2013 - 12 - 20 : Prof. Filippo Burgarella - Trapani nel periodo bizantino - A seguire: Conviviale di fine anno
Venerdì 20 dicembre 2013 alle ore 18.20 nei locali del Circolo del tennis di Trapani in località Milo la quasi totalità degli iscritti all'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese si è ritrovata per partecipare prima alla conferenza tenuta dal Prof. Filippo Burgarella ed a seguire alla Conviviale che chiuderà le attività per l'anno sociale 2013.
L'ospite, docente presso l'Università della Calabria, medievista, studioso, ricercatore ed autore di vari testi e pubblicazioni in merito, è conosciuto dai soci per aver assiduamente partecipato alle attività dell'Associazione per molti anni ed è stato accolto con cordialità dai presenti e dal Prof. Valenti.
La serata è stata aperta dal Presidente, Prof. Valenti, che ha doverosamente e sentitamente ringraziato la dirigenza del Circolo del tennis di Trapani che cortesemente ha messo a disposizione i locali sia per la conferenza che per la successiva Conviviale di fine anno e dopo aver brevemente presentato l'oratore gli ha ceduto la parola.
Il Prof. Burgarella, venuto appositamente da Rende per l'occasione, ha iniziato la sua esposizione ringraziando l'Associazione per averlo invitato ancora una volta a partecipare alle sue attività ed ha espresso il proprio piacere per aver avuto l'occasione di ritornare ancora una volta a Trapani sua città natale la cui storia è ben più importante di quanto normalmente si possa ritenere.
Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto riferito dal Prof. Burgarella nel corso della sua esposizione.
Egli ha inizialmente e brevemente premesso alcune precisazioni su cosa si deve intendere per '' Bizantino '' ed '' Impero Bizantino '' ed ha fatto una sintesi molto ristretta sulla storia dalla sue origini fino alla sua caduta.
Per Impero Bizantino deve essere intesa la parte occidentale dell'Impero romano dopo la sua divisione avvenuta agli inizi del 5° secolo. L'aggettivo bizantino sta ad indicare di Bisanzio che era l'antica città greca posta sulle rive occidentali dei Dardanelli nell'odierna Turchia ed i Bizantini che abitavano la regione si consideravano a tutti gli effetti cittadini dell'Impero romano anche se la lingua parlata era quella greca in contrapposizione ai cittadini dell'Impero di occidente che parlavano invece il latino.
Come è noto Costantino nel 330 scelse Bisanzio come seconda capitale dell'Impero romano e la città in suo onore fu chiamata Costantinopoli. Tale nome essa conservò fino al 1453 quando con la sua conquista dovuta a Maometto II e con la contemporanea caduta dell'Impero d'oriente fu successivamente denominata Istambul nome che ancora oggi conserva.
Al suo inizio l'Impero bizantino era vastissimo. Ben presto per preservare i suoi confini settenrionali fu costretto a far insediare sui suoi territori popolazioni barbariche che per denaro si dimostrarono disposte ad essere utilizzate nell'esercito imperiale; ad oriente continue furono le lotte con i persiani ma la situazione era di stallo.
Ben diversamente andavano invece le cose per l'Impero di occidente e il 476 si può considerare l'anno della sua definitiva caduta con la fine del dominio di Roma non solo sui territori europei ma anche su quelli dell'Africa settentrionale. In quell'anno infatti Odoacre deponeva Romolo Augustolo, ultimo imperatore d'occidente, ed offriva a Zanone le insegne imperiali come riconoscimento della supremazia sull'intero mondo romano.
Sulla base di tale situazione Giustiniano pensò di realizzare la riconquista dei territori perduti e grazie alle splendide vittorie dei suoi generali Belisario e Narsete riuscì nell'impresa riunendo a Costantinopoli gran parte dei territori dell'Africa, della Spagna e di quasi tutta l'Italia che restò sotto l'influenza bizantina più a lungo delle altre terre.
Insediò a Ravenna un esarca che governò in nome dell'imperatore per circa due secoli ed il territorio attorno alla città fu denominato '' Romania - Terra dei Romani '' da cui poi Romagna in contrapposizione ai territori denominati '' Longobardia - Terra dei Longobardi '' da cui poi derivò Lombardia.
La Sicilia, conquistata da Belisario all'inizio della campagna, fu invece nominata provincia dell'impero alle dirette dipendenze dell'imperatore ed ebbe una organizzazione civile e militare a se stante ed indipendente dall'esarcato di Ravenna.
Nei primi decenni del seicento, gli arabi iniziarono la loro conquista dei territori della Palestina, dell'Egitto, dell'Africa settentrionale e di gran parte della Spagna mentre a nord altri territori vennero sottratti per l'invasione dei popoli slavi che si insediarono nei Balcani e pertanto l'impero esercitò la sovranità solo l'Asia Minore.
