2022 - 04 - 09: Rag. Danilo Gianformaggio - I segnatempo di Trapani

Sabato 9 aprile 2022 alle ore 18.15 nella sala delle riunioni dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese, sita in Trapani via Vesri 32, con la partecipazione di un numeroso gruppo di soci e di simpatizzanti si è tenuto il settimanale incontro previsto dal programma delle attività del XXXVI Corso di cultura per l'anno 2022.













I lavori della serata sono stati aperti  dal Presidente, Prof. Salvatore Valenti, che dopo aver presentato il relatore, Rag. Danilo Gianformaggio, imprenditore trapanese e 
Presidente dell'Associazione orafi e gioiellieri della provincia di Trapani, ed il tema dell'incontro, scelto di comune accordo con lo stesso, '' I segnatempo di Trapani '', gli ha ceduto la parola.


Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto dall'oratore riferito nel corso del suo intervento che è stato anche integrato dalla proiezione di una serie di diapositive inerenti al tema, che gentilmente resa disponibile è stata inserita al termine di queste note. 

Il Rag. Gianformaggio ha iniziato la sua esposizione ringraziando i presenti in sala e l'Associazione per l'invito rivoltogli a partecipare, peraltro per la prima volta, alle sue attività culturali e per l'occasione datagli di poter parlare di un tema che sempre gli è stato molto a cuore  e che lo ha sempre interessato professionalmente nel corso dello svolgimento della sua attività lavorativa, i segnatempo ed in particolare quelli di Trapani.

Ad essi oggi, anche se sono sotto gli occhi di tutti, ma in realtà occorrerebbe cercarli, non ci si fa più caso perchè l'ora viene letta agli orologi che, ben pochi, hanno al polso o direttamente sullo schermo dei moderni onnipresenti telefonini perennemente nelle mani di tutti.

Il relatore ha riferito che il primo orologio che si ebbe a Trapani fu installato nel 1400 circa ed esso fu posto sulla torre che sovrastava Porta Oscura, la più antica porta della città delle quattro di accesso al nucleo urbano di forma quadangolare che caratterizzava Trapani, ubicata ad ovest di essa prima della sua espansione verso occidente avvenuta nel periodo aragonese.

A quei tempi gli orologi avevano una sola lancetta che segnava solo le ore ed i quadranti erano suddivisi da 1 a 12 oppure da 1 a 24 e potevano essere di due tipologie in quanto segnavano il tempo fra il sorgere ed il tramonto del sole oppure erano regolati considerando l'intervallo di tempo fra due successivi passaggi del sole al meridiano della località ovvero sul mezzogiorno. 














Successivamente furono aggiunti una sfera ed un lunario che nel 1596 furono rifatti dal trapanese Giuseppe Mennella diventando così un orologio astronomico unico nel suo genere da Roma in giù. I quadranti erano di marmo estratto da una cava locale ed i numeri in piombo.

Il quadrante del sole aveva due lancette. Quella con la punta a forma di giglio indicava le ore su un quadrante graduato da I a XII,  l'altra invece indicava con il trascorrere dell'anno il passaggio apparente del sole fra i vari segni zodiacali. Riportava anche le posizioni degli equinozi e dei solstizi ed anche le stagioni fra di essi comprese, nell'ordine:
- fra l'equinozio di primavera e il solstizio d'estate la primavera
- fra il solstizio d'estate e l'equinozio di autunno l'estate
- fra l'equinozio di autunno ed il sostizio d'inverno l'autunno
- fra il solstizio d'inverno e l'equinozio di primavera l'inverno.

Il quadrante del lunario riportava decentrato verso alto un foro che indicava la terra, un quadrante graduato da I a XXVIIII indicava la durata del mese lunare sinodico ( circa 29,5 giorni ) su cui si spostava in senso orario una lancetta che indicava i giorni trascorsi dalla luna nuova  e all'esterno un'altra scala che rappresentava stilizzati gli aspetti della luna come visti nel corso delle sue otto fasi pincipali ed intermedie su cui si spostava in senso antiorario un'altra lancetta che indicava il suo aspetto nel corso del mese lunare stesso.














Nel 1672 venne costruito il Palazzo Cavarretta che divenne la Casa del Senato di Trapani, da cui Palazzo senatorio, oggi sede municipale, che inglobò nel 1678 la Torre di Porta Oscura che rimase tuttavia sfalsata indietro rispetto al prospetto della suddetta nuova costruzione. 
Nel 1827 al di sopra del terzo ordine del Palazzo senatorio furono posti posti al centro un fregio che rappresentava un'aquila con lo stemma della città, ed ai suoi lati un datario e un orologio con i quadranti in marmo mentre sulla sommità della Torre furono anche installate delle campane che con i loro rintocchi scandivano le ore ed i quarti.

Il passare del tempo e l'usura fecero sentire i loro effetti sui meccanismi che ne producevano il funzionamento, per cui sia l'orologio, lunare e solare, molto prima, e successivamente, in epoca più recente, l'orologio ed il datario di Palazzo Cavarretta smisero di funzionare per mancanza di manutenzione.

