2022 - 06 -04: Arch. Roberto Manuguerra - Trapani: castello di mare e castello di terra

Sabato 4 giugno 2022 alle ore 18.15 nella sala delle riunioni dell'Associzione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 come previsto dal calendario delle attività culturali del XXXVI Corso di cultura per l'anno 2022, con la partecipazione di un numeroso gruppo di soci si è tenuto l'incontro con l'Arch. Roberto Manuguerra che ha intrattenuto i presenti in sala sul tema '' Trapani: castello di mare e castello di terra''.
Il relatore, che più volte in passato ha partecipato alle attività culturali del sodalizio è stato ricevuto cordialmente dai presenti e dal Presidente che, aperti i lavori della serata, dopo aver brevemente presentato la tematica dell'incontro, gli ha ceduto subito la parola.














Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto detto nel corso della conferenza che è stata integrata dalla proiezione di una serie di diapositive che gentilmente rese disponibili sono state riportate al termine di queste note.

   
L'oratore ha iniziato la sua esposizione parlando dalle storia di Trapani risalendo per quanto possibile alle sue origini. In una scritta riportata sul basamento di una statua riproducente Saturno è riportato che Trapani fu edificata dallo stesso 1925 anni dopo la creazione del mondo e supponendo che tale evento possa essere approssimativamente localizzato nel 4000 a.C. la fondazione di Trapani potrebbe essere avvenuta all'incirca nel 2000 a.C.
Di Trapani si parla anche nell'Eneide dove si narra che vicino ad essa Enea, esule da Troia, seppellì il padre Anchise  morto nel corso del viaggio prima di approdare nel Lazio dove successivemte nel 750 a. C. fu fondata Roma.
In tempi ancora più recenti corrispondenti all'incirca al 241 a.C. a nord-est di Levanzo, isola dell'arcipelago delle Egadi, e quindi ai tempi di Annibale Barca, la storia narra che avvenne una battaglia navale fra i Romani ed i Cartaginesi come documentato in tempi moto recenti dal ritrovamento nella zona di numerosi reperti archeologici costituiti dai rostri con cui le navi romane sfondavano ed artigliavano le navi cartaginesi prima di arrembarle.














Con una serie di diapositive l'Arch. Manuguerra ha mostrato quali sono state le varie fasi dello sviluppo di Trapani e della sua cinta muraria a partire dal III secolo a.C. in cui già erano localizzate le posizioni dei due castelli oggetto del tema della serata, la Colombaia ovvero il castello di mare a sud-est del'embrione della città, e il castello di terra ubicato a nord-est della stessa, fino al completamento della sua cinta muraria avvenuta fra il XII ed il XV secolo per volere di Carlo V, dopo l'espansione della città verso Ovest, che rimase pressappoco inalterata fino al 1866 quando fu deciso di demolirla completamente ma di cui ad oggi è rimasto ancora fotunatamente a ricordo qualche bastione.


Ciò premesso ha descritto l'evoluzione e le trasformazioni che nei secoli ha subito il castello di mare detto la Colomabaia.
Nel III secolo a.C., ai tempi di Annibale Barca, esso esisteva e forse era una semplice torre di avvistamento o di segnalazione e non aveva certamente la forma attuale. Nei secoli successivi, iniziando dal X fino al XX secolo, dopo aver assunto la odierna forma ottagonale, ad essa furono aggiunti ed addossati altri fabbricati fino ad assumere l'odierno aspetto.
Utilizzata anche come carcere e successivamente dismessa da tale utilizzazione nel 1965, è rimasta abbandonata a se stessa ed alle ingiurie del tempo subendo notevoli danni anche a causa di numerosi atti vandalici.
Messa in sicurezza con adeguati lavori eseguiti circa una decina di anni fa, illuminata di notte da un sistema di illuminazione, distrutto da vandali, si ritrova di nuovo in condizioni precarie anche perchè molte iniziative per una sua adeguata utilizzazione, intraprese da privati, sono state per vari motivi bloccate.
Resta pertanto in uno stato di completo abbandono in attesa di una sua eventuale rivalutazione anche se qualcosa è stato fatto: è stato emesso in merito un francobollo, sono stati organizzati eventi da parte di associazioni culturali,  ma nella sostanza niente di importante è stato realizzato.














Il castello di terra, ubicato all'angolo di nord-est della vecchia città, già lo si ritrova nelle fortificazioni della città del VI secolo d.C.

Anche se rimasto dopo la distruzione delle antiche mura che cingevano la città avvenuta nel 1866, che rese disponibili ampi spazi in cui furono costruiti numerosi e nuovi palazzi, esso era rimasto integro come si può dedurre da alcune diapositive che ne ritraggono l'aspetto della sua facciata esposta a nord, quella più antica, mentre in altre è mostrata le sue facciate meridionale ed occidentale., 
Rapidamente demolito per costruire al suo posto la nuova questura della città negli anni '60 oggi di esso restano solo alcuni ruderi della sua facciata nord ed una torre sventrata e ciò grazie al tempestivo ma ritardato intervento di organismi che operano ancora oggi per la tutela e la salvaguardia dell'ambiente e dei monumenti. 

Nella stessa zona, ad una distanza di qualche centinaio di metri, fu pure demolita una caserma ubicata nella Piazza Vittorio e lo spazio ricavato è oggi utilizzato a parcheggio di auto.

E' con queste considerazioni che l'Arch. Manuguerra ha chiuso la sua relazione cui ha fatto seguito un breve dibattito.

Al suo temine, il Presidente dopo aver ringraziato l'oratore per aver ancora una volta accettato l'invito a partecipare alle attività culturali del sodalizio, a nome dell'Associazione e proprio gli ha fatto dono di una copia di un suo acquerello riproducente un scorcio di Erice.

Prima dei saluti di arrivederci a sabato 11 per il prossimo incontro in programma, il Prof. Valenti ha ricordato ai presenti che nello stesso giorno e nei locali dell'Associazione alle ore 10.00 in prima convocazione ed alle ore 17.00 in seconda convocazione è stata indetta l'Assemblea ordinaria dei soci per l'anno 2022 invitandoli ad essere presenti.


Switch to Day Switch to Night