2012 - 11 - 24 : Prof. Salvatore Di Marco - La figura e l'opera di Ignazio Buttitta
Sabato 24 novembre 2012 alle ore 18.15 nella sala delle riunioni '' Antonio Buscaino '' dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32, ha avuto luogo il settimanale incontro previsto dal XXVI Corso di cultura.
Il tema della serata '' Collezioni e collezionisti: da Antonio Cordici ad Agostino Pepoli '' avrebbe dovuto essere trattato dalla Prof.ssa Lina Novara, ma a causa della sua improvvisa indisponibilà è stato tempestivamente contattato il Prof. Salvatore Di Marco che cortesemente e prontamente ha aderito alla richiesta recuperando così l'incontro previsto per sabato 18 febbraio 2012 avente per tema
'' La figura e l'opera di Ignazio Buttitta '' che in quella data non era stato possibile trattare.
Il relatore, proveniente appositamente da Palermo, in assenza del Prof. Valenti, è stato accolto dalla Vicepresidente Prof.ssa Rosalba Musumeci e dai numerosi soci presenti per l'occasione.
L'incontro, difformemente alla normale procedura, è stato aperto dalla Prof.ssa Musumeci con una comunicazione relativa al prossimo appuntamento che contrariamente a quanto previsto in calendario ed in considerazione dell'argomento trattato '' Pascasino, vescovo di Lilibeo '' non sarà più tenuto nei locali dell'Associazione ma nella Sala delle conferenze della Biblioteca comunale di Marsala sempre alle ore 18.00 ed alla stessa data.
La sede dell'incontro sarà raggiunta a mezzo pullmann ed ai prenotati è stata anche fornita una breve sintesi del programma della serata.
Ciò detto la Prof.ssa Musumeci ha aperto i lavori ringraziando il relatore non solo per la cortesia con cui ha accettato l'invito rivoltogli ma anche perchè si è sobbarcato al viaggio in macchina in quanto proveniente da Palermo e dove al termine della serata avrebbe dovuto ritornare.
Esaurita questa prima parte, la Prof.ssa Musumeci dopo aver brevemente presentato l'ospite, gli ha ceduto la parola.
Il tema della serata '' Collezioni e collezionisti: da Antonio Cordici ad Agostino Pepoli '' avrebbe dovuto essere trattato dalla Prof.ssa Lina Novara, ma a causa della sua improvvisa indisponibilà è stato tempestivamente contattato il Prof. Salvatore Di Marco che cortesemente e prontamente ha aderito alla richiesta recuperando così l'incontro previsto per sabato 18 febbraio 2012 avente per tema
'' La figura e l'opera di Ignazio Buttitta '' che in quella data non era stato possibile trattare.
Il relatore, proveniente appositamente da Palermo, in assenza del Prof. Valenti, è stato accolto dalla Vicepresidente Prof.ssa Rosalba Musumeci e dai numerosi soci presenti per l'occasione.
L'incontro, difformemente alla normale procedura, è stato aperto dalla Prof.ssa Musumeci con una comunicazione relativa al prossimo appuntamento che contrariamente a quanto previsto in calendario ed in considerazione dell'argomento trattato '' Pascasino, vescovo di Lilibeo '' non sarà più tenuto nei locali dell'Associazione ma nella Sala delle conferenze della Biblioteca comunale di Marsala sempre alle ore 18.00 ed alla stessa data.
La sede dell'incontro sarà raggiunta a mezzo pullmann ed ai prenotati è stata anche fornita una breve sintesi del programma della serata.
Ciò detto la Prof.ssa Musumeci ha aperto i lavori ringraziando il relatore non solo per la cortesia con cui ha accettato l'invito rivoltogli ma anche perchè si è sobbarcato al viaggio in macchina in quanto proveniente da Palermo e dove al termine della serata avrebbe dovuto ritornare.
Esaurita questa prima parte, la Prof.ssa Musumeci dopo aver brevemente presentato l'ospite, gli ha ceduto la parola.
Il Prof. Di Marco, già insegnante e Dirigente scolastico, è uno studioso della Letteratura siciliana, autore di saggi fra i quali si può annoverare '' Gli occhi del mondo '', in cui sono disaminate le opere di Ignazio Buttitta per i tipi di Coppola Editore.
Dopo aver ringraziato l'Associazione per l'invito rivoltogli, egli ha espresso il proprio compiacimento per l'attività della stessa e soprattutto per la possibiltà offertagli di poter parlare di Ignazio Buttitta uno dei più rappresentativi poeti del 1900 in lingua siciliana ( soprattuto '' bagheriota '' ) della Sicilia e noto anche a livello nazionale per l'attività svolta nel campo della cultura e della poesia le cui opere sono state anche tradotte in diverse lingue.
Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto esposto dal Prof. Di Marco nel corso della sua relazione.
Il relatore ha sviluppato nel corso della serata il tema proposto alternando gli aspetti più significativi della biografia del poeta correlandoli anche agli avvenimenti storici e sociali verificatisi nel corso della sua esistenza quasi centenaria.
