2014 - 03 - 29: Dott.ssa Donatella Randazzo e Maria Vittoria Randazzo - Le energie della vita

Sabato 22 marzo 2014 alle ore 18.30 nella sala delle conferenze-biblioteca dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32, con la partecipazione di un numeroso gruppo di soci si è tenuto l'ultimo incontro previsto dal programma del XXVIII Corso di cultura per il mese di marzo.

 Ospite previste dal programma la Dott.ssa Donatella Randazzo e la di lei sorella Signora Maria Vittoria Randazzo che per motivi personali non è stata in grado di essere presente, per cui il tema della serata è stato svolto solo dalla Dott.ssa Donatella.

La stessa, non nuova alle attività dell'Associazione, è stata accolta cordialmente dai presenti e dal Presidente, Prof. Salvatore Valenti, che dopo aver aperto i lavori della serata ed aver brevemente presentato la relatrice, le ha ceduto la parola.

La Dott.ssa Randazzo, dopo aver ringraziato ancora una volta per l'invito ricevuto e scusandosi con i presenti per la mancata presenza della correlatrice,  ha iniziato a svolgere l'argomento della serata.

Si ringrazia la Dott.ssa Randazzo per avere gentilmente concesso il contenuto  del tema trattato nel corso della serata che integralmente di seguito si riporta. 

'' Le energie della vita ''

'' Che cosa sia l'energia, e da dove venga. ancora nessuno è in grado di dirlo.
L'uomo primitivo non distingueva se stesso dal mondo esterno, riteneva le forze naturali come esseri ai quali attribuiva le proprie qualità psichiche e le proprie passioni, anzi si sentiva in balia di quelle forze e cercava di propiziarle.

Poi è avvenuto lo sviluppo della mente e dell’autocoscienza e parallelamente l'obiettivazione del mondo esterno, la separazione fra l’io, che a questostadio include tutto il proprio essere psichico, la propria personalità, e il non io, cioè Ia natura e gli altri esseri.
Soltanto in tempi relativamenle moderni è cominciato un veroeproprio studio oggettivo della natura, fatto con spirito scientifico, e parallelamente, dapprima lentamente e adesso sempre più rapidamente e consapevolmenle, il crescente dominio dell’uomo sulla natura mediante la scoperta delle leggi che la regolano e le conseguenti invenzioni tecniche per dominare e utilizzare le forze naturali, le energie fisiche e chimiche , dalle più semplici ed elementari fino a quella atomica.


Einstein ha dimostrato la sostanziale identità della materia e dell'energia, con la famosa equazione: e=mc2. La materia, essendo energia, non può essere inerte, e cosi la considera la fisica moderna: dinamica; quello che sembra statico, immobile, è in realtà un aggregato di particelle in rapidissimo movimento, ruotano milioni di volte al secondo gli elettroni intorno ai nuclei. Quello che sembrerebbe un fenomeno statico, per esempio un tavolo che sostiene un oggetto appoggiato sopra, guardato nella sua realtà, alla scala atomica, è una lotta invisibile di particelle contro altre particelle in un complicato giuoco dinamico di azioni e reazioni.
Esiste un altro tipo di energie, esse sono interne all'uomo, sono le energie psichiche o psicologiche.
E il punto che occorre sottolineare, è che esse sono altrettanto reali di quelle fisiche.
Gli uomini stentano a riconoscere il carattere energetico dei fenomeni interni, delle energie psicologiche perché queste, a differenza di quelle fisiche, non si possono misurare. Ma l'identificazione di ciò che è scientifico con ciò che è misurabile è del tutto arbitraria.
Allora noi parliamo della loro intensità, anche se non esiste una unità di misura per misurare ad esempio l'intensità dell'amore o dell'odio, o l'intensità di un pensiero.
Tutto quello che ha a che fare con la psiche non può considerarsi assoluto, ma soltanto relativo: anche le energie fisiche del mondo esterno, quantificabili, allorchè "attraversano" l'essere umano perdono il loro valore oggettivo, infatti parliamo di "percezione", ad esempio di un odore o di un suono, come una risposta che varia da persona a persona.
L'ingresso dell'energia fisica all'interno della sfera psichica, dunque, fa perdere ad essa quelle sue caratteristiche di misurabilità, facendogliene acquisire di nuove, meno precise ma altrettanto reali.
Infatti, tutti i fenomeni psicologi sono vissuti soggettivamente, e anche se non sono pesabili o misurabili direttamente, costituiscono una realtà, sono fatti e pertanto, come tali, possano essere studiati scientificamente.
Bisogna ammettere il principio pragmatistico che tutto quello che produce degli effetti che modificano ciò che preesisteva, ha una sua realtà.
E' interessante notare che la parola energia ha anch' essa un'etimologia analoga a quella delle parole ora ricordate: viene dal greco energes, attivo, che a sua volta deriva da ergon, opera.
Orbene, un'emozione, un sentimento, un complesso, un ideale, una intuizione sono fatti reali poiché modificano la realtà. Gli ideali, buoni o cattivi che siano, hanno spinto ad operare individui e collettività; ma chi ha misurato, chi ha pesato un ideale?

