2014 - 11 - 15: Dott.ssa Daniela Scandariato - La scultura presepiale: legno, tela e colla al Museo Pepoli


















Sabato 15 novembre 2014 alle ore 18.30 nei locali dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32, presente un numeroso gruppo di soci, si è svolto il settimanale incontro previsto dal programma delle attività del XXVIII Corso di cultura relativo all'anno 2014.

Ospite della serata la Dott.ssa Daniela Scandariato che i presenti ed il Presidente hanno accolto calorosamente in quanto assiduamente negli ultimi anni ha partecipato alle attività dell'Associazione. Già docente di Storia dell'arte opera attualmente presso il Museo '' A. Pepoli '' di Trapani, ricercatrice, ha effettuato anche diverse pubblicazioni; è figlia dei Signori Scandariato, soci dell'Associazione.

Aperti i lavori, il Prof. Valenti, dopo aver brevemente presentato e ringraziato la relatrice perchè sempre disponibile ad accettare l'invito dell'Associazione, ha introdotto il tema della serata che si può considerare in argomento con le festività natalizie che si stanno apprestando ed in considerazione anche che le opere di cui si parlerà nel corso della serata sono state attribuite all'artista trapanese Giovanni Matera.

Ha quindi ceduto la parola alla Dott.ssa Scandariato che aprendo la sua esposizione ha per prima cosa ringraziato l'Associazione per averla ancora una volta invitata ed i numerosi soci presenti in sala e quindi è entrata in argomento.

Si riporta di seguito una sintesi liberamente tratta da quanto riferito durante l'incontro ed una serie di diapositive proiettate nel corso dell'esposizione a supporto di quanto detto e gentilmente messe a disposizione dalla relatrice.

Giovanni Matera è certamente nato a Trapani il 2 settembre1653 ( ne fa fede l'atto di battesimo trovato nei registri parrocchiali della Cattedrale di Trapani ) e nella città visse la sua giovinezza fino a quando non dovette abbandonare dalla stessa perchè ricercato per omicidio in seguito ai moti scoppiati in città in quel periodo. Trovò quindi ospitalità per circa due anni nel Feudo di Tornamira, fra Partinico e Palermo, di proprietà dei Marchesi Di Gregorio per i quali realizzò alcune statuine. Successivamente si trasferì a Palermo presso il Convento di S. Antonino. Era nominato '' Mastru Giuvanni lu pasturaru '' per la sua capacità di realizzare piccole statuine di pastori del presepe utilizzando il legno e la tela-colla che risultavano di particolare, dettagliata e pregiata fattura. Morì a Palermo nel 1718. 
Le sue opere che principalmente riproducono scene ed eventi legati alla vita di Gesù ( Nascita di Gesù, Adorazione dei pastori, Adorazione dei Magi, Strage degli innocenti, ecc. ) si ritrovano oggi in parecchi esemplari custoditi in diversi Musei quali: Museo Regionale '' A. Pepoli '' di Trapani, il Museo etnografico '' G. Pitrè '' di Palermo, il Bayerisches Nazional Museum di Monaco e presso alcune collezioni private.   

Le opere erano realizzate dall'artista scolpendo in legno le parti esterne delle sue figure e modellandone poi le vesti in in tela-colla e pezzi di tela colorata indurita con la colla ricavandone così suggestive ed armoniose forme delle vesti che ricoprivano le strutture interne dei personaggi rappresentati.


















Molte posture, personaggi  e composizioni scenografiche di diversi gruppi sono simili a quelle che si ritrovano nelle opere del Serpotta, del G.L. Bernini, di Jusepe de Ribera, di P. P. Rubens, di Caravaggio, di M. Stoner, di P. Novelli, di G. Gerardi e di Van Dyck.
La non dettagliata conoscenza della biografia del Matera ( la più articolata ma tuttavia frammentaria la si deve al Romano ) non consente di sapere se vi furono o meno contatti diretti dell'autore con gli altri artisti sopra menzionati, ma si sa per certo che per quanto li riguarda la conoscenza e la diffusione delle loro opere in Sicilia ed in Italia poteva essere avvenuta mediante stampe che le riproducevano e che giravano negli ambienti artistici.

In riguardo alle statuine custodite nel Bayerisches Museum di Monaco si diceva che esse furono acquistate direttamente nel 1817 da Ludovico di Baviera in un suo viaggio in Sicilia. Facenti parte delle diverse collezioni reali, esse furono donate successivamente da Massimiliano II, che gli seccedette, al Museo nazionale. In realtà, la situazione non era proprio così. I '' pasturi '' erano stati acquistati da un collezionista di presepi, Max Schmederer,  e poi donate direttamente al Museo.



















La errata notizia era stata riferita al Romano  da A. Pepoli al fine di rivalutare, con spirito campanilistico, l'opera del Matera ed il collezionismo di Ludovico di Baviera.