Essi hanno avuto una fondamentale influenza sia sulla sua formazione sia nel suo sviluppo culturale, acquisito da autodidatta, che sono state trettamente legate alla Sicilia, all'Italia ed alle vicissitudini del tempo.
I profondi sentimenti e le idee espresse dal poeta nelle sue poesie, secondo il relatore, assumono valenza planetaria e come tali interessano anche l'umanità nella sua totalità.
La sua biografia può essere così condensata: nacque a Bagheria il 19 settembre 1899 e vi morì il 5 aprile 1997 quasi centenario. Conseguita la licenza elementare lavorò nella salumeria del padre ma praticò anche altri mestieri trascorrendo un'infanzia travagliata che segnò profondamente il suo spirito condizionandone di conseguenza la poetica. Dopo la disfatta di Caporetto partecipò alla 1^ guerra mondiale e le traumatiche conseguenze della lotta vissuta in prima linea e le nuove esperienze fatte al di fuori della Sicilia ebbero l'effetto di allargare le sue vedute e le sue idee.
Ritornato in Sicilia nel 1922 fu fra i fondatori del circolo '' Filippo Turati '' che pubblicava settimanalmente il foglio '' La povera gente '' e si battè in prima persona per i diritti dei lavoratori venendo per tale motivo anche arrestato.
Dal 1927 al 1928 fu condirettore con G. Ganci Battaglia e V. Guarnaccia del mensile di letteratura dialettale '' La trazzera '' chiuso nel 1929 dal fascismo.
Nel 1943 in seguito al bombardamento di Bagheria si trasferì a Codogno, ritornò in Sicilia dopo la fine della guerra ma trovando i suoi magazzini saccheggiati ritornò in Lombardia dove fece il rappresentante di commercio come aveva fatto già in Sicilia prima di trasferirsi nel nord del paese.
Nel 1955 ritornò definitivamente in Sicilia, dove dopo aver affidato la sua attività a terzi, si dedicò esclusivamente alla produzione poetica ed a portare la sua poesia fra la gente.
Nel 1980 la Facoltà di Magistero dell'Università di Palermo gli conferì la laurea horis causa in Materie letterarie.
In merito alla pubblicazione delle sue varie raccolte di poesie si rammentano:
- nel 1923 '' Sintimintali '' con la prefazione di G. Pipitone Federico
- nel 1928 il poemetto '' Marabedda ''
- nel perodo del fascismo il poeta ufficialmente non pubblicò alcuno scritto, ma le sue poesie continuarono a circolare clandestinamente
- nel 1954 '' Lu pani si chiama pani '' con traduzione in lingua italiana di S. Quasimodo e con illustrazioni di R. Guttuso
- nel 1963 '' La peddi nova '' con prefazione di Carlo Levi
- nel 1963 '' Lu trenu di lu suli ''
- nel 1968 '' La paglia bruciata '' con prefazione di R. Roversi e note di C. Zavattini
- nel 1972 '' Io faccio il poeta '' con prefazione di L. Sciascia
- nel 1974 '' Il poeta in piazza ''
- nel 1975 il rifacimento di '' Lu curtigghiu di li Raunisi ''
- nel 1983 '' Le pietre nere ''
- nel 1986 '' Colapesce ''.
Nella lista sono compresi anche alcuni lavori teatrali messi in scena con registi famosi come Streler perchè oltre a dedicarsi alla poesia Buttitta si è dedicato anche al teatro.
La poesia di Buttitta era scritta anche per essere cantata e recitata.
Il poeta con i suoi versi ha tradotto in poesia un secolo di storia sociale e di politica della Sicilia ed ha vissuto in prima persona la lotta contro la mafia e contro la classe politica dopo la 2^ guerra mondiale.
Il Prof. Di Marco ha infine letto le seguenti poesie del Buttitta:
- '' Parlu cu tia ''
- '' Lu silenziu ''
- '' Littra alla mamma tedesca ''
ed a lui ha voluto anche unirsi la Prof.ssa Musumeci che ha letto '' Nun mi lassari sulu ''.
Il relatore ha concluso la sua esposizione riferendo che la poesia di Buttitta oltre ad avere valore letterario e storico ha anche valore pedagogico importante.
Che possa piacere o no in essa c'è vita, c'è testimonianza, c'è un messaggio applicabile a tutti i momenti dello sviluppo della società.
Il poeta, sotto queto punto di vista rappresenta la voce della verità e quindi gli occhi del mondo.
Dopo aver ringraziato l'Associazione per l'invito rivoltogli, egli ha espresso il proprio compiacimento per l'attività della stessa e soprattutto per la possibiltà offertagli di poter parlare di Ignazio Buttitta uno dei più rappresentativi poeti del 1900 in lingua siciliana ( soprattuto '' bagheriota '' ) della Sicilia e noto anche a livello nazionale per l'attività svolta nel campo della cultura e della poesia le cui opere sono state anche tradotte in diverse lingue.
Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto esposto dal Prof. Di Marco nel corso della sua relazione.
Il relatore ha sviluppato nel corso della serata il tema proposto alternando gli aspetti più significativi della biografia del poeta correlandoli anche agli avvenimenti storici e sociali verificatisi nel corso della sua esistenza quasi centenaria.
