2014 - 04 - 05: Dott. Rosario Lentini - Sviluppo e varietà del vigneto siciliano nell'800

Sabato 5 aprile 2014 alle ore 18.20 nella sala delle riunioni-biblioteca dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32  si è riunito un numeroso gruppo di soci per partecipare al settimanale incontro previsto dal programma del XXVIII Corso di cultura per l'anno 2014. 

Ospite della serata il Dott. Rosario Lentini che è stato cordialmente accolto dal Presidente, Prof. Salvatore Valenti, e dai presenti per aver più volte partecipato negli anni precedenti alle attività del sodalizio trattando argomenti di carattere economico relativi ad aspetti particolari del terrritorio trapanese ed anche siciliano.

Ha aperto i lavori il Prof. Valenti che dopo aver brevemente presentato il relatore ed il tema della serata, gli ha ceduto la parola.
 
Il Dott. Lentini ha aperto il suo intervento ringraziando l'Associazione che ancora una volta gli ha rinnovato l'invito a partecipare alle sue attività che, divenuto ormai pluriennale, ha accettato con piacere perchè gli danno modo di trattare aspetti particolari del territorio e delle sue attività economiche.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto riferito dall'oratore ed alcune delle diapositive proiettate nel corso della conferenza e di pubblicazioni d'epoca scritte in merito all'argomento. 

Fino a qualche decina di anni fa il vino prodotto in Sicilia veniva utilizzato soprattutto come vino da taglio e si distingueva in due tipi basilari: rosso e bianco. Oggi invece, pur continuando ad essere fonte di reddito, i viticulturi ed i produttori di vino hanno imparato ad utilizzarlo ed imbottigliarlo direttamente dando luogo ad una varietà di vini alcuni dei quali molto apprezzati e ricercati che hanno trovato anche uno sbocco sul mercato nazionale. 

Tema della serata è un pò la storia dei vitigni siciliani negli ultimi 500 anni alcuni dei quali oggi sono scomparsi, altri rimasti e che talvolta vengono denominati in modo differenti nelle diverse zone della Sicilia. 
Con l'ampelografia si stabilirono i primi criteri per la classificazione delle vite che prendevano in considerazione alcuni elementi quali:
- i germogli: colore, tomentosità e forma
- le foglie: grandezza, forma, compattezza
- gli acini: colore, sapore e grandezza
- l'epoca di maturazione. 
A questi pochi criteri oggi se ne sono aggiunti altri come la chimica e la genetica che si rivolge anche al cuore della pianta ed alla sua identità in considerazione anche che con il passare del tempo alcuni vitigni possono aver cambiato caratteristiche.






































































































Si è intrattenuto quindi sugli ricerche e classificazioni fatte da alcuni personaggi che si sono succeduti nel tempo come il Prof. Dalmasso, Antonino da Noto, Tommaso Fazello, Pietro Paolo maria, Francesco Cufani, il Barone Filippo Nicosia, Domenico Sestini, Paolo balsamo, Salvatore Russo Ferruggia, Geremia Gioacchino, Gregorio Barbana La Via, Leonardo Vigo, Giuseppe Merlo, il Barone Antonio Amendola, ognuno dei quali ha apportato qualcosa di nuovo nella classificazione e nella identificazione dei vari vitigni siciliani fra cui anche la descrizione iconografica.
Ha trattato brevemente sui dati riportati dal Catasto Borbonico del 1853 e del 1883 in cui veniva evidenziato il raddoppio della superficie coltivata a vigneto in seguito alla sua notevole espansione conseguenza della notevole richiesta dall'estero di vino da taglio che portò talvolta a privilegiare alcuni vitigni a discapito di altri che rischiarono così di scomparire.
Tali darti erano però antecedenti al periodo in cui i vigneti furono devastati dalla fillossera a causa di vitigni infetti importati dagli Stati Uniti contro la quale si tentarono vari metodi di lotta alcuni dei quali molto costosi o impossibili su alcuni territori. 
Il problema fu risolto infine con l'uso di vitigni di origine americana, resistenti alla malattia, su cui si innestarono innesti di vitigni locali.
Si è quindi brevemente intrattenuto sulle principali malattie delle viti ( fillossera, peronospera, oidio ) e delle metodologie utilizzate nella loro lotta.
 
Ha quindi concluso con la proiezione di varie diapositive e con l'elenco dei vari vitigni carattteristici delle diverse zone dell'isola.
Si è aperto quindi un dibattito che ha visto la partecipazione interessata di molti dei presenti che hanno posto diversi quesiti e chiesto chiarimenti su quanto precedentemente detto.
A tutti il Prof. Lentini ha risposto esaurientemente ampliando talvolta il discorso anche ad altri aspetti inerenti il tema.

In chiusura di serata il Prof. Valenti, ringraziando l'oratore per l'interessante argomento che ben si è inserito nel filone dallo stesso trattato negli incontri degli anni precedenti, gli ha fatto omaggio di un piatto in ceramica di Burgio sponsorizzato dalla Ditta Bono Antiquariato.

L'incontro si è quindi chiuso con l'arrivederci a sabato 12 aprile 2014 alle ore 18.00 nella sede dell'Associazione per il prossimo incontro in calendario. 

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