2013 - 03 - 09 : Signor Giacomo Pilati - Le Siciliane: dal silenzio all'urlo

Sabato 9 marzo 2013 alle ore 18.15 nella sala delle conferenze '' Antonio Buscaino '' dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32, un gruppo molto numeroso di soci si è ritrovato per partecipare al settimanale incontro previsto dal XXVII Corso di cultura. L'ospite, e relatore della serata, Signor Giacomo Pilati, è stato accolto dal Presidente, Prof. Salvatore Valenti, e dai presenti che gli hanno manifestato la loro simpatia poichè piuttosto noto nel trapanese.

Aperto l'incontro, il Prof. Valenti ha puntualizzato che il tema della serata: '' Le Siciliane: dal silenzio all'urlo '' può essere a ragione e per la sua collocazione nel programma del 2013 il giorno 9 marzo ben considerato una appendice alla '' Giornata della donna '' che come è risaputo viene celebrata tradizionalmente l'8 marzo di ogni anno.

E' per offrire a tutte le donne un ideale omaggio che questo inserto riporta nella sua parte iniziale un rametto di mimosa, tradizionale fiore alle stesse dedicato, anche se per quanto esse hanno fatto, fanno e faranno dovrebbero essere continuamente ricordate ed anche celebrate.

Dopo questa breve introduzione il Presidente ha ceduto la parola all'oratore.

Il Signor Pilati, giornalista e scrittore, ha scritto per diverse testate quali '' Il giornale di Sicilia '',  '' Reporter '' , la '' Repubblica ''. Il 30 novembre 2012 è stato insignito dal Presidente della Repubblica dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica. Ha lavor
ato molti anni in TV come autore, regista e conduttore. Dal 2000 cura a S.Vito Lo Capo la rassegna estiva di incontri letterari '' Libri, autori e buganvillee ''. E' autore di vari libri fra i quali '' Le Siciliane '' del 1998, '' Le altre Siciliane '' del 2008, '' Sulla punta del mare '' del 2012. Nel 2009 dal suo libro '' Minchia di re '' è stato tratto il film '' Viola di mare ''.



















Si riporta di seguito un
a breve sintesi liberamente tratta da quanto detto dall'oratore nel corso della trattazione del tema in cui ha presentato sinteticamente, scegliendoli fra tutti quelli da lui scritti, i tre libri sopra menzionati.

Nel primo, '' Le Siciliane '', l'autore parla di quindici donne di Sicilia che hanno scelto di vivere secondo il meglio di se stesse e della propria
terra. Sollevano e bruciano per sempre la veste e il manto neri che una perversa cultura ha imposto al femminile dell'isola, da secoli. La sindaca, la manager, la madre di Peppino Impastato che ha urlato e ottenuto vendetta, la cantautrice-scrittrice, la donna pastore, la regista, la stilista, la pupara, e altre che con linguaggi, scelte, percorsidiversi e singolari, dipingono la storia di colori nuovi, arditi, brillanti. Elemento in comune fra tutte la coerenza, l'entusiasmo, la capacità di rischiare a proprie spese. Quindici nuove madri, vere madri e non matrigne che ci danno, senza alterigia, splendide lezioni di vita.  

Felicia Impastato, madre di Peppino Impastato, il giornalista siciliano ucciso dalla mafia nel 1978; Maria Saladino che ha realizzato nel Belice nove case di accoglienza per tutti i bambini vittime di violenze; Letizia Battaglia, fotografa che con le sue immagini è testimone impegnata della cronaca e de
l costume della Sicilia degli ultimi trent’anni; Rita Bartoli Costa moglie di Gaetano Costa, il Procuratore della Repubblica di Palermo, ucciso dalla mafia nel 1980; Roberta Torre, regista. che ha diretto "Tano da morire", il primo musical sulla mafia; Marilù Terrasi che ha abbandonato il teatro per seguire il filo della sua cucina portando per il mondo il cuscus e le canzoni siciliane; Marilena Monti, cantastorie e scrittrice, che porta nelle piazze i valori e le tradizioni del popolo siciliano; Caterina Tusa per quattro anni sindaco di Poggioreale; Anna Cuticchio, pupara e figlia d’arte, che gira il mondo per promuovere questo singolare e antico teatro di tradizione; Maria Guccione che si dedica alle battaglie civili per l’emancipazione di Favignana; Caterina Ruffino prima donna siciliana manager del dopoguerra; Maria Lombardo che, donna pastore,  vive da eremita sulle montagne delle Madonie; Rosalinda Di Gregorio la cui malattia è la testimonianza di un grande coraggio civile; Roberta Lojacono, stilista di moda. che lancia la sua difficile sfida alla moda italiana;  Rosa Martino che un matrimonio sbagliato ha costretto a ritirarsi dalle scene.  Tutte hanno una storia alle spalle dalla quale escono ribellandosi alle consuetudini, esponendosi inprima persona per portare avanti i loro convincimenti, le loro idee e la loro emancipazione.



















