2013 - 10 - 26 : Dott. Gaetano Bongiovanni - Artisti trapanesi del '900

Sabato 26 ottobre 2013 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 si è svolto il settimanale incontro previsto dal XXVII Corso di cultura per l'anno 2013. 
Ospite della serata il Dott. Gaetano Bongiovanni che per indisponibilità del Dott. Sebastiano Tusa anticipa la sua relazione originariamente programmata per sabato 9 novembre 2013.

 
















L'ospite è stato accolto calorosamente dal Presidente e dai soci presenti che gli hanno dimostrato la loro stima ed apprezzamento avendo egli più volte partecipato alle attività culturali dell'Associazione negli anni precedenti.
  
I lavori sono stati aperti dal Prof. Valenti che dopo una breve presentazoione  del Dott. Bongiovanni gli ha ceduto la parola. Era presente anche il Prof. Salvatore Costanza nonchè la cognata e la nipote del pittore Giovanni Valfrè a cui è dedicata parte del tema della serata.
 
Gaetano Bongiovanni, laureato in lettere presso l’Università degli Studi di Roma, dopo un breve periodo di insegnamento nelle Accademie statali di belle arti di Catania e di Palermo ha successivamente vinto il concorso di funzionario direttivo presso la Regione siciliana. Come tale ha lavorato prima al Museo Regionale '' A. Pepoli '' di Trapani mentre attualmente opera presso la Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Palermo.

I suoi interessi di studio sono principalmente rivolti all’arte in Sicilia dal XII secolo al ‘900, con particolare riguardo alla pittura del Settecento tardo-barocco e neoclassico. E’ anche autore di vari saggi e pubblicazioni.

Dopo aver ringraziato il Presidente per l'invito rivoltigli ed i presenti in sala, ha iniziato a trattare il tema della serata nel corso del quale si è soffermato prima su di una sua esperienza di lavoro maturata presso il Museo Pepoli di Trapani  e successivamente sulle opere realizzate da due artisti trapanesi ovvero del maestro Domenico Li Muli e del pittore Giovanni Valfrè dei quali ha tratteggiato la personalità ed illustrato alcuni dei lavori dagli stessi creati.
La relazione è stata anche accompagnato dalla proiezione di alcune diapositive delle opere dei due artisti.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto detto dall'oratore nel corso della conferenza.

Il quadro del Balla, rappresentante Nunzio Nasi, era rimasto nascosto nei depositi del Museo Pepoli di Trapani per quasi trent'anni, prima di essere riscoperto dal Bongiovanni, ed esposto da vero protagonista nella nuova ala dello stesso, di recente ristrutturata ed aperta al pubblico.
Nasi, uomo politico di Trapani, fu ministro delle Poste (1898-1899), quindi ministro della Pubblica Istruzione (1901-1903).
Il dipinto eseguito da Giacomo Balla intorno al 1902 è stato nel 1976 donato alla collezione pubblica siciliana da Leonarda Aula Piacentino.
Per circa novant' anni se ne è ignorata l' esistenza ma, strana coincidenza, improvvisamente spunta fuori nel 1992, anno di "mani pulite", come a ricordarci la storia di quel ministro eletto nel collegio di Trapani, accusato agli inizi del secolo di malversazione e di peculato e poi interdetto dalla carica di parlamentare per qualche anno. L'opera, non firmata dall'artista, è però da considerarsi come autentica sulla base di quanto riportato in una lettera della figlia di Nasi e dalla biografia del Balla scritta dalla figlia scrittice e può essere inserita nel periodo prefuturista del pittore.
Il Dott. Bongiovanni ha compiutamente illustrato le caratteristiche dell'opera del Balla che ha messo in evidenza la capacità di trattare la figura non come un quadro ma in un modo che piuttosto si avvicina molto ad una fotografia. 
Nunzio Nasi, nonostante le sue vissitudini politiche, può essere considerato per Trapani, un personaggio che a suo tempo fu di sprone alla cultura e all'arte in genere. Si deve a lui se la raccolta delle stampe del Piranesi è custodita attualmente presso la Biblioteca Fardelliana di Trapani e se altri illustri maestri dell'epoca realizzarono varie opere da lui commissionate per il villino che ora prende il suo nome ubicato nella parte sud occidentale della città e prospiciente il mare.

















Conclusa questa prima parte della sua relazione è passato quindi a parlare del maestro Domenico Li Muli.  
Nato a Trapani nel 1902, successivamente si trasferì a Palermo per frequentare il Liceo Artistico e poi l'Accademia delle belle arti e fu coevo anche del Cafiero.
Per quanto ha realizzato Si può considerare uno dei più grandi artisti degli anni '40 e '50. Fu illustre scultore, ma insegnò anche disegno in varie scuole di Trapani. Moltissime sono le opere che egli ha realizzato e molte sono quelle che ha lasciato ai trapanesi ed alla città che a lui ha dedicato una galleria d'arte presso il Palazzo Riccio di Morana in via Garibaldi.    

Fra le opere più importanti realizzate dal maestro si annoverano:
- due gruppi dei misteri denominati entrambi '' Sollevamento della
croce ''. Di essi uno è portato in processione il Venerdì santo, l'altro non gradito ai trapanesi per come fu realizzato, è esposto nella galleria d'arte a lui dedicata
- la Fontana del Tritone di recente restaurata
- il monumento in bronzo dedicato alle vittime della strage di Pizzolungo
- le otto statue in bronzo del baldacchino della Basilica dell'Annunziata di Trapani
- le statue in marmo della Chiesa Madre di Marsala
- il monumento ai Caduti di Ventimiglia di Sicilia
- il busto in marmo di Mons. Iacolino nella Cattedrale di S. Lorenzo
- il restauro di alcuni gruppi dei Misteri
- alcuni dipinti esposti nei Musei di Palermo e di altre città italiane.
 
