2015 - 02 - 07: Prof. Giuseppe C. Marino - Dott. Pietro Scaglione '' L'altra resistenza - Storia di eroi animafia e lotte in Sicilia ''
Sabato 7 febbraio 2015 alle ore 18.30 nelle sala delle riunioni-biblioteca dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32, nonostante l'inclemenza del tempo, si è tenuto il settimanale incontro previsto dal proogramma del XXIX Corso di cultura per l'anno 2015 con la partecipazione di un numeroso gruppo di soci e di simpatizzanti.
Evento della serata la presentazione del libro '' L'altra resistenza - Storia di eroi antimafia e lotte sociali in Sicilia '' con prefazione di Luigi Ciotti, pubblicato dalla PAOLINE Editoriale Libri, scritto dal Prof. Giuseppe Carlo Marino e dal Dott. Pietro Scaglione rispettivamente noto storico, a tutt'oggi docente ordinario presso l'Università di Palermo ed autore di numerose opere sulla storia del potere e della società in Italia, giornalista professionista, laureato in giurisprudenza ed autore di oltre mille articoli pubblicati su giornali a tiratura nazionale e regionale.
Il Dott. Scaglione, non potendo essere presente per impegni indifferibili, ha fatto pervenire alla Presidenza una comunicazione che di seguito si riporta e che è stata letta ai convenuti dal Prof. Valenti subito dopo l'apertura dei lavori della serata.
'' Indirizzo di saluto del giornalista Pietro Scaglione coautore del libro '' L'altra resistenza '' ''
Gentile Dott. Valenti,
ringrazio l'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese per avere organizzato la presentazione del volume '' L'altra resistenza ''. Il libro mio e dello storico Carlo Marino intende rendere omaggio ai tanti eroi siciliani che hanno sacrificato la loro vita per l'affermazione della giustizia e per la libertà della loro terra. Le lotte contadine e il movimento antimafia sono due espressioni della Sicilia migliore. Nella parte da me scritta, tra l'altro, smentisco alcuni fastidiosi luoghi comuni e stereotipi razzisti, che criminalizzano l'intero popolo sicliano ed i ceti disagiati. In realtà, sin dall'Ottocento, il cattolicesimo sociale, le sinistre, i Fasci siciliani, i movimenti sindacali e cooperativi contrastarono i fenomeni di mafia e corruzione e lottarono per un mondo migliore. Inoltre, la mafia è da sempre una questione di potere di classi dirigenti, di apparati deviati dello Stato e di ricchezza. Pertanto, non è corretta l'analisi di quanti attribuiscono i mali della nostra terra al proletariato ed ai ceti disagiati.
Concludo invitando i partecipanti al corso a contrastare gli stereotipi ed il razzismo, difendendo le tradizioni di un popolo da sempre in prima linea contro mafia, corruzione, ingiustizie e sopraffazioni.
Cordiali saluti. Pietro Scaglione ''.
Oltre al Prof. Marino, appositamente proveniente da Palermo, dove sarebbe dovuto ritornare al termine della serata, già molto noto ai soci per aver più volte assiduamente partecipato alle attività culturali dell'Associazione negli anni precedenti, era presente, ospite dell'Associazione, anche Mons. Gruppuso.
Il Presidente dopo aver aperto i lavori con i saluti di rito e ringraziato monsignor Gruppuso per avere accettato l'invito dell'Associazione gli ha ceduto la parola.
Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto gli intervuti hanno esposto nel corso delle loro esposizioni.
L'oratore ha esordito dicendo di aver letto con interesse il nuovo libro che ha il pregio di mettere di evidenziare la posizione assunta dalla Chiesa cattolica nel contesto del tema da esso trattato.
Se da un lato ed in varie situzioni essa si è elevata a difensore dei poveri contro i sopprusi dei potenti, in altre non ha fatto abbastanza per conservare in modo efficace questo suo ruolo anche nei confronti della mafia che tuttavia e solo di recente ed in modo efficace è stato evidenziato e rbadito efficacemente ed a piena voce sia da papa Giovanni Paolo II che da papa Francesco oggi.
Purtroppo il fenomeno mafia è difficile sia da combattere che da estirpare e non bastano gli arresti ed il carcere per farvi fronte in quanto
in questi casi è la bassa manovalanza a pagare incapace di sottrarsi dalle dipendenza di coloro che decidono e che non volendo perdere i privilegi ed il potere sia in passato che fino ad ora goduti sono riusciti ad infiltrarsi anche ed efficacemente nella politica.
La lotta alla mafia deve essere basata sull'eliminazione delle ingiustizie sociali in tutti i settori e sotto i diversi aspetti con cui la problematica si pone e non basta l'azione del singolo o di pochi ma occorre ed efficacemente l'azione di tutti affinchè si realizzi come scopo finale ed essenziale il miglioramento della personalità umana che sta alla base di tutto.
Dopo questo breve intervento monsignor Gruppuso, richiamato da altri inderogabili impegni, è stato costretto ad andare via. Tuttavia, a ricordo della serata, il Prof. Valenti gli ha donato il libro '' Storia di Trapani '' di Salvatore Costanza.
