2016 - 11 - 12: Dott. Salvatore Denaro - Itinerari ericini...

Sabato 12 novembre 2016 alle ore 18.30 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 con la partecipazione di un numeroso gruppo di soci si è tenuto il settimanale incontro previsto dal programma delle attività culturali per l'anno 2016, XXX Corso di cultura.

In assenza del relatore designato per la serata, Dott. Giuseppe Di Marco, ha relazionato il Dott. Salvatore Denaro sul tema '' Itinerari ericini.....''.

L'oratore, accolto cordialmente dai presenti e dal Prof. Valenti è stato brevemente presentato dallo stesso dopo l'apertura dei lavori e prima di cedergli la parola.

Il Dott. Denaro, laureato in Lettere con specializzazione in Archivistica e Quadrografia, non è stato un personaggio nuovo per l'Associazione avendo in precedenza già partecipato alle sue attività culturali. Il suo è quindi stato un gradito ritorno che si spera possa continuare negli anni a venire. Già Direttore della Biblioteca e del Museo del Comune di Salemi, dove ha collaborato con Vittorio Sgarbi, è attualmente Direttore dei Servizi Culturali del Comune di Erice dove svolge la sua attività da sei anni. E' anche autore di molte pubblicazioni e di interessanti trascrizioni.

Si riporta di seguito una sintesi liberamente tratta da quanto detto nel corso della serata ed alcune delle diapositive proiettate ntegrazione di quanto veniva esposto, gentilmente rese disponibili dal relatore per essere inserite nel sito dell'associazione.

Avuta la parola il Dott. Denaro ha ringraziato i presenti in sala e si è detto lieto di ritornare a collaborare all'azione culturale portata avanti dall'ATTPT.

Ha iniziato la sua esposizione parlando di Erice ( fino al 1936 Monte S. Giuliuano ) e del suo vastissimo territorio che a valle ed a levante si estendeva fino a Castellammare del Golfo ed a ponente fino alla dismessa ed ora dirupata Tonnara di S. Giuliano ubicata a nord di Trapani. I territorio in oggetto pertanto poteva nel complesso essere considerato sia '' di terra '' che  '' di mare ''. Le coste, specialmente, erano costellate da numerose torri di avvistamento, a portata di vista l'una dall'altra, alcune già esistenti altre costruite ad integrazione delle precedenti da Camillo Camilliani su incarico del vicere marcantonio Colonna a difesa delle incursioni dei barbareschi e degli ottomani nel periodo che andava della metà del XVI al XVII secolo.
Nel 1945, dopo la 2^ guerra mondiale, tale territorio venne suddiviso con la
conseguente nascita dei nuovi Comuni di Buseto Palizzolo, Custonaci, S. Vito Lo Capo e Valderice ( ex Paparella ).

Il centro storico sulla vetta è circordato da mura originariamente Elime rafforzate successivamente dai Cartaginesi e dai Romani ed attualmente presentano le porte denominate Trapani, Carmine, Spada e Castellammare di recente scoperta nella zona nord-orientale nei pressi del Castello Spagnolo in seguito a scavi fatti dall'Università di Berlino. Esse ssunsero la forma attuale nel Medioevo.
All'interno sorgeva il Castello di Venere, santuario dedicato alla dea di cui si hanno notizie che risalgono al VIII secolo a.c. ed in cui ad agosto si celebravano i riti propriziatori.



Con l'avvento del Cristianesimo il sito cadde in abbandono e dalla parte opposta ad esso fu costruita ad Erice la Chiesa Madre dedicata alla Madonna di Custonaci patrona della città.


Nel territorio di Monte S. Giuliano, dove il potere della Chiesa era molto forte, riferisce Antonio Cordici c'erano 64 chiese e vari monasteri.

Sulla vetta si avevano:
- 26 chiese con quattro parrocchie: Chiesa Madre, S. Giuliano, S. Cataldo e S. Antonio
- 3 conventi: S. Francesco, S. Domenico e del Carmine
- 2 monasteri: SS. Salvatore e S. Carlo
- 1 casa dell'orfanello
- 11 altre chiese rupestri variamente disseminate.



















In 
particolare:
- il Monastero di S. Carlo era un monastero di suore di clausura dove le monache producevano e vendevano i caratteristici dolci di Erice. Il contatto con il pubblico avveniva tramite due ruote: 1 piccola per i soldi, una grande per i dolci. In questa anticamente venivano deposti i bambini abbandonati per vari motivi dai genitori
- il monastero del SS. Salvatore è stato ristrutturato e l'annessa chiesa sarà dalla Curia vescovile riaperta prossimamente fra maggio e giugno 2017.

