2014 - 11 - 22: Dott. Giuseppe Passalacqua - Il teatro napoletano

Sabato 22 novembre 2014 alle ore 18.30 nella sala delle riunioni dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 nell'ambito delle attività previste da programma del XXVIII Corso di cultura si è tenuto il settimanale incontro che ha ha visto la partecipazione di un numeroso gruppo di soci.

L'ospite della serata, Dott. Giuseppe Passalacqua, regista, scrittore ed uomo di teatro è stato accolto dai presenti e dal Presidente con cordialità dandogli il benvenuto  ed il bentornato avendo più volte in passato lo stsso partecipato attivamente alle attività del sodalizio. 

Aperti i lavori, dopo una doverosa e breve presentazione del relatore, il Prof. Valenti, prima di dargli la parola, ha ricordato ai soci alcune delle prossime scadenze previste dal calendario:
- il 13 dicembre 2014 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione l'incontro con il Dott. Elio D'amico a cui seguirà Santa Lucia con '' La sagra della cuccia ''. Per la seconda parte della serata ha sottolineato inoltre che sarebbe opportuno per motivi organizzativi che i soci effettuassero la relativa prenotazione
- il 20 dicembre 2014 nei locali dell'Hotel '' L'Approdo '' di Pizzolungo si terrà la Conviviale di fine anno per cui ha pregato i soci che vi volessero partecipare di effettuare la necessaria ed opportuna prenotazione con il saldo della quota di partecipazione fissato, come già noto in € 40,00 ( quaranta/00 ) onnicomprensivo di quanto verrà organizzato e previsto nel corso della serata.

Ciò fatto, il Presidente ha passato la parola al relatore che ha iniziato ringraziando gli astanti per la loro presenza e l'Associazione per averlo ancora una volta invitato a partecipare alle sue attività che ha sempre piacere di accettare.

La chiaccherata della serata ha trattato ancora del teatro napoletano ed in particolare del teatro di Eduardo De Filippo di cui in questo periodo ricorre il 30° della morte. Per ricordare tale anniversario alcune sue opere sono trasmesse, anche nelle diverse edizioni teatrali e cinematografiche, sui vari canali della RAI e portate in scena ed in tournè da Toni Servillo, noto attore, regista, recente Premio Oscar ed estimatore del drammaturgo napoletano.
  
In particolare il Dott. Passalacqua si è intrattenuto su tre delle numerose opere di Eduardo: '' Sabato, dom
enica e lunedì '', '' Le voci di dentro '' e '' Gli esami non finiscono mai '' riassumendone il soggetto e commentandone brevemente i passi più significativi .

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto detto nel corso della serata.

In '' Sabato, domenica e lunedì '' sono rappresentati tre giorni della famiglia napoletana di tipo pratriarcale di Peppino Priore nella quale convivono apparentemente in armonia tre generazioni ma in cui non mancano alcuni segni di crisi evidenziati soprattutto dal nervosismo del protagonista nella giornata del sabato nel corso della quale la moglie Rosa sta preparando il ragù per il pranzo del giorno dopo a cui è stato invitato anche con la moglie il vicino di casa Luigi Ianniello. 
Costui, di carattere espansivo, molto amico di Peppino, frequenta la casa dimostrandosi, senza secondi fini, molto affabile verso la signora Rosa che ne accetta le attenzioni sentendosi ancora piacente nella persona. 
E' proprio tale situazione e la gelosia covata dal protagonista che lo porta a mandare all'aria il pranzo della domenica. La moglie colta da un malore viene assistita e consolata dai familiari ed il marito, pentito tardivamente di quanto inutilmente ha scatenato, si considera non compreso da tutti.
Il lunedì successivo, tornata la calma, la famiglia nel corso della discussione su quanto avvenuto il giorno prima i protagonisti arrivano alla conclusione che nelle famiglie per risolvere le incomprensioni basta solo parlarsi per chiarire e portare allo scoperto i piccoli crucci e ciò è ancora più bello se ci si ama profondamente.

Con questa commedia Eduardo ha voluto evidenziare una certa sfiducia  nei confronti del matrimonio, l'incuria dei figli nei confronti dei problemi dei genitori anche se non manca alla fine il lieto fine ed il classico accomodamento.