L'energia è dunque qualcosa che sentiamo in noi stessi e che poi ritroviamo fuori di noi.
Eppure sono le energie psichiche che rendono possibili la scoperta e il dominio di quelle fisiche.
E' la luce della mente che ha condotto a scoprire la luce elettrica e le altre forme di illuminazione. 

E' il desiderio di sollevarci in alto che ha portato all'invenzione dell'aeroplano e delle astronavi, e cosi via.
Le energie psichiche sono:
- le conoscitive ovvero le sensazioni
- le emotive ovvero le passioni e le emozioni
- le attive ovvero gli istinti, gli impulsi ed i desideri.

Queste energie, cosi dinamiche e potenti, sono regolate dalle 10 leggi della psicodinamica, di cui voglio ricordarvene due in particolare: che esse tendono ad esprimersi, ed esigono espressione.
Quindi, non possiamo ignorare questofatto. Anzi, ricordiamocene tutte le volte che cerchiamo di trattenerle, perché stiamo agendo contro le leggi della fisica, e questo significa che siamo perdenti in partenza. La buona notizia, allora,  ci viene dalla X legge: esse possono essere trasformate, trasmutate e sublimate. Proprio come siamo in grado di fare con le leggi fisiche.

 
Tra l'altro, non ci dimentichiamo ma che i nostri elementi psichici si combinano continuamente tra di loro, e con le energie provenieti dall’esterno.
 
Vi sono invece le trasformazioni normali ed utili dell’energia elettrica in energia meccanica per mezzo delle varie specie di motori(le trasformazioni dell’energia elettrica in calore, luce, ecc.).


A queste trasformazioni corrispondono nella vita psichica le varie feconde trasformazioni delle energie psicologiche, dei sentimenti, dei desideri, delle volizioni, in azioni costruttive.

Vediamo prima i casi in cui su questaenergia l'uomo non è in grado di dare alcuna forma.

Quando essa è in eccesso, rispetto alla nostra capacità psichica di contenerla, possiamo andare in corto circuito. Se l'intensità è superiore alla resistenza, si può avere un corto circuito interno, che rompe iI sistema e ‘’ fulmina ‘’ chi ne viene in contatto. Potremmo considerare questo fenomeno la causa dell’efferratezza di un delitto ( una scarica di passione violenta giunta ad un altissimo potenziale )
 
Quando invece la scarica non avviene all’esterno, ma nell'ambito stesso della psiche, si hanno i "corti circuiti interni", cioè la carica psichica supera le resistenze normali, si diffonde per vie indebite e produce vari tipi di disturbi neuropsichici. L'esempio più tipico è
dato dall'accesso isterico, in cui una forte emozione invece di restare nell'ambito psichico o di manifestarsi all'esterno attraverso i normali modi di esssione (mimica, linguaggio, azione) si riversa impetuosamente, superando ogni resistenza inibitiva nell'innervazione motoria del corpo, dando luogo a convulsioni o altri movimenti incomposti.

Ma esistono modalità per evitare questi eccessi?
Possiamo costruire delle valvole di sfiato per i nostri contenuti, attuando il cosiddetto sfogo. Un esempio è lo sfogo verbale, o muscolare, o per iscritto. Di solito, l'energia che raggiunge questo stadio non può più essere utilizzata, è come se si fosse corrotta, e possiamo soltanto liberarcene, cercando modalità il meno dannose possibile, per noi e per gli altri.
Ma se noi conosciamo meglio le nostre energie, e via via che focalizziamo la nostra attenzione sulle dinamiche del nostro animo, questo avverrà senz'altro, possiamo intervenire in una fase in cui queste energie sono ancora governabili, e qui possiamo mettere in atto delle strategie di conversione.
La più semplice, potrebbe essere quella di tenere la valvola sempre leggermente aperta, per liberarci dell'energia via via che essa monta in pressione. Un esempio, quello di esprimere il nostro fastidio in una fase in cui esso è gestibile, e dunque trovare le parole e il tono giusto per non ferire o offendere l'altro, anziché lasciare montare la pressione, e poi esplodere dicendo cose di cui poi, a pressioni normali, ci vergogniamo o ci rattristiamo.
Ma possiamo essere ancora più saggi, e cercare di utilizzare queste energie per i nostri scopi. 