L'Amministrazione Comunale di Erice ha realizzato tramite i Servizi Culturali un sistema integrato dei beni culturali con lo scopo di consentire la fruizione culturale e turistica dei siti e degli immobili più importanti ubicati all'interno del centro storico. Esso comprende:
- Il Polo museale A. Cordici
- il Castello di Venere
- la Torretta Pepoli
- il Castello Spagnolo
- Erice in miniatura.

Il Polo museale A. Cordici è stato inaugurato nel luglio 2015 recuperando e restaurando intorno al 2000 e nell'arco di circa tre anni l'ex Convento di S. Francesco nei tempi utilizzato prima com

e carcere mandamentale e poi come Questura ed in esso è stato spostato il piccolo museo e la biblioteca civica nati nel 1876 per iniziativa di A. Cordici ed ubicati fino ad allora al 1° piano del Palazzo Municipale.
Esso è stato strutturato in tre sezioni:
- la archeologica con i reperti provenienti dal territorio ericino la cui organizzazione è stata curata dal Prof. Sebastiano Tusa, già Sovrintendente dei BB. CC. ed AA. di Trapani
- la storica ed artistica con i beni provenienti dalle antiche chiese di Erice e dalle antiche biblioteche dopo lo scioglimento degli ordini religiosi la cui organizzazione è stata curata dal Prof. Maurizio Vitella. Fra di esse una squisita opera di G. Gagini rappresentante l'Annunziazione.
- delle opere pittoriche provenienti ancora dalle chiese di Erice restaurate con la collaborazione dell'Università di Palermo e la collaborazione del Museo Pepoli di Trapani che ha dato in uso alcune tele che giacevano nei propri depositi.

Si hanno ancora:
- una piccola mostra di armi ritrovate nei depositi
- una sezione di Arte contemporanea a cura dell'Associazione '' La Salerniana '' nata ad Erice negli anni '70. 

Erice in miniatura: è una riproduzione del presepe siciliano del 700 con personaggi che rievocano gli antichi mestieri realizzati in cera e terracotta posti in un contesto  che rappresenta la minuzioosa ricostruzione degli edifici di Erice realizzata da Jaemi Callari. E' alloggiata nei locali el Palazzo Sales e nel periodo natalizio diventa un vero e proprio presepe.

La Torretta Pepoli è stata riaperta, dopo il restauro, nel 2014. Essa deve il suo nome al Conte Agostino Pepoli che la fece erigere nel 1870 per utilizzarla come rifugio e studio silenzioso dove poter ricevere gli amici con cui colloquiare.  Illustre mecenate, in cambio del permesso per la ua costruzione, lo stesso, che abitava nelle antiche torri del Castello in parte dirute, si impegnò alla loro ricostruzione e restauro realizzando anche il giardino all'italiana che lo circonda, denominato Balio, che ancora oggi si può ammirare. 

Il Castello Spagnolo detto anche Quartiere Spagnolo era una antica fortezza costruita tassandosi dagli abitanti di Erice intorno al 1600 al fine di alloggiarvi la guarnigione spagnola che godeva del diritto di posada a cui essi avevano l'obbligo di sopperire evitando di alloggiarli in seno alle loro famiglie.
Andata in rovina per il disuso, nel 2000 è stata recuperata e ristrutturata ed oggi è sede di due mostre permanenti come sezione distaccata del Polo museale. Esse sono:
- una mostra etno-antropologica del territorio
- una mostra multimediale dal titolo '' Erice - terra di mare '' nella quale con interviste di vecchi pescatori delle tonnare e con un video è stata ricostruita la vita della tonnara di Bonagia sia per la parte costituita dalle reti per la cattura dei tonni che per la parte di terra relativamente ai fabbricati utilizzati per il ricovero delle muciare ( barche nere utilizzate dai tonnaroti per trasportare le reti, le ancore ed i tonni catturati dopo con la mattanza ), delle ancore e delle reti nel periodo invernale quando la tonnara veniva di nuovo salpata.

Nell'ìntero sistema integrato si sono registrate nel complesso circa 40000 visite. I proventi del tiket di ingresso sono stati utilizzati dall'Amministrazione Comunale di Erice per dare un contributo simbolico ai volontari che esplicano il servizio per la fruizione dei vari siti con un orario più limitato nei mesi invernali e più esteso nei mesi estivi per dare ai numerosi turisti che ogni anno arrivano ad Erice la possibilità di visitare le sue diverse attrattive.