Ben diversa è invece la tematica trattata da Eduardo in '' Le voci di dentro '' in cui si riscontrano diversi temi: l'ambiguità fra la realtà ed il sogno, l'incomunicabilità, il mutismo ed il silenzio che talvolta si riscontrano anche in altre opere dell'autore.
La commedia fu scritta nel 1948 dopo la fine della 2^ guerra mondiale ed in essa l'autore ha voluto evidenzire il degrado morale del mondo di allora che tuttavia non è diverso da quello del periodo in cui stiamo vivendo. Il tempo passa, ma i difetti degli uomini restano gli stessi. 

Il protagonista Alberto Saporito vive con il fratello Carlo e lo zio Nicola e la sua attività lavorativa consiste nell'addobbare le strade delle cittadine in occasione delle festività patronali e popolari. 
Una notte Alberto sogna che i vicini di casa, i Cimmaruta, uccidono, facendone sparire il corpo, l'amico Aniello Amitrano e nascondendo anche i suoi documenti. Confondendo il sogno con la realtà li denuncia facendoli arrestare. Successivamente dopo aver inutilmente cercato i documenti e non trovandoli si rende conto che quanto aveva visto era solo un sogno e comprendendo l'errore commesso ritratta la denuncia. A questo punto è lui ad essere nei guai fino al collo. Infatti da un lato il procuratore della repubblica è convinto che la sua ritrattazione sia dovuta a paura o ad un ricatto, dall'altro rischia una querela dai vicini per calunnia.
La situazione creatasi in seguito all'evento mette poi in evidenza sia la grettezza del fratello Carlo che cerca di farsi firmare da Alberto la delega con pieni poteri al fine di vendere tutto il materiale per l'addobbo delle feste popolari sia quella dei Cimmaruta che facendogli visita uno alla volta si accusano vicendevolmente nel tentativo di salvare il resto della famiglia. Tuttavia essi, tutti d'accordo, decidono di uccidere Alberto per salvarsi dall'accusa di un omicidio che si dimostra non essere mai avvenuto quando Aniello, che si era allontanato temporaneamente, riappare vivo e in salute.
Nel finale poi Alberto finge di aver ritrovato i documenti e definisce assassini sia i vicini che se stesso. Assassini in quanto assassini della fiducia e della stima reciproca ed anche perchè hanno ammesso financo la possibilità di poter commettere un omicidio come se fosse un atto normale nel corso degli eventi giornalieri.  
Considerazioni diverse merita invece il personaggio dello zio Nicola ( Sparavierzi ) che vive al centro del magazzino in cui sono conservati gli allestimenti sopra una sorta di palafitta distaccato da quanto si svolge sulla scena. Egli da tempo ha smesso di parlare in quanto disilluso dal genere umano che non gli da più ascolto e che quindi ha deciso di mantenersi dolorosamente al di fuori delle vicende del mondo. E' per tale motivo che egli si esprime in una sorta di codice proprio mediante lo sparo di petardi. Morirà sulla scena ritornando a parlare dicendo '' Per favore, un poco di pace! ''.

'' Gli esami non finiscono mai '' iniziano con la presentazione sul palco del protagonista, Guglielmo Speranza, con indosso un vestito che non cambierà per tutta la rappresentazione salvo alla fine nella scena del suo funerale dove i parenti lo vestono ed imbellettano in modo ridicolo.
Il passare del tempo è tuttavia contrassegnato simbolicamente dal fatto che egli indossa, via via che la trama si svolge, tre barbe finte.
Il soggetto ripercorre la vita del protagonista a partire dal 1923 fino al 1973 e quindi fino a poco prima della morte dell'autore.