Nel 2011 l’orologio astronomico, dopo essere rimasto fermo per 300 anni, in seguito ad un restauro laborioso è stato ripristinato nelle sue funzioni ed oggi è l’unico orologio astronomico di questo genere attivo da Roma in giù.
( Nota: I lavori sono stati eseguiti per volontà della Ditta Gianformaggio di Trapani, di cui l'oratore è oggi titolare, in occasione della celebrazione del 50° della sua fondazione da parte del padre Pino, con l'intenzione di ridonare alla città un'opera che la rendesse più interessante.) 

Anche il datario e l'orologio di Palazzo Cavarretta hanno subito, sotto vari aspetti e nello stesso periodo, lavori di ammodernamento per un intervento voluto dall'Autorità comunale del tempo.
I quadranti in marmo sono stati sostituti da nuovi quadranti in vetro, il meccanismo meccanico è stato sostituito da un meccanismo più moderno e radio controllato, e tutto il complesso è stato dotato di illuminazione elettrica che ne consente la visibilità anche nelle ore notturne.

In tal modo Trapani è tornata a godere di un complesso che costituisce un patrimonio fonte di attrattiva ed interesse da parte dei turisti che visitano la città come dimostrato dalle segnalazioni da essi fatte sui vari blog del web.

Il Rag. Gianformaggio ha parlato quindi degli orologi che si possono ritrovare, cercandoli, a Trapani ma non sempre tutti funzionanti, purtroppo.

Uno lo si ritrova posto in alto sul Palazzo Ferro ubicato in Corso Vittorio Emanuele e funzionante in modalità radio-controllato perchè restaurato nel 2016 grazie ad un contributo elargito da privati. Di esso non si conosce la data in cui fu installato ed il suo quadrante riporta le ore in numeri  romani.














Il relatore  ha qiuindi elencato l'ubicazione a Trapani di altri orologi che si possono vedere nelle seguenti zone:
-  sulla facciata della Chiesa delle anime sante del Purgatorio, la chiesa in cui sono custoditi i sacri gruppi dei Misteri appartennti all'Unione delle Maestranze di Trapani.
Le sue lancette sono fissate alle ore 14.00 che coincidono con l'ora in cui essi escono dalla chiesa nel giorno del venerdì santo e con l'ora entro cui vi devono rientrare il giorno dopo. Esso quindi non è funzionante  in quanto al suo interno non è stato mai disposto alcun meccanismo ma potrebbe in un futuro essere recuperato

- sulla faccia ad Ovest della torretta più a sud delle due che sovrastano la Chiesa di S. Francesco si ritrova il quadrante di un orologio con cifre romane senza sfere che potrebbe rappresentare qualche interesse ad essere, eventualmente in un futuro, recuperato e reso funzionante

- infine un semplice quadrante dotato, non si capisce, di una o due sfere nella posizione delle 6.35, si ritrova fissato con due supporti laterali sullo spigolo di nord-ovest della torre campanaria della chiesa di S. Pietro.

Oggi tuttavia a Trapani, come anche in altre città d'Itlia, dalle ore 7.00 alle ore 22.00, la torre campanaria di ogni chiesa diventa un orologio che batte l'ora ed i quarti in quanto automaticamente comandata da un computer che manda il segnale ad uno o più altoparlanti che irradiano il suono in tutte le direzioni. 
In passato però era in realtà il suono delle campane, quelle vere, che si udivano anche ad una certa distanza dal centro abitato, che regolava la vita nei campi con i suoi rintocchi alle varie ore  ma che avvisava anche gli abitanti dell'agglomerato urbano se era accaduto qualcosa diverso dal solito.

Con queste considerazioni il Rag. Gianformaggio ha terminato la sua relazione ringraziando anche i presenti per aver prestato la loro attenzione, l'Associazione per l'invito rivoltogli e per aver trasformato il tempo e gli orologi in una opportunità che talvolta potrebbe interessare anche i turisti ed il turismo in generale che passano per la nostra città.

E' seguito quindi un interessante dibattito che ha visto la partecipazione di molti dei presenti in sala che hanno chiesto e proposto ulteriori chiarimenti e precisazioni ai quali il relatore ha dato risposte esaustive e particolareggiate.

Al suo termine il Prof. Valenti dopo aver ringraziato il Rag. Gianformaggio per l'interessante tema trattato a ricordo della serata a nome dell'Associazione e proprio gli ha donato la copia di un suo acquerello riproducente uno scorcio di Erice ed un copia del saggio su Mario Gori '' Nuvole nell'anima '' di Marco Scalabrino.

L'evento si è concluso con lo scambio degli auguri in occasione della prossima Pasqua e con l'arrivederci a sabato 23 aprile 2022 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per il prossimo incontro previsto dal programma delle attività del XXXVI Corso di cultura per  l'anno 2022.

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