvatore Valenti, Presidente dell'Associazione, ha preso la parola il Prof. Vitella che ha illustrato ai presenti l'argomento con una relazione molto completa che è stata  accompagnata dalla proiezione di molte immagini, alcune delle  delle quali sono  di seguito riportate.

Si trascrive integralamente, per gentile concessione del relatore, quanto da lui  esposto nel corso della trattazione dell'argomento.

' L'alto numero di realtà museali religiose in Sicilia, nell'Isola se ne contano 64, si arricchisce  di una nuova istituzione. Il 5 giugno 2010, alla presenza di S.E. Mons. Paolo Romeo Arcivescovo di Palermo, è stato inaugurato il Museo della Basilica Santa Maria Assunta di Alcamo: nei restaurati locali dell'oratorio del SS. Sacramento, struttura realizzata dopo il 1718 durante l'arcipretura di Don Stefano La Rocca, si ha la possibilità di ammirare testimonianze d'arte, di fede e devozione che attestano circa sei secoli di storia.

Nell'ampia aula dell'antico luogo confraternale, primo di sette ambienti in cui si snoda l'intero percorso attraverso una spazialità che permette di valorizzare nella giusta dimensione la preziosa raccolta di opere, sono collocate, con progressione cronologica, tele, statue, suppellettili, paramenti realizzati tra l'inizio del XV secolo e la seconda metà del XIX. E' qui fruibile gran parte del materiale raccolto con erudita e sensibile attenzione da Mons. Vincenzo Regina Arciprete dal 1944 al 1991. Egli, motivato da quanto disposto dal Concilio Vaticano II che richiedeva particolare cura ed attenzione verso il patrimonio artistico ecclesiatico, dopo il sisma che nel gennaio 1968 devastò l'area della Valle del Belice, cominciò a ricoverare nella sacrestia della Chiesa Madre  alcamese ed in alcuni locali ad essa annessi, numerose opere d'arte provenienti da edifici sacri non più agibili. Quei capolavori, salvati dalla dispersione e dall'incuria, insieme a tanti manufatti artistici della Matrice già custoditi in armadi e casse, vennero sistemati in ambienti adattati a funzione espositiva fruibili sino al 1992.

Oggi, grazie alla sensibile attenzione di Mons. Antonino Treppiedi, nuovo arciprete di Alcamo, quella collezione, accresciuta da donazioni di privati ed altre acquisizioni, è finalmente visibile e valorizzata da una nuova veste museografica progettata dagli architetti Pietro Artale e Calogero Calamia.

Nel percorso espositivo del primo ambiente sono comprese la croce dipinta degli inizi del XV secolo, ancora di gusto bizantineggiante, le tele manieriste di importanti autori come la ' Madonna delle Grazie con i Santi Vito e Bartolomeo ', dipinto commissionato nel 1612 a Gaspare Bazzano detto lo Zoppo di Ganci, le opere tardo settecentesche di Giuseppe Renda, gloria artistica alcamese, raffiguranti ' Cristo redentore e l'Arciprete Benedetto Mangione ', e il celebre ritratto del ' Barone Felice Pastore ' realizzato nel 1840 da Giuseppe Patania.

Nei tre ambienti contigui alla grande aula sono stati raccolti manufatti strettamente legati alla celebrazione della Messa ed al Culto Eucaristico. Le opere selezionate, e qui esposte, si relazionano con tre crocifissi, uno per ogni stanza che spiccano per le rispettive soluzioni sintattiche, espressione di altrettanti stili compositivi: dalla rinascimentale compostezza del simulacro del XVI secolo, si passa all'imponenza barocca del Cristo del XVII secolo, per giungere all'elegante e misurata intonazione quasi neoclassica che si coglie nel Crocifisso del 1706 realizzato da Filippo Quattrocchi. In questo percorso tematico i calici, le pissidi, gli ostensori, le sacre vesti, la stessa portantina per il Sacro Viatico, sono le attestazioni più evidenti di come si è celebrato e solennizzato, attraverso i preziosi manufatti artistici, il Corpo di Cristo.

Un'altra sala adiacente, il cui ingresso è quasi al centro dell'ampia aula principale dell'ex oratorio dei sacramentini, è stata dedicata al Culto Mariano. Campeggia la grande tempera momocroma datata 1597 di Sebastiano Bagolino, che ricorda il rinvenimento dell'immagine di Maria SS. dei Miracoli. Tale evento, accaduto il 21 giugno del 1547, ha fortemente segnato la devozione alcamese verso la Madre di Dio il cui patrocinio è ancora oggi molto sentito. Attorno alla venerata immagine di Maria, custodita nel Santuario appositamente fatto erigere con licenza dell'allora Vescovo Girolamo de Terminis nel luogo dove avvenne il ritrovamento della sacra icona, nei tempi si è raccolto un ricco tesoro di ex-voto, di cui oggi per la prima volta si espone una selezione dei manufatti più rappresentativi. Un tesoro costituito da un'innumerevole quantità di anelli, orecchini, collane, bracciali, orologi ed altri oggetti preziosi in oro ed argento donati a Maria in riconoscenza per la grazia ricevuta.

Il nuovo allestimento museale comprende un altro ambiente dove sono state collocate opere provenienti da chiese ricadenti nel territorio della Matrice. All'interno di questo vano di passaggio, che immette nella sacrestia, si segnala la grande tela seicentesca raffigurante
' Santa Caterina d'Alessandria ', dipinto già collocato nell'altare maggiore della non più esistente chiesa intitolata alla Martire, prima opera acquisita, nel luglio del 1968, dal Museo d'Arte sacra di Alcamo. Sono inoltre qui collocate tre tele del XVII secolo provenienti dalla Chiesa di San Pietro ed una splendida ' Madonna con Bambino ' detta della Provvidenza, in marmo alabastrino della metà del Cinquecento, già nella Chiesa del Rosario. L'itinerario si completa con l'attraversamento della sacrestia, dove gli armadi, un tempo usati dai canonici, sono stati adattati a contenere preziose suppellettili ed altri manufatti artistici, ancora una volta tangibili prove della ricca devozione del popolo di Alcamo.'

Il Museo, ubicato in Piazza IV Novembre, 4 - 91011 Alcamo, ha i seguenti orari di apertura:
da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore16.30 alle ore 19.30.

Terminata la relazione è seguito un ampio dibattito cui hanno partecipato molti dei presenti ed ai quali l'oratore ha fornito ampie e più estese delucidazioni, chiarimenti e precisazioni.

Il Prof. Vitella ha inoltre invitato l'Associazione a voler programmare una visita al Museo dichiarandosi disponibile ad accompagnare i partecipanti ed a fornire il suo prezioso supporto nel corso della visita stessa. 

Il Prof. Valenti ha prontamente raccolto l'invito per tale successiva attività.

L'incontro si è concluso con l'omaggio al Prof. Vitella del libro ' Storia di Trapani ' di Mario Serraino e con le fotografie di rito.     



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