L'indossare lo stesso vestito vuol simboleggiare che il protagonista nel corso della sua vita è rimasto sempre fedele a se stesso; solo alla fine, dopo la sua morte, il suo nuovo aspetto, voluto dai parenti, lo trasforma in una caricatura di ciò che era contravvenendo alle sue decisioni di avere un funerale semplice e discreto.
Altra caratteristica dell'opera è quella per cui il protagonista dal palcoscenico interagisce con il pubblico, facendo commenti, anticipazioni e spiegando talvolta l'azione scenica avvicinandosi così alla tecnica utilizzata dal Pirandello.
In questo lavoro Eduardo evidenzia la disgregazione completa della famiglia che in altri lavori e per vari motivi era riuscita sempre più o meno a ricompattarsi.
Utilizzata, ma solo nel corso del terzo atto dove il protagonista decide di non parlare più in conseguenza del fatto che nessuno ascolta e rispetta più gli altri, in modo magistrale la mimica con la quale riesce ad esprimere meglio e più efficamente ciò che avrebbe detto utilizzando le parole.
Nel corso della sua vita il protagonista è di continuo sottoposto ad una serie di esami: quello della laurea che supera brillantemente, quello dei suoceri che gli consentono di sposare la figlia a condizione che le assicuri una vita agiata, quello della nascita '' anticipata '' del primo figlio, quello di affermarsi nel lavoro, quello della paternità del secondo figlio, quello del consulto medico per stabilire l'origine della sua finta malattia, quello relativo al modo con cui è stato realizzato il suo funerale ed infine anche per come è morto come si evince dalle parole di un conoscente arrivato in ritardo alle esequie: '' Non ha saputo morire ! ''.
La sua esistenza, nonostante si
a ricca di successi ed onori perchè è sempre riuscito a superare tutte le difficoltà, è tuttavia infelice e causa di ciò è l'invidia e la maldicenza del falso amico La Spina a cui si aggiunge la cattiveria della moglie che lo considera un incapace e che lo ha sempre contrastato credendo di più a quanto riferitole dalle amiche ed anche quella dei figli che pur vivendo agiatamente nel benessere procurato dal padre credono di più alle maldicenze del popolino ostacolando anche le sue iniziative economiche.
Guglielmo finisce così nel trovare conforto nell'amore disinteressato di una ragazza di umili origini ma ricca di bontà e di buoni sentimenti che tuttavia dovrà abbandonare a causa delle maldicenze messe in giro dal falso amico La Spina.
Profondamente deluso dalla vita che, nonostante il superamento di tutti gli esami a cui si è sottoposto, non gli ha dato modo di realizzare i suoi sogni ed ormai vecchio si chiude nel suo mondo fingendo di essere ammalato e di non poter più parlare. Anche da morto non vedrà, come prima detto, rispettate da parte dei parenti, le sue volontà di avere un funerale semplice e sobrio.
 

La commedia, ultima scritta da Eduardo nel 1973, è, a differenza di tutte le altre, prodotta in lingua italiana. Perchè si è chiesto il Dott. Passalacqua abbozzando come risposta una sua ipotesi personale?
Eduardo facendo ciò, forse presagendo stranamente la sua prossima fine, ha inteso essere ancora più universale di quanto lo fosse già in precedenza ed ha voluto che la sua opera superando i limiti del linguaggio napoletano fosse allargata e compresa da tutti gli uomini che in fondo in fondo hanno tutti gli stessi sentimenti e le stesse difficoltà da superare.  


Alla conclusione della relazione seguita con interesse, che ha talvolta coinvolto i presenti, e durante la quale sono stati anche letti alcuni brani dai libretti delle opere in argomento, ha fatto seguito un interessante dibattito che ha visto la partecipazione di molti dei presenti che hanno posto domande, aperto altri argomenti di discussione e chiesto ulteriori precisazioni e tirato in ballo altre opere teatrali di altri autori come il Pirandello.
 
A tutti il Dott. Passalacqua ha risposto esaurientemente fornendo chiarimenti, richiamando similitudini, parallelismi e modalità di realizzazione dei vari testi ma soprattutto evidenziando come i sentimenti umani e la problematica dell'uomo restano inalterati con il passare inesorabile del tempo e della vita umana qualunque sia l'epoca in cui si è vissuti, si vive e forse si vivrà.
 
L'uomo ha difficoltà a cambiare il suo carattere ed i suoi comportamenti buoni o cattivi che essi siano.

Chiuso il dibattito, a ricordo della serata, il Prof. Valenti ha donato al relatore un piatto con dedica in ceramica di Burgio sponsorizzato dalla Ditta Bono Antiquariato.

L'evento si è concluso con l'arrivederci a sabato 29 novembre 2014 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per il prossimo incontro previsto dal calendario delle attività per l'anno 2014.   
 
  


 

 

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