2012 - 01 - 21 : Prof. Giuseppe Camporeale - Il problema delle origini romane di Castelvetrano
Sabato 21 gennaio 2012 alle ore 18.15 nella sala delle riunioni ' Antonio Buscaino ' della Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32, alla presenza di un numeroso gruppo di soci si è svolto l'incontro con il Prof. Giuseppe Camporeale.
Il relatore, già conosciuto dai presenti, per aver anche in passato partecipato agli incontri settimanali dell'Associazione, è stato accolto dal Presidente, Prof. Salvatore Valenti, che dopo averlo presentato gli ha ceduto la parola.
Il Prof. Camporeale ha ringraziato i presenti per l'accoglienza ricevuta e dopo una breve premessa è entrato in argomento affrontando il tema frutto delle sue accurate ed appassionate ricerche.
Si riporta una sintesi liberamente tratta da quanto esposto dal relatore.
Egli ha iniziato la sua esposizione precisando che i risultati a cui è pervenuto nelle sue ricerche si basano su una serie di documenti noti ma anche inediti nonchè dalla utilizzazione di altre tecniche quale l'interpretazione filologica di quanto nei documenti consultati e ritrovati.
E' indubbio che Selinunte fu inizialmente una colonia greca che in seguito alla 1^ guerra punica fu abbandonata dai Cartaginesi che si ritirarono nella città di Lilibeo più facilmente difendibile.
Essa successivamente occupata e parzialmente ricostruita dai romani fu utilizzata come base strategica da cui poter dominare il braccio di mare compreso fra la Sicilia e l'Africa considerato anche che la Sicilia, in seguito alla conquista da parte dei Romani, fu considerata come la prima provincia e fu molto sfruttata ed utilizzata per la sua produzione di grano e per i rifornimenti alle truppe che andavano a combattere in Africa e fra l'altro, come provincia, fu governata anche da Cicerone.
Dello sfruttamento agricolo delle terre della zona possono essere considerate prove le numerose costruzioni che ancora si ritrovano fra Selinunte e Marsala e che possono essere assimilati ad antesignani bagli ai quali erano dati anche funzione difensiva e di autonomia l'uno dall'altro.
Perchè successivamente i romani abbandonarono Selinunte per fondare Castelvetrano?
Alla base di queste considerazioni c'è l'evidenza che l'originale Selinunte fu fondata fra i fiumi Modione, che scorreva ad ovest della città, e Cottone che invece scorreva ad est e che fra i due fiumi una notevole estensione di territorio era di conseguenza acquitrinosa a causa delle periodiche inondazioni e quindi zona risultava non salubre a causa anche della malaria che colpiva gli abitanti della zona. E' noto anche che i selinuntini per ovviare all'inconveniente chiamarono Empedocle di Agrigento che risolse parzialmente il problema deviando uno dei due fiumi. L'opera che d'apprima ebbe un effetto migliorativo successivamente invece peggiorò con l'abbandono della città dai parte dei Cartaginesi e che successivamente fu occupata dai romani che parzialmente la ricostruirono.
Successivamente gli stessi si spostarono nell'entroterra dove ad una altezza superiore, Castelvetrano è posta su una collina ad una altezza di circa 163 metri, e lontano dalle zone acquitrinose fondarono la nuova città la cui denominazione originale dovrebbe derivare dai termini
' Castrum veteranorum ' ovvero ' Castello dei veterani '.
Altri elementi il Prof. Camporeale ha portato a conferma della sua tesi sull'origine romana di Castelvetrano suffragati da numerose citazioni
contenute in documenti di epoca romana attestanti l'esistenza di Selinunte e la presenza nella città dei romani ed anche dalla individuazione e dalla lettura di particolari costruttivi della città che dichiaratamente si possono far risalire ad essi.
Di Castelvetrano romana invece rimangono ben poche tracce anche se alcune di esse, se ben lette ed interpretate, ne confermano l'origine suffragata da scritture più recenti riportate da viaggiatori in Sicilia e dagli scritti di Giuseppe Maria Capodieci del 1800.
La non esistenza di resti romani e la loro mancanza significa inequivocabilmente che Castelvetrano romana non è esistita?
Ovviamente no, ma per dare una risposta bisogna considerare anche gli aspetti della persistenza dell'antico negli studi e negli elementi rimanenti successivi che ancora si possono intravvedere se letti con occhio diverso e rifacendosi anche alla corretta interpretazione filologica di quanto riportato nei documenti antichi e recenti.
Al termine della relazione è seguito un ampio dibattito cui hanno partecipato molti dei presenti ed ai quali il relatore ha fornito ampi ed ulteriori chiarimenti e delucidazioni.
Alla conclusione dell'incontro il Prof. Valenti ha ringraziato l'ospite per l'entusiasmo e la competenza con cui ha trattato l'interessante tema e gli ha fatto omaggio, a nome dell'Associazione, di un piatto in ceramica.
E' seguita una comunicazione della Presidenza relativa al viaggio di due giorni che si terrà dal 20 al 21 febbraio 2012 a Caltagirone, Cefalù ed al Carnevale di Termini Imerese per sollecitare chi vi volesse partecipare ad effettuare la relativa prenotazione con il versamento del previsto acconto.
La serata si è conclusa con l'arrivederci a sabato 28 gennaio 2012 per il prossimo incontro.