Ogni volta che una pulsione si modifica prende una direzione diversa e genera qualcosa di nuovo si ha una trasmutazione. Per esempio, l'energia dell’indignazione può essere cavalcata per compiere un lavoro fisico, ad esempio per pulire casa. 
Noi ci spaventiamo delle emozioni perché rappresentano il livello che ancora non abbiamo imparato ea gestire imparato a gestire, è quello che interferisce con la nostra mente. Assagioli parla di un sentire più cosciente, che dobbiamo iniziare a sviluppare.

E per potere compiere queste trasmutazioni, e vedremo ora altri tipi di queste energie, dicevamo che sono necessari un lo e una volontà. Queste entità, comunque, non pensiamo che seguano la legge del tutto o nulla: anche un embrione di Io o di volontà, possono essere sufficienti per iniziare il lavoro di conoscenza di noi stessi.
 
Il corso che vi proponiamo va inquadrato proprio in questa ottica, cioè di studiare scientificamente la nostra psiche, esaminare le nostre energie, capire in quali occasioni queste tendono a dirompere senza il nostro controllo, oppure perché ci sembra che siano carenti e cosi via.

Utilizzeremo svariate tecniche della psicosintesi, alcune basate su altri tipi di energie importantissime, quelle del nostro inconscio plastico, e anche tecniche, come EFT, per sbloccare le energie, specialmente quelle emotive, quando queste sono di impedimento al fluire delle altre energie. Cercheremo cosi di acquisire strumenti utili per il nostro rinnovamento, e per diventare, come dice Assagioli, signori della nostra vita.

Ma torniamo alle nostre trasformazioni.

Possiamo fare compiere all’energia un vero e proprio salto di livello, sia in alto che in basso. Nel caso appena detto, dell’utilizzazione delle energie a livello fisico, dal livello emotivo siamo scesi a quello fisico.
Un'altra tecnica, che utilizza il salto di livello in senso contrario, è quella del dissolvimento critico.
Se riusciamo a prendere le giuste distanze da una forte energia emotiva che tende a portarci in una direzione verso la quale non vogliamo del tutto andare, l'uso analitico della mente, come un bisturi asettico e impietoso, può sezionare e far cadere la patina di pseudo razionalità di cui è avvolta la nostra energia emotiva. È un poco come togliere il colore emotivo ad una forte passione, e vedere quanto resta di vera sostanza, e riuscire a percepirne il vero contenuto.
 
Ma esistono anche degli esempi in cui questa energia viene addirittura sublimata, e portata al più alto livello raggiungibile dall'uomo, quello spirituale. È noto, in natura, come il processo secondo il quale, ad es., la materia passi direttamente dallo stato solido a quello gassoso.
L'esempio, bellissimo, che ci presenta Assagioli, è quello del compositore tedesco Richard Wagner, il quale seppe trasformare la passione nei confronti di Matilde Wesendonck. Entrambi sposati, decisero di non consumare il rapporto sul piano fisico, e l'energia della passione, la sua prorompente energia sessuale, il compositore la trasfuse su un piano superiore, il piano della bellezza, il piano dell'armonia, il piano delle opere d'arte. Il prodotto di tale sublimazione è l'opera Isotta e Tristano.

Senza arrivare alle vette toccate da Wagner, (ma mettiamoci prima alla prova, che cosa ne sappiamo se nemmeno proviamo?) anche noi nel nostro piccolo possiamo infondere delle motivazioni più nobili alle nostre energie. Ad esempio, le nostre energie affettive, se non abbiamo dei figli, possiamo estenderle a un gruppo allargato di persone, a più bambini, e magari all'intera umanità. Le energie combattive possiamo utilizzarle per una causa superiore, animati da un senso di giustizia. Assagioli parla di purificazione dei moventi, intendendo proprio che lo scopo del nostro agire da personale, legato dunque alla personalità e all'autoaffermazione, possa salire di livello e
divenire impersonale, quando ad esempio siamo motivati dal bene nostro e del maggior numero possibile di persone.