Il libro '' Le altre Siciliane '' ha un ritmo narrativo diverso rispetto al primo, che era nato dalle interviste che successivamente erano state tradotte in racconto.

In quest'ultimo invece alle storie vere l'autore ha aggiunto le sue emozioni e le sue sensazioni dando voce anche ai loro silenzi. Si tratta ancora di storie di coraggio, di sconfitte, di vicende bizzarre che gli hanno permesso di viaggiare all’interno dell’universo inesplorato femminile. Nel libro l'autore non ha raccontato la vita delle donne, ma ne ha riportato solo il tratto che più gli è piaciuto ed impressionato.

In esso, fra le varie donne, si parla di Margherita Asta, che ha perso la sua famiglia alla fine del 1985 a Trapani; si vive la storia di Libero Grassi attraverso le parole della moglie Pina; è riportata la storia di una baronessa catanese che scopre la “stanza dello scirocco”, una costruzione realizzata da un suo avo, seppellita però in un terreno perché in realtà era una garconnière di cui i discenden
ti provavano vergogna, lei ne fa il punto di maggiore attrazione del suo agriturismo; si ricorda Amelia Scimone che a novanta anni racconta come intendeva da giovane la libertà del suo tempo; c'è Bice Mortillaro che ha creato nel quartiere Zen di Palermo un gruppo che lavora a servizio del quartiere creando  dei laboratori per le donne che possono condividere insieme dei progetti; si vive l'opera di Caterina Milana che ha creato in Brasile un villaggio per i bambibi poveri e disereditati.
  
Nel terzo libro Pilati si è liberamente ispirato alla storia di Nat Scammacca, grande poeta siculo-americano, nato a Brooklyn negli anni venti e vissuto in Sicilia dalla seconda metà del ‘900 ed a ciò che lo stesso Scammacca e la moglia gli hanno raccontato nel corso dei loro incontri precisando tuttavia che molto di quanto riportato in esso è frutto di fantasia e di libera invenzione.

Nel corso dell'esposizione l'autore ha inserito la lettura di molti brani dei suoi libri e ciò ha suscitano negli ascoltatori, per taluni avvenimenti e per le situazioni a cui essi si riferivano, notevoli emozioni e compartecipazione alle vicissitudini delle intervistate.

Al termine dell'emozionante e partecipata esposizione dello scrittore ha fatto seguito un interessante  dibattito che ha visto molti dei presenti intervenire nella discussione ricordando anche altre situazioni  ed avvenimenti che in passato hanno visto altre donne siciliane ribellarsi agli eventi che le avevano avute come protagoniste nella lotta contro ciò che in passato veniva considerato normale ed a cui normalmente avrebbero dovuto soggiacere.

















Concluso il dibattito il Presidente ha manifestato il proprio compiacimento per quanto il Signor Pilati ha esposto nel corso dell'incontro ed ha espresso anche a nome dell'Associazione un sentito apprezzamento per le emozioni suscitate nel ripercorrere gli eventi e le storie correlate raccontate direttamente dalla sua viva voce evidenziando i sentimenti e la passione che già in esse aveva profuso nella loro trasposizione scritta.

A ricordo della serata è stato offerto all'ospite il libro '' Istoria di Trapani '' del Pugnatore ristampato a cura di S. Costanza.

L'incontro si è concluso con l'arriderci a sabato 16 marzo 2013 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per il prossimo incontro in programma che avvicinandosi il periodo pasquale sarà correlato ai gruppi dei Misteri di Trapani.

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