Nel corso del 7° e dell'8° secolo numerosi furono gli attacchi che le popolazioni circostanti ( Arabi, Turchi, Slavi ) portarono a Costantinopoli ma la città riuscì a resistere e l'impero a sopravvivere.
Dal 663 al 668 Costante II scelse come capitale dell'impero Siracusa che divenne per 5 anni la città più importante dell'impero. Alla sua morte dovuta ad un complotto il figlio riportò la capitale nella sua vecchia sede sul Bosforo e Siracusa restò la capitale di una lontana provincia.
Con l'avvento sul trono di dinastie che seguivano una condotta religiosa che non prevedevano il culto delle sacre immagini si aprì un conflitto di forti contrasti interni che si conclusero nell'843.
Seguì un nuovo lungo periodo di prosperità sotto diverse dinastie nel corso delle quali l'impero riconquistò molti dei territori precedentemente perduti sia a Nord, sia ad Oriente che in Anatolia.
Nel giugno dell'827 gli arabi con lo sbarco a Capo Granitola nei pressi di Maz iniziarono l'invasione della Sicilia. Dopo la conquista di Palermo l'imperatore Teodosio inviò in Sicilia nel tentativo di contrastare l'avanzata degli invasori il generale Musele, salvo a richiamarlo indietro. Nonostante la vittoria riportata dai Bizantini nella battaglia di Milazzo, la Sicilia fu completamente conquistata dagli arabi e quindi perduta nel 965.
Nell'11° secolo si verificò lo scisma tra il mondo cristiano di Oriente e di Occidente che tuttoggi continua a permanere. Alla Chiesa cattolica di Roma si contrappose la Chiesa ortodossa; mentre la prima riconosce il suo capo nel Papa, la seconda attribuisce al Patriarca di Costantinopoli la massima autorità.
Nel 1025 fermata l'avanzata islamica l'impero riacquista la sua potenza nell'ambito del Mediterraneo ma nel 1204 i Crociati che partecipavano alla 4^ Crociate e che lottavano contro gli infedeli per liberare la Terra Santa da loro conquistata, assediarono espugnadola e depredandola Costantinopoli non sentendosi più legati ai Bizantini dalla stessa fede religiosa.
L'ultimo periodo vide l'Impero costretto a lottare duramente per conservare la propria sopravvivenza e per assicurare il potere su di un territorio sempre più ristretto e che alla fine si ridusse alla sola Costantinopoli ancora fortemente difesa dalle sue possenti mura fortificate.
Fù così che il 29 maggio 1453 la città cadde sotto i colpi di cannone dell'artigliera turca che per la prima volta storicamente veniva impiegata su larga scala in una battaglia.
Nell'Impero bizantino la figura centrale era l'imperatore in cui veniva impersonificata la legge divina. A teodosio II ed a Giustiniano si deve la promulgazione di due fondamentali raccolte di norme che possono essere considerate ancora oggi la base dell'ordinamento giuridico.
L'arte bizantina era fortemente caratterizzata da immagini di santi ed imperatori visti di fronte su uno sfondo aureo o dipinti su materiale ligneo. Esse oggi sono conservate nei più noti e famosi musei del mondo.
Importanti sotto questo aspetto le Basiliche di S. Vitale, di S. Apolinnare Nuovo e di S. Apollinare in Clsse a Ravenna e di S. Maria Maggiore a Roma, nonchè la realizzazione della Chiesa di S. Sofia, da intendersi come Divina Sapienza, a Costantinopoli che divenne prima il centro della vita religiosa bizantina e della Chiesa ortodossa, successivamente dopo il 1453 moschea ed oggi Museo con la prospettiva di essere riutilizzata di nuovo come luogo di culto.
Dal punto di vista religioso la crisi inococlastica vede la Sicilia restare fedele al culto delle immagini ed è per questo motivo che molti artisti, cattolici e comunità monastiche si trasferiranno in essa con la costruzione di numerose piccole chiese dalla forma caratteristica e saranno promotori della costituzione di nuove comunità monastiche in zone rupestri di cui oggi poco o niente rimane.
Nel 732 la chiesa siciliana dipende da quella di Costantinopoli. Nei monasteri i monaci si dedicavano alla copia dei manoscritti antichi ed alla realizzazione di illustrazioni che in esse venivano inserite in cui prevalendo l'inchiostro di colore rosso erano dette miniature dalla parola minio.