La parola è stata quindi ceduta al Prof. Marino che in apertura del suo intervento ha precisato che il libro si compone di due parti.
La prima parte, da lui scritta, tratta l'argomento dal punto di vista storico ed analizza con valide argomentazioni le varie forme dell'antimafia da quella istituzionale a quella sociale, giudiziaria e popolare.
In questa approfondita analisi egli non trascura di denunziare con forza e decisione i limiti e le ambiguità in cui tali forze si muovono ed agiscono con il rischio reale e sempre incombente che quanto fatto sia irretito, vanificato e resti pura retorica non riuscendo a scalzare l'organizzazione mafia dai centri decisionali e di potere in cui è riuscita ad infiltrarsi ed a propsperare.
Il libro, di per sè provocatorio, fornisce una nuova ipotesi interpretativa del termine mafia che non deve essere confuso, come normalmente avviene, con criminalità organizzata.
La mafia mafia è quella che non si è mai riusciti ad eliminare in quanto è quella che prima era al servizio dei ricchi, grandi propietari terrieri e latifondisti, che sopraffaceva i contadini ed i braccianti agricoli, oggi progredita è invece alle dipendenze di chi è riuscito a conquistare posizioni di vertice e non volendo rinunciare ai benefici ed alle posizioni acquisite la utilizza in funzionalità essenziale e in difesa delle proprie posizioni sociali.
Di conseguenza, in una involuzione continua, essa si avvale della criminalità organizzata per poter godere i privilegi e mantenere il potere che è riusciuta a conquistare e che vuole continuare a mantenere.
Si potrebbe anche distinguere fra mafia buona e mafia cattiva. La prima è quella rispettosa che tutelava i valori familiari, l'onore il rispetto e che talvolta si assumeva l'onere di punire per propria decisione che sbagliava e quindi sotto questo aspetto anche ben accetta alle chiese locali, la seconda è quella che opprime ed uccide per ordine di chi teme di perdere i propri poteri e privilegi chi tenta di sovvertire l'ordine precostituito per migliorare la sua posizione economica e sociale e sulla quale la chiesa non sempre si esprimeva in passato in modo chiaro in quanto di carattere ed idee prettamente conservatrici.
Il Prof. Marino si è quindi brevemente intrattenuto sulla seconda parte del libro scritta dal Dott. Pietro Scaglione che descrive un secolo di storia partendo dai Fasci siciliani fino all'assassinio di Padre Puglisi muovendosi in questa analisi in tre direzioni.
Nella prima si intrattiene sulla nascita della mafia modificandone profondamente miti e pregiudizi; nella seconda tratta in profondità il tema dei movimenti antimafia che si possono identificare nelle lotte sociali e contadine non trascurando di valorizzare il ruolo che alcuni cattolici, laici e sacerdoti, hanno avuto nel loro corso pagando con la vita il loro impegno sociale tale da poter essere a ben ragione considerato alla stregua di una '' Nuova resistenza '' nei confronti della mafia; nella terza affronta invece alcuni dei misteri siciliani collegati ed organici all'intera storia italiana.
Il Prof. Marino ha concluso la sua esposizione dicendo che ognuno deve fare il proprio dovere per il dovere. Il cittadino ha il diritto e lo Stato ha il dovere di dare altrimenti si è mafiosi. La giustizia sociale e l'onestà personale deve prevalere su tutto ed è su questa direttiva che si deve agire ma ciò deve essere fatto soprattutto dalla politica che vi è impelagata perchè se così non agisce non riuscirà mai a venirne fuori e sconfiggere così una volta per tutte la mafia.
Il libro riporta infine una prefazione a cura di Don Luigi Ciotti, noto sacerdote per le sue iniziative ed il suo impegno sociale in vari campi. Si trascrive quanto riportato sulla copertina posteriore del libro e su cui si dovrebbe riflettere profondamnete:
'' Tutti dobbiamo sentire l'impegno e la responsabilità della memoria. Ricordare chi è morto credendo in una società più giusta, facendo della memoria il seme di una nuova speranza, un asperanza appoggiata sulle gambe solide e gli atti coerenti di un impegno sociale e civile il più possibile condiviso ''.
E' seguito quindi un ampio ed interessante dibattito che ha visto la partecipazione di molti dei presenti che hanno talvolta apportato anche considerazioni personali e dalla discussione è emersa la convinzione che per vincere la mafia occorre ed è necessario risolvere i problemi della gente e della società in quanto se non c'è una reale ed efficace giustizia sociale in tutti i campi chi sta in basso come può resistere alle lusinghe ed alle offerte della mafia stessa intesa in generale come corruzione, raccomandazioni, malaffare, sopraffazione dei ceti più bassi ed opposizione decisa ai miglioramenti della società?
A chiusura della serata ed a ricordo della stessa il Presidente ha offerto al Prof. Marino una copia del libro '' Storia di Trapani '' di S. Costanza.
L'evento si è concluso quindi con l'arrivederci a martedì 12 febbraio 2015 per la cena del '' Giovedì grasso '' che si terrà a Valderice presso il ristorante '' Garten '' alle ore 20.00 da raggiungere con mezzo proprio.