Essi hanno avuto una fondamentale influenza sia sulla sua formazione sia nel suo sviluppo culturale, acquisito da autodidatta, che sono state trettamente legate alla Sicilia, all'Italia ed alle vicissitudini del tempo.
I profondi sentimenti e le idee espresse dal poeta nelle sue poesie, secondo il relatore, assumono valenza planetaria e come tali interessano anche l'umanità nella sua totalità.
La sua biografia può essere così condensata: nacque a Bagheria il 19 settembre 1899 e vi morì il 5 aprile 1997 quasi centenario. Conseguita la licenza elementare lavorò nella salumeria del padre ma praticò anche altri mestieri trascorrendo un'infanzia travagliata che segnò profondamente il suo spirito condizionandone di conseguenza la poetica. Dopo la disfatta di Caporetto partecipò alla 1^ guerra mondiale e le traumatiche conseguenze della lotta vissuta in prima linea e le nuove esperienze fatte al di fuori della Sicilia ebbero l'effetto di allargare le sue vedute e le sue idee.
Ritornato in Sicilia nel 1922 fu fra i fondatori del circolo '' Filippo Turati '' che pubblicava settimanalmente il foglio '' La povera gente '' e si battè in prima persona per i diritti dei lavoratori venendo per tale motivo anche arrestato.
Dal 1927 al 1928 fu condirettore con G. Ganci Battaglia e V. Guarnaccia del mensile di letteratura dialettale '' La trazzera '' chiuso nel 1929 dal fascismo.
Nel 1943 in seguito al bombardamento di Bagheria si trasferì a Codogno, ritornò in Sicilia dopo la fine della guerra ma trovando i suoi magazzini saccheggiati ritornò in Lombardia dove fece il rappresentante di commercio come aveva fatto già in Sicilia prima di trasferirsi nel nord del paese.
Nel 1955 ritornò definitivamente in Sicilia, dove dopo aver affidato la sua attività a terzi, si dedicò esclusivamente alla produzione poetica ed a portare la sua poesia fra la gente.
Nel 1980 la Facoltà di Magistero dell'Università di Palermo gli conferì la laurea horis causa in Materie letterarie.
In merito alla pubblicazione delle sue varie raccolte di poesie si rammentano:
- nel 1923 '' Sintimintali '' con la prefazione di G. Pipitone Federico
- nel 1928 il poemetto '' Marabedda ''
- nel perodo del fascismo il poeta ufficialmente non pubblicò alcuno scritto, ma le sue poesie continuarono a circolare clandestinamente
- nel 1954 '' Lu pani si chiama pani '' con traduzione in lingua italiana di S. Quasimodo e con illustrazioni di R. Guttuso
- nel 1963 '' La peddi nova '' con prefazione di Carlo Levi
- nel 1963 '' Lu trenu di lu suli ''
- nel 1968 '' La paglia bruciata '' con prefazione di R. Roversi e note di C. Zavattini
- nel 1972 '' Io faccio il poeta '' con prefazione di L. Sciascia
- nel 1974 '' Il poeta in piazza ''
- nel 1975 il rifacimento di '' Lu curtigghiu di li Raunisi ''
- nel 1983 '' Le pietre nere ''
- nel 1986 '' Colapesce ''.
Nella lista sono compresi anche alcuni lavori teatrali messi in scena con registi famosi come Streler perchè oltre a dedicarsi alla poesia Buttitta si è dedicato anche al teatro.
La poesia di Buttitta era scritta anche per essere cantata e recitata.
Il poeta con i suoi versi ha tradotto in poesia un secolo di storia sociale e di politica della Sicilia ed ha vissuto in prima persona la lotta contro la mafia e contro la classe politica dopo la 2^ guerra mondiale.
Il Prof. Di Marco ha infine letto le seguenti poesie del Buttitta:
- '' Parlu cu tia ''
- '' Lu silenziu ''
- '' Littra alla mamma tedesca ''
ed a lui ha voluto anche unirsi la Prof.ssa Musumeci che ha letto '' Nun mi lassari sulu ''.
Il relatore ha concluso la sua esposizione riferendo che la poesia di Buttitta oltre ad avere valore letterario e storico ha anche valore pedagogico importante.
Che possa piacere o no in essa c'è vita, c'è testimonianza, c'è un messaggio applicabile a tutti i momenti dello sviluppo della società.
Il poeta, sotto queto punto di vista rappresenta la voce della verità e quindi gli occhi del mondo.
La Prof.ssa Musumeci ha ringraziato il Prof. Di Marco per la passione con cui ha esternato le sue considerazioni ed i suoi sentimenti ed subito dopo ha aperto il dibattito a cui hanno partecipato molti dei presenti ponendo domande alle quali l'oratore ha risposto esaurientemente fornendo ulteriori delucidazioni.
L'incontro si è quindi concluso con la consegna all'ospite, a ricordo della suo intervento, del tradizionale piatto in ceramica e con l'arrivederci al prossimo incontro previsto dal calendario.