Ma che cosa sono questi livelli superiori e nobili? Determinati fatti di cronaca ci fanno chiedere perché questi livelli non si manifestino in tutti gli esseri umani.

L'uomo comune, per la maggior parie del suo tempo, si può dire che si lasci vivere; egli prende la vita come viene, non si pone il problema del suo significato, del suo valore, dei suoi fini. Se poco evoluto, si occupa solo di appagare i propri desideri personali: di procurarsi i vari godimenti dei sensi, di diventare ricco, di soddisfare la propria ambizione. Se è di animo più elevato, subordina le proprie soddisfazioni personali all’adempimento dei vari doveri familiari e civili che gli sono stati inculcati, senza preoccuparsi di sapere su quali basi si fondino quei doveri, quale sia la loro vera gerarchia. Egli può anche dichiararsi religioso e credere in Dio, ma la sua religione è esteriore, convenzionale; si sente a ‘’posto ‘’ quando ha obbedito alle prescrizioni formali della sua chiesa e partecipato ai vari riti. Insomma, l’uomo normale crede implicitamente alla realtà assoluta della vita ordinaria, è attaccato tenacemente ai beni terreni, ai quali attribuisce un valore positivo: egli considera cosi in pratica la vita ordinaria fine a se stessa, anche se crede ad un paradiso futuro, questa credenza è del tutto teorica e accademica, come appare dal fatto, spesso sconfessato con comica ingenuità, che desidera di andarvi ... il più tardi possibile.
 Esistono invece persone che si chiedono quale sia il senso della vita, e che ciò che prima accettavano naturalmente a un certo punto della loro vita hanno iniziato a metterlo in discussione.
Potremmo definirlo come un fronte di forze diverse, rispetto a quello dell’Eros, in cui ritroviamo valori e qualità diverse. È come se l'uomo a un certo punto sentisse il richiamo ... non della foresta, ma dell'evoluzione. Una sorta di istinto, non verso la sua parte animale, ma verso quella spirituale, come se queste forze al pari di quelle dell'Eros, esigessero attenzione ed espressione.
 
Credo che tutti siamo consapevoli che in ognuno di noi esiste anche una parte superiore, ma mentre quella istintuale ci è più nota, questo aspetto superiore che non conosciamo bene, spesso lo temiamo e lo rifiutiamo. Ne sono un esempio il senso di giustizia, o il senso di bontà. o la comprensione ed empatia nei confronti di chi soffre. Queste energie sono piuttosto discontinue, nel senso che affiorano a macchia di leopardo, solo in particolari momenti, sulla scia di eventi tristi o sconvolgenti, come reazione emotiva.
Quando però la reazione emotiva si esaurisce, scompaiono anche questi aspetti superiori. Esiste come una tendenza a respingere i nostri aspetti superiori, perché essi si scontrano con gli aspetti egoistici della nostra personalità. Se accettassimo questi aspetti superiori, se li coltivassimo al nostro interno, dovremmo anche accettare le responsabilità che essi ci impongono. Essi cozzano con la nostra ricerca semplicistica e illusoria della soddisfazione e del piacere nel raggiungimento delle mete dell'uomo comune, e dunque agiscono come elemento di disturbo nella nostra psiche.
A questo aggiungiamoci anche una componente di pigrizia dell'animo umano, un timore nei confronti di ciò che è nuovo, e come tale, misterioso e poco chiaro.
Se questa inerzia psichica è ben consolidata, si accompagna anche a forti resistenze nel riconoscere la parte superiore degli altri, perché questo ci fa sentire inferiori, perché anche noi vorremmo raggiungere quel livello, ma sappiamo quanto sia scomodo e impegnativo darsi da fare.
Allora preferiamo screditare le istanze altrui mosse dall'energia dell'inconscio superiore, trovando delle motivazioni "basse" dietro il comportamento degli altri, e abbassandoli cosi al livello comune.
 
Assagioli dice che occorre allenarsi per imparare a riconoscere e a gestire queste energie. Il nostro atteggiamento nei loro confronti è o di respingerle, come abbiamo appena visto, ma anche di ipervalutarle (ad esempio esaltando la nostra bontà), oppure di ricercarle, come fanno alcuni, bypassando le forze opposte istintuali, conservative, che appartengono al passato, facendo uso di stupefacenti o altri mezzi artificiosi.