In tale periodo la città di Trapani, in seguito ad una visita dei vescovi ravennati, venne riconosciuta meritevole di essere elevata a sede vescovile possedendo tutti i requisiti necessari quali la dignità di città, una cinta muraria forificata e una chiesa cattedrale.
Tuttavia la vita della popolazione in Sicilia sotto l'impero bizantino non fu sempre felice e ciò fu accentuato nel periodo in cui il potere civile si disgiunse dal potere militare che sottopose l'isola ad una serie di vessazioni fiscali e burocratiche.
Poco si conosce di Trapani nel suo periodo di dominazione bizantina.
E' certo che intensi fossero i traffici marittimi sia con l'impero che con Ravenna trovandosi la Sicilia e Trapani al centro delle principali rotte del Mediterraneo.
Nel corso della loro dominazione essi crearono porti e zone di sosta in località aventi particolari requisiti come zone di bassi fondali e paludose e laghi costieri di non difficile accesso ma anche nel contempo facilmente difendibili come quelle site sia nella zona di Trapani sia nello Stagnone di Marsala.
In essi i Bizantini facevano sostare le proprie navi nel corso dei loro traffici nonchè la loro flotta militare a protezione di essi soprattutto nel corso dell'8° e del 9° secolo quando più pressanti si fecero l'influenza degli arabi provenienti dal nord Africa e le loro scorrerie nel Mediterraneo e lungo le sue coste.
Per quanto riguarda la erezione di edifici religiosi o l'adattamento di quelle già esistenti alla forma ed al rito bizantino poco o nulla è rimasto in seguito alle successive dominazioni prima degli arabi e poi dei Normanni che ripristinarono il culto cattolico latino.
Si suppone che in Trapani si siano avute diverse chiese di rito greco come S. Nicolò di Bari, S. Sofia, S. Caterina, la Chiesa della Badia Nuova fatta erigere nel 536 dal generale Belisario e dedicata al culto greco-ortodosso di S. Sofia.
Marettimo invece, in località '' Case romane '' può vantare la presenza di una chiesetta bizantina che forse era un luogo di eremo dei monaci di S. Basilio che avevano creato un convento presso la Chiesa di S. Sofia in Trapani. Di recente, nel 2010 tale chiesetta è stata riconsacrata e restituita al culto cristiano.
A Favignana invece si presume che esistesse un insediamento in cui veniva realizzata la pratica della castrazione nonchè l'istruzione degli eunuchi per i compiti e le funzioni cui erano successivamente destinati.
Erano costoro persone a cui senza timore erano affidata la sorveglianza degli harem o delicate funzioni civili, militari o anche religiose o, nel caso di castrazione pre-puberale per mantenere alto il loro registro canoro, per interpretare parti femmininili nelle rappresentazioni teatrali dove fino all'età moderna era vietata la presenza di donne sulla scena.
Il loro valore dipendeva da vari fattori quali l'età, le doti fisiche ed intellettuali ed essendo molto bassa la possibilità di sopravvivenza dopo l'intervento alto era il loro valore sul mercato di quei tempi.
La conclusione della relazione è stata seguita da un dibattito cui hanno partecipato molti dei presenti che hanno posto all'oratore altri quesiti e chiesto di precisare taluni aspetti di quanto dallo stesso esposto. Ad essi il Prof. Burgarella ha risposto esaurientemente fornendo altri chiarimenti e delucidazioni.
Chiuso il dibattito il Prof. Valenti ha ringraziato il conferenziere per l'interessante argomento trattato ed a nome dell'Associazione ed a ricordo della serata gli ha offerto il testo '' Historia di Trapani '' del Pugnatore di recente pubblicato a cura del Prof. S. Costanza.
La serata è poi continuata con la Conviviale di fine anno aperta con la consumazione degli aperitivi e seguita da numerose portate cui i presenti hanno fatto onore plaudendo anche allo schef che con perizia le aveva preparate.
A tutti i presenti è stato inoltre distribuita la locandina sulla quale è riportato il programma delle attività relative al XXVIII Corso di cultura per l'anno 2014 ed un cadeaux offerto dal Consiglio direttivo dell'Associazione.
La serata si è infine conclusa con l'affettuoso ed amichevole scambio degli auguri di Buon Natale, di una buona fine ed inizio Anno e con l'arrivederci al giorno 4 gennaio 2014 nei locali dell'Associazione alle ore 18.00 per la tradizionale '' Tombolata '' di inizio anno.
L'inaugurazione delle attività relative al XXVIII Corso di cultura relativo all'anno sociale 2014 è invece prevista alle ore 18.00 di sabato 11 gennaio 2014 nei locali dell'Associazione con la prima conferenza in programma.
Si riportano di seguito una serie di immagini scattate nel corso della Conviviale.