Riuscì meglio nella realizzazione delle piccole opere e poichè visse il periodo più fecondo delle sue creazioni nell'era fascista si ispirò alla classicità. Dopo il '50 la sua creatività cominciò a venir meno fino ad estinguersi del tutto. Nel suo ultimo periodo di vita creava in genere per ispirazione e poco per commissione.

Apprezzati erano, da chi aveva la fortuna di parteciparvi, i giovedì culturali che egli organizzava prima nella sua casa e successivamente negli ultimi anni nei locali del Serraino Vulpitta dove visse con la moglie sempre vicina e nel corso di essi si parlava e si disquisiva di arte, attualità e dei più svariati argomenti. Presso tale Istituto morì nel 2003 pochi mesi dopo aver raggiunto la veneranda età di 101 anni.

Oggi la maggior parte dei suoi disegni, dei bozzetti preparatori delle sue opere e dei suoi documenti sono in possesso di privati e quindi difficilmente visionabili. Di essi, tuttavia, qualche anno dopo la sua morte, chi li possiede, ne ha fatto una mostra in un locale di Trapani.

Si riportano di seguito alcune delle diaposite proiettate e riguardanti le opere di Domenico Li Muli fra cui la Fontana del Tritone in una vecchia fotografia e così come poco tempo fa è stata restaurata.

 































































































Conclusa l'esposizione sul maestro Li Muli, il discorso si è spostato sul pittore Giovanni Valfrè trapanese di adozione essendo nato in Marocco nel 1923 e tuttora vivente. 
Il Dott. Bongiovanni nella sua disamina ne ha tratteggiato la figura sotto l'aspetto artistico mentre il Prof. Costanza ne ha riferito sotto l'aspetto umano conoscendolo e vantandone l'amicizia che dura da oltre cinquanta anni.
            Artisticamente il Valfrè è stato una figura importante per la pittura. Egli èstato capace di tenere alto il linguaggio pittorico, ma non ha avuto purtroppo riscontro di ciò nelle mostre a cui ha partecipato.  

Se fosse rimasto a Roma la sua carriera avrebbe certamente avuto altri esiti e raccolto ben altri importanti risultati.

Notevoli e cangianti in continuazione negli anni sono le caratteristiche della pittura del maestro.
Inizialmente vicino ai pittori palermitani, in particolare a Renato Guttuso, successivamente si avvicina al naturalismo per poi sfociare nella sua piena attività in un lavoro metodico avente come base l'impegno civile e sociale e il campo della sfera familiare e privata.
Nel corso del discorso sono stato proiettate le diapositive di alcune opere del pittore che ci dispiace non avere la possibilità di mostrare. 

Il Prof. Costanza ne ha invece tratteggiato la figura umana e soprattutto l'amico. Molto attivo negli anni '50 anche politicamente, nel 1960 si trasferisce a Roma ma da quella città ritorna nel 1961. La sua breve permanenza a Roma e gli eventi successivi avvenuti nel trapanese costituiscono per il pittore nuovi campi di ispirazione rivolti al mondo del lavoro ( contadini, pescatori, ecc. ) ed al campo familiare.pubblicazioni 
Molti sono i lavori donati dal Valfrè al Costanza ed alcuni di essi si possono ritrovare sulle copertine delle pubblicazioni dello stesso.

Si riportano di seguito due opere del Valfrè: '' Centro antico di Trapani'' del 1990 sulla copertina di '' La Sicilia nella mia vita '' e '' I pensieri dell'emigrante '' del 1976 sulla copertina di '' L'astuccio siculo '' entrambi di Salvatore Costanza e tre acquerelli riportati all'interno dell'ultimo libro menzionato.
























                 






















Si è quindi aperto un dibattito a cui sono intervenuti molti dei presenti in sala. Una opinione è emersa però su tutte le altre: dei trapanesi famosi ed illustri che con la loro opera hanno dato e danno lustro alla città bisognerebbe parlarne non dopo la morte ma mentre sono ancora in vita. 







Ha preso anche la parola una nipote del Valfrè che era presenjte in sala con una cognata dello stesso. Con il suo intervento essa ha voluto sentitamente ringraziare l'Associazione e l'oratore per avere voluto ricordare lo zio e per averle consentito di rivivere con emozione il piacere degli anni passati in sua compagnia.


Chiuso il dibattito il Presidente ha
 
ringraziato l'oratore per l'interessante tema trattato e per aver fatto conoscere a molti dei presenti le opere di due artisti trapanesi non a tutti noti.

A conclusione ed a ricordo della serata il Prof. Valenti a nome dell'Associazione ha offerto al Dott. Bongiovanni il testo '' Istoria di Trapani '' di recente ripubblicato a cura del Prof. Costanza.

La serata si è conclusa con alcune comunicazioni relative all'escursione di due giorni a Floresta la cui partenza è prevista per la mattina del giorno dopo, domenica 27 0ttobre 2013 alle ore 07.00, da Piazza Vittorio e con l'arrivederci a sabato 2 novembre 2013 nei locali dell'Associazione alle ore 18.00 per il prossimo incontro previsto dal programma delle attività per l'anno 2013.
   


 
 

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