Queste forze, sono caratterizzate da un principio direttivo, che tende a incanalarne la potenza verso mete precise e superiori. Sono le forze che derivano dal Se, e che sono più vicine ad esso, per questo sono più sottili, più rarefatte, come l'aria di montagna che è più pura.
 
Sono anche dette energie del Logos, rifacendoci a questo principio ordinatore, generatore di armonia, di bellezza, di luce.
Possiamo allora considerare il dipanarsi della nostra vita come l’espressione di un alterno gioco tra questi due gruppi di forze.
Secondo Daniele De Paolis, è la presenza di queste due realtà genetiche che agisce sulla nostra personaltà, facendola cambiare spontaneamente nel corso della vita, con maggiore o  minore travaglio. Nella prima parte della vita, infatti, sono preponderanti le forze dell'Eros, mentre nella seconda sono quelle del Logos a farsi sentire di più. Da questo punto di vista, la vita è una continua sintesi tra queste forze, e prima ne diventiamo consapevoli meglio è per noi, perché possiamo consapevolmente prendere in mano questo processo di crescita naturale.
 
Le forze superiori sono forze di accrescimento, rappresentano il nostro futuro, e per questo contrastano con quelle conservative del passato, che tendono a farci cristallizzare nelle posizioni conquistate, che sono alla radice dei nostri attaccamenti verso tutto quello che possediamo.
Ma per potere percepire queste energie, che abbiamo detto essere sottili, occorre fare il silenzio, cioè mettere a tacere, mettere a posto le altre energie dirompenti che tendono a distrarci, e a disperdersi, se noi non siamo si grado di intervenire e di utilizzarle.

Prima parlavamo dell'lo, di questo punto dal quale è possibile effettuare la gestione delle naostre energie. L'lo è il riflesso del Sé, e possiamo capire che cosa sia solo quando ne facciamo esperienza; l'lo rappresenta la proiezione, nella nostra vita, della nostra identità più profonda e più vera, quella del Sé. E più riusciano a mantenere stabile questo lo, più siamo in grado di prendere contatto con il nostro Sé, e ad avvertire queste energie, a sentire che la nostra autoaffermazione, l'affermazione della nostra personalità, ha un valore tutto sommato illusorio, rispetto alla nostra vera identità, quella del Sé. Allora il nostro desiderio di autoaffermazione si trasforma in una aspirazione verso la nostra autorealizzazione, che è la manifestazione del nostro Sé nella nostra vita, il proposito, il significato reale della nostra esistenza e della nostra vita.

Il principio del logos e l'energia dell’Eros si sono perfettamente combinati a livello fisico, e noi uomini, con la meraviglia del nostro corpo fisico e dei suoi incredibili funzionamenti, ne rappresentiamo il prodotto ultimo, il più sofisticato. Adesso sta a noi compiere il lavoro successivo, che è quello di incanalare le nostre energie psichiche secondo il principio del Logos, e riuscire a creare armonia nelle nostre vite.
 
Ma come si comportano queste due forze opposte, come si fa a combinarle utilmente?
In sintesi:
- diventando consapevoli della nostra ambivalenza
- accettandole in quanto tutto ciò che viene accettato può essere trasformato
- equilibrandole ovvero creando una utile oscillazione fra di esse e quindi creare una mediazione
- sintetizzandole ovvero salendo verso l’alto dove giace il vertice del triangolo che rappresenta la sintesi finale fra la materia e lo spirito.''
Alla conclusione del tema ha fatto seguito una discussione a cui hanno partecipato molti dei presenti in sala che hanno posto numerose domande alla Dott.ssa Randazzo chiedendo anche ulteriori chiarimenti sull'argomento. A tutti la relatrice ha risposto fornendo ulteriori chiarimenti e precisazione ed apportando altri numerosi esempi come tali forze presenti nella nostra persona possono essere utilmente sfruttate ed utilizzate.

Chiusa la discussione, il Prof. Valenti, ringraziando la relatrice per l'interessante argomento trattato che ha avuto il merito di far sorgere in molti dei presenti quesiti cui in genere non si pongono e non si da alcuna risposta nonchè di suggerire come talvolta superare dei mometi topici di particolare difficoltà, a ricordo della serata ed a nome dell'Associazione ha offerto un piatto in ceramica di Burgio sponsorizzato per l'anno 2014 dalla Ditta Bono Antiquariato di Trapani. 

L'incontro si è concluso con l'arrivederci a sabato 5 aprile 2014 alle ore 18.00 nella sede dell'Associazione per il prossimo incontro in programma.

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