Il gruppo di statuine ( 397 ) custodite presso il Museo etnologico '' G. Pitrè '' di Palermo vi sono state trasferite nel 1934 dal Museo Nazionle di Palermo a cui erano state donate nel 1909 da Tommaso Bono Cianciolo  in memoria della morte di un figlio.

Anche nel Museo '' A. Pepoli '' di Trapani si trova un cospicuo gruppo di statuine del Matera, molte delle quali giacenti nei magazzini, che è stato ulteriormente arricchito nel 1990 dall'acquisto sul mercato dell'antiquariato di altre 16 figure.

Dagli anni 90 in poi si è inoltre avuto un risveglio notevole per lo studio delle opere del Matera, al fine del loro inquadramento nel contesto più ampio della storia delle arti decorative in Sicilia cui le maestranza trapanesi con le loro opere nei vari campi hanno dato un contributo non indifferente.

La Dott.ssa Scandariato si è quindi soffermata sugli aspetti figurativi che le statuine mettevano con forza in evidenza in maniera particolare in quelle relative al gruppo della strage degli innocenti.
Senza sforzo si nota dai volti delle statuine l'aspetto di sofferenza, di orrore e di disperazione delle madri private con forza dei loro bambini e violate nella loro maternità e quello truce ed indifferente dei giannizzeri che strappavano loro di mano i bambini  per ucciderli nei modi più diversi e talvolta raccapriccianti.

Testimonianza antica di un problema ancora attuale delle brutalità che vengono compiute ancora oggi sulle donne e sui bambini.

Non mancano tuttavia statuine che esprimono contesti più arcaici dai toni più pacati, sereni e rassicuranti.




















Anche se da molti le opere rappresentate sono considerate come arte povera per il materiale con cui sono realizzate in realtà per quanto esprimono con le loro figure sono espressione di una arte molto elaborata e valida in tutti i sensi e possono essere configurate come personaggi di un teatro muto di eventi raffigurati con persone vive.  


La conclusione della relazione è stata seguita da un dibattito che ha visto la partecipazione di molti dei presenti che hanno posto molte domande e chiesto altre precisazioni su vari aspetti del tema della serata. Ad essi la relatrice ha risposto fornendo chiarimenti e delucidazioni.  Si riportano i più significativi e le relative sintetiche risposte.

- Chi erano i committenti? - Talvolta i privati, in genere benestanti ed agiati, oppure gli ordini religiosi.  
- In che modo è stata fatta l'attribuzione delle opere all'artista? - Su questo argomento non c'è la certezza assoluta in quanto in genere le opere non erano firmate nemmeno dai grandi artisti. Su questo tema si opera sulla base stilistica messa in evidenza dall'autore e sulle notizie che talvolta sono riportate nelle loro biografie.
- Quali erano le fonti a cui gli artisti si ispiravano? - Normalmente i Vangeli.
- Esistono in merito alle opere del Matera dei disegni preparatori? - Non se ne conoscono, ma è probabile che fossero eseguiti prima della loro realizzazione.
- Il '' pasturaro '' era un artista e le sue opere avevano un valore? - Quando era in vita le opere per quanto fossero ben fatte non avevano grande valore, ma oggi sono state rivalutate ed anche di molto.

Concluso il dibattito il Prof. Valenti ha ringraziato la Dott.ssa Scandariato per l'interessante relazione tenuta e con la quale è riuscita ad evidenziare e mettere in risalto taluni aspetti di un'arte e di oggetti cui spesso non si fa molto attenzione nel corso della visita di un museo.
Il conoscere le vicende del loro autore e le tecniche utilizzate nella realizzazione può essere spunto per gustarle ed attenzionarle in modo diverso e può essere considerato come leva ad effettuare una visita successiva più attenta ed accurata.

Prima di chudere l'incontro il Presidente ha comunicato ai soci che lunedì 17 c.m. alle ore 18.00, nei locali dell'Associazione sarà di scena il Teatro Stabile dei Pupi di Tula (Russia) con lo spettacolo per i bambini dai 2 ai 12 anni "I TRE ORSI" (in lingua russa con traduzione simultanea). L'iniziativa è nata dalla collaborazione dell'Associazione con l'ASTRI Sicilia (Associazione per lo Sviluppo del Turismo e delle Relazioni Internazionali) e nell'ambito del XXVIII Corso di Cultura.
Seguirà la proiezione del video dello spettacolo "Petruska".
I soci sono pertanto invitati ad intervenire portando anche i loro nipotini.

A ricordo della serata il Presidente ha consegnato alla Dott.ssa Scandariato un piatto in ceramica di Burgio omaggio della Ditta Bono Antiquariato e l'evento si è concluso con l'arrivederci a lunedì 17 alle ore 18.00 nella sede dell'Associazione per l'incontro con gli artisti del Teatro Stabile dei Pupi di Tula ( Russia ).

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