2012 - 03 - 03 : Dott. Alberto Barbata - Una famiglia di imprenditori: i D'Alì

Sabato 3 marzo 2012 alle ore 18.30 nella sala delle riunioni ' Antonio Buscaino ' dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in via Vespri 32 Trapani ha avuto luogo l'incontro con il Dott. Alberto Barbata. Era presente un numeroso di gruppo di soci che hanno seguito con interesse quanto esposto dall'oratore poichè l'argomento era incentrato sulle origini di una nota famiglia di Trapani: i D'Alì.
L'ospite, già bibliotecario della Biblioteca di Paceco e noto per le sue ricerche storiche e gli scritti prodotti e che è anche ben conosciuto   dai soci per aver più volte negli anni precedenti partecipato agli incontri previsti dai Corsi di cultura, è stato accolto dal Presidente, Prof. Salvatore Valenti, che dopo averlo presentato gli ha ceduto la parola.

Il Dott. Barbata, dopo aver ringraziato i numerosi soci presenti e la Presidenza per averlo ancora una volta invitato agli incontri settimanali, è entrato in argomento soffermandosi in modo particolare sugli antefatti che hanno portato all'affermazione della famiglia dei D'Alì a decorrere dal secolo XVI.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto esposto nel corso dell'incontro dall'oratore ringraziandolo per aver concesso anche una scaletta degli argomenti illustrati.

L'arrivo dei D'Alì a Trapani risulta essere piuttosto incerto nel tempo, ma comunque nei libri parrocchiali della città si ha notizia della loro presenza dopo la metà del secolo XVI.
Altre informazioni si possono ricavare da quanto riportato dallo storico Cordici di Erice in seguito ai tumulti avvenuti in quella località dopo la morte di Ferdinando il Cattolico e seguiti dalla cacciata del Vicerè Moncada. Fra i sediziosi si annoveravano Pietro e Vincenzo D'Alì coinvolti, non si sa, per una ventata di autonomia o per affari legati alle conseguenze venute fuori dopo la cacciata degli ebrei.
I D'Al' sono menzionati anche nelle ricerche dello storico francese Bresc nel suo libro ' Arabi per lingua, ebrei per religione ' fra le famiglie da lui censite in merito all'evoluzione dei nomi di persona negli ebrei di Sicilia.

 

Secondo altre fonti la famiglia era di origini
turco ottomane e si era stabilita in seguito alla dominazione bizantina nella Sicilia orientale nel paese di Alì Terme; il nome si riscontra anche negli atti civici della città di Messina sin dalla fine del 1500.
Successivamente avviene il trasferimento a Trapani.
Come sopra detto,  riscontri di ciò si hanno nei registri parrocchiali delle Chiese di S. Lorenzo e S. Pietro e nelle cronache del tempo del Cordici; essi abitavano nella zona denominata Casalicchio corrispondente oggi al quartiere di S. Pietro.

La famiglia spicca il volo nel secolo XVIII quando Giovanni Alì sposa Leonarda Scichili, figlia del rais Giulio: dal matrimonio nacquero due figli: Antonio e Giulio.

Il figlio Antonio sposerà Antonia Catanese alias Savona ed il figlio Giulio sposerà Giovanna Buscaino.

Giulio, capitano di mare, si dimostrò molto abile nei commerci e nei negozi ed ebbe un figlio a cui impose il nome di Giacomo. Anche lui fu molto attivo in vari campi (pesca del corallo, tonnare, ecc. ) e non trascurò di formare società con altri imprenditori per sfruttare abilmente le varie attività del tempo. Insieme ad altri  iniziò ad acquistare anche le saline della zona.

Antonio invece ebbe due figli:
Giovan Maria e Giuseppe ( 1762- 1838 ).
Giovan Maria sposò nel 1780 Caterina Prinzi di Calaci e dal matrimonio nacque Giovan Maria ( 1788-1849 ) che alla morte dello zio Giuseppe fu nominato erede universale.

Quest'ultimo ebbe a sua volta 4 figli:
- Giuseppe ( 1832 - 1915 ), detto Pepè, futuro sindaco di Trapani e senatore del regno che sposerà Rosalia Chiaramonte Bordonaro
- Leonarda che sposerà Girolamo Adragna
- Antonia che sposerà Antonio Ferrandelli
- Giovannino ( Giovanni Emanuele ) che sposerà Francesca Burgarella.

Il Dott. Barbata si è fermato a questo punto dell'albero genealogico, che peraltro è molto articolato, della famiglia D'Alì. Ad oggi si possono distinguere 4 rami:

- i D'Alì Bordonaro: capostipite Giuseppe ( 1832 - 1915 ) che ebbe 11 figli e che ascende ad Antonio
- i D'Alì Pucci: capostipite Gabriele, figlio di Giuseppe, che sposò Angelina Pucci e da cui nacquero 3 figli
- i D'Alì Staiti: capostipite Giacomo, che ascende a Giulio, che sposò Giuseppa Staiti
- i D'Alì Solina che è il ramo più giovane della famiglia.

Il lascito di Giovan Maria risultò immenso. Basti pensare che la compilazione dell'inventario richiese almeno 6 mesi mentre la divisione ereditaria durò almeno 10 anni concludendosi solo nel 1862.

Su tale lascito si basò la fortuna dei D'Alì che ovviamente fu successivamente integrata dalle varie altre attività intraprese e dai successivi matrimoni contratti con altre illustri e ricche casate del tempo.

L'oratore si è intrattenuto ancora sulle vicende che dal XV al XVIII secolo caratterizzarono la vita e l'attività dei trapanesi che non fu solo legata alla pesca dei coralli, alla pesca del tonno, alla estrazione del sale ma anche ad altre attività altrettanto lucrose quali l'esercizio della pirateria e della corsa. Di esse si riscontrano varie notizie negli atti notarili del tempo e son tali attività che hanno fatto la fortuna di alcune delle famiglie più note di Trapani.

Il ramo dei D'Alì Bordonaro si è molto interessato di agricoltura in special modo di vigneti e di produzioni industriali; il ramo dei D'Alì Pucci è stato particolarmente attivo nella cultura trapanese e nel campo musicale; il ramo D'Alì Staiti ha invece fondato la Banca Sicula poi venduta alla Banca Commerciale e quindi integrata nel Gruppo Intesa - S. Paolo. Attualmente è profondamente impegnato nell'attività d
ella produzione del sale con le saline di Trapani e di tutta la zona costiera fino a Marsala ma anche con saline acquistate in altre zone d'Italia e nella sua commercializzazione.  

La relazione è stata seguita dalla proiezione di alcune foto dell'epoca e da un breve dibattito a cui hanno partecipato con interesse molti dei presenti ed a ricordo della serata al Dott. Barbata è stato fatto omaggio di un piatto in ceramica.

La serara si è conclusa con le fotografie di rito e con l'arrivederci a giovedì 8 marzo 2012 alle ore 18.00 per l'incontro con il Prof. Russo cui farà seguito un breve intrattenimento in occasione della ' Festa della Donna '.

 

 

 

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