Di recente, con la collaborazione tecnica del CAI e dei Comuni limitrofi sul Monte S. Giuliano sono stati aperti due sentieri di trekking.
Il primo, individuato dalla sigla M601, lungo 5, 5 Km, percorribile in 2 ore 20 minuti, è denominato Sentiero di S.Anna. Partendo dalla stazione dell'ovovia e passando per il Santurio di S- Anna arriva a Porta Trapani.
Il secondo, individuato dalla sigla M602, lungoo 4,5 Km, percorribile in 1 ora e 30 minuti, è denominato Sentiero di Porta Castellammare - Tre Chiese.
Partendo da Porta Spada, passa poi per Porta Castellammare, per la Chiese rupestri di S. Maria Maddalena, S. Ippolito e S. Maria Maggiore arriva di nuovo a Porta Spada.
















Lungo tale percorso un amatore, il signor Incagnone, ha scoperto che in talune zone, nel periodo da settembre a maggio, fioriscono delle orchidee. Lungo il percorso sono stati quindi disposti anche dei cartelli con le loro foto corredati da brevi commenti in italiano ed inglese che danno informazioni dettagliate sul genere a cui appartengono. A causa di ciò il sentiero è stato anche denominato '' Sentiero delle orchidee ''.

I sentieri sono dotati anche di vari cartelli indicatori che riportano un codice Q.R. fotografando il quale ci si collega con il sito istituzionale del Comune di Erice ottenendo sul telefonino notizie ed informazioni più dettagliate in italiano, inglese e tedesco.
 
La fruizione turistica e culturale di un territorio dipende non solo da quanto insiste e si trova già su di esso ma anche da ciò nel corso dell'anno, anche in prestabiliti periodi di esso, si riesce a programmare e realizzare per attrarre nuovi visitatori e turisti. 

E' per questo motivo che l'Amministrazione comunale di Erice stila ogni anno un programma in cui sono stati o sono previsti i seguenti eventi:
- nel giorno del venerdì santo la processione degli 8 misteri di Erice realizzati nello stesso periodo di quelli di Trapani che suscitano nel percorso nelle strette e silenziose viuzze di Erice lontane dal clamore creato dai venditori ambulanti e talvolta invase dalla nebbia, una particolare suggestione
- ai primi di giugno la Festa Federiciana, rievocazione storica dell'arrivo ad Erice nel 1714 di Federico III d'Aragona con la partecipazione delle rappresentanze dei cortei storici di altre città della Sicilia e l'esibizione di vari gruppi di sbandieratori  

- a luglio la manifestazion
e '' Cinemad'amare '' nel corso della quale 100 ragazzi armati di cinepresa hanno realizzati dei cortometraggi proiettati poi a Piazza S. Domenico  nel corso delle varie serate
- nel periodo estivo concerti di musica classica, jazz e leggera con varie mostre
- mostre dell'artigianato ericino
- Erice a Natale con zampognari provenienti da diversi paesi del mondo, presepi, mercatini, ecc.

Nel recente passato l'Amministrazione Comunale ha concesso al regista PIF ( Pierfrancesco Diliberto ) il permesso di girare il film '' In guerra per amore '' nell'ottica ovviamente lungimirante che da alcune riprese effettuate per le vie di Erice ne potesse derivare per la città una notevole pubblicità ed una spinta per i turisti a venire per rendersi conto de visu delle sua bellezza e delle sue caratteristiche che la rendono una dei pochi borghi medievali che hanno praticamente conservate intatte le loro caratteristiche. 

L'oratore ha infine concluso dicendo che molte altre attività e programmazioni potrebbero essere ancora realizzate ed ogni suggerimento sarebbe il benvenuto perchè Erice merita di più e potrebbe ancora svilupparsi e decollare definitivamente se opportunamente supportata e coadiuvata dalle attività non indifferenti di cui il suo territorio dispone.
 
















Al termine della relazione ha fatto seguito un dibattito a cui hanno partecipato con interesse molti dei presenti in sala considerato che Erice è molto vicina a Trapani per cui è facilmente raggiungibile. Molti hanno suggerito delle nuove attività, altri hanno ricordato eventi che oggi non sono più realizzati. A tutti l'oratore ha dato, considerata la situazione attuale in cui versano i Comuni d'Italia in relazione alla disponibilità economica, chiarimenti e specificato le motivazioni.


Al termine dell'evento, prima dei saluti di arrivederci a sabato 19 novembre 2016 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per il prossimo incontro in programma, Il Prof. Valenti dopo aver ringraziato il Dott. Denaro per la sua partecipazione gli ha fatto dono del libro '' La scia dei tetraedri - Nel mare gastronomico delle Egadi '' di E. Milana.

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