2011 - 03 - 12 : La Caduta al Cedron - Com.te Franco Bosco


L'incontro avente per argomento ' La caduta al Cedron ', previsto per sabato 16 aprile 2011, è stato  anticipato ed ha  sostituito l'incontro nel corso del quale il Prof. Giuseppe Carlo Marino avrebbe dovuto presentare il libro ' Globalmafia. Cos'è, come combatterla ' - Ed. Bompiani. 


Sabato 12 marzo 2011 nella sala delle riunioni ' Antonio Buscaino ' dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese alle ore 18.15 si è tenuto l'incontro avente per argomento ' La caduta al Cedron ' tenuto dal Com.te Franco Bosco.

A causa dell'assenza del Presidente, del Vice presidente e del Segretario tesoriere, l'oratore è stato presentato dalla Dott.ssa Silvia Casciano che subito dopo gli ha ceduto la parola.

Si riporta di seguito ed integralmente quanto esposto dal Com.te Franco Bosco che per lungo tempo è stato responsabile dell'Associazione delle Maestranze di Trapani che cura annualmente la Processione dei Misteri. 
Il gruppo che rappresenta ' La caduta al Cedron ' è affidato al Ceto dei ' Naviganti ' che ne cura l'addobbo, la selezione dei componenti la processione che l'accompagna e l'assunzione della banda che durante il percorso esegue le tradizionali musiche di accompagnamento soprattutto  nelle caratteristiche ' annacate '. 

Cedron, in ebreo ' quiron ' ha il significato di nero, torbido, oscuro. Due luoghi biblici portano questo nome: si chiamano così una antica città palestinese, poco nota, ed il ben noto  torrente Cedron che separa la città di Gerusalemme dal Monte degli Ulivi. Esso nasce a due Km. a Nord-ovest della città ad un'altezza di 780 metri e prosegue verso Sud-est creando successivamente una zona molto fertile chiamata ' Orto del re ' per girare poi a Sud-ovest in direzione del Mar Morto. 
La valle del Cedron pertanto attorno alla città di Gerusalemme, separa il Tempio ed il Monte degli Ulivi ai piedi del quale si trova l'Orto di Getsemani; la distanza fra il Tempio ed il torrente è di circa 100 metri. 

Oggi il torrente è attraversato da un ponte ad un solo arco, ma un pò più a sud si trovano i resti di un antico ponte che verosimilmente era quello descritto all'epoca dei fatti.

Nell'Antico Testamento il Cedron viene citato più volte perchè costituiva il limite sacro della città di Gerusalemme e attraversarlo significava uscire dalla citttà. 
Il Cedron ricopre una nuova immagine nel Nuovo Testamento, si illumina per la presenza di Gesù che durante la sua vita e la sua morte a Gerusalemme ne determinarono il nome di Terra Santa. Il ponte sul torrente era un luogo che Gesù attraversava di frequente quando andava a Betania per incontrare i suoi amici: Marta, Maria e Lazzaro o quando voleva lasciare la città per recarsi al Monte degli Ulivi o all'orto del Getsemani per pregare o meditare.

Nell'Antico Testamento il torrente Cedron viene evidenziato molto spesso vuoi parlando di Davide che attraversando il Cedron si dirige al Monte degli Ulivi per addentrarsi poi nel deserto, vuoi quando Salomone lo pone come limite di separazione della città ed è per questo motivo che con un grande atto di bontà concede a Simi, che aveva maledetto suo padre Davide, una casa con la condizione di non attraversare mai il Cedron pena la morte.
Dopo l'epoca dei re, la valle fu utilizzata come luogo di sepoltura tanto nel letto del torrente come nei laterali e questo contribuì ad accentuare il significato del luogo oscuro ed intoccabile.

Per quello che ci interessa oggi il ponte sul torrente Cedron viene rappresentato nei Misteri delle processioni di Trapani, Malaga e dal 2008 anche a Siviglia. Nel secolo XVII, sia in portoghese che in spagnolo, la parola ' Ponte ' era di genere femminile ' La Puente ' e da qui nascono i riferimenti spagnoli al ' Nuestro Senor de la Puente del Cedron '.

Il Cedron al tempo di Gesù era più un ruscello che un torrente. San Giovanni scrive che all'uscita dal Cenacolo i discepoli si diressero al Monte degli Ulivi, si riposarono nell'Orto di Getsemani dove avvenne il tradimento di Giuda e dove Gesù disse: ' Giuda per trenta denari tradisci il tuo Maestro '.
Gesù arrestato nell'orto di Getsemani per il tradimento di Giuda attraversa il ponte per essere portato al cospetto di Hanna, così viene descritto nei gruppi di Malaga e Siviglia ' el paso por el Cedron està rodeado de oscuridad y tristeza ' per lo stato d'animo di Gesù e per la caratteristica del luogo.

Abbiamo detto delle rappresentazioni che con riferimento al torrente Cedron troviamo nei Misteri di Trapani, Malaga e Siviglia ma la similitudine è difficile: li unisce solo il nome ' Cedron ', che deve essere inteso come ' Passaggio del ponte per Malaga e Siviglia ' e come ' Caduta al ponte ' per Trapani. I ceti di riferimento sono gli stessi: ' Naviganti e Marineros '. 

Per Trapani il gruppo fa parte di un insieme unico che privilegia le statue e che rende la Processione insuperabile al mondo, le vare sono necessarie solo come sostegno ad esse e non hanno alcun valore artistico.
A Malaga invece, fino all'inizio del XX secolo, le vare somigliavano a quelle di Trapani in quanto i Gruppi, pur divisi nelle varie Chiese, venivano allestiti nelle stesse. il tutto quindi era proporzionato alle dimensioni del portone della Chiesa.
Dopo la guerra civile degli anni 1940, un vescovo della Diocesi di Malaga proibì l'allestimento delle vare all'interno delle Chiese e tale operazione fu favorita anche dal fatto che i gruppi furono tutti distrutti nel corso della guerra stessa.  
La ricostruzione e l'allestimento dei nuovi troni o vare vennero pertanto successivamente realizzati all'esterno, prima all'aperto e poi in grandi capannoni adiacenti alle Chiese, e, con lo sviluppo del turismo, le varie confraternite iniziarono ad emularsi costruendo vare, troni e pasos sempre più grandi allontanandosi maggiormente dai Misteri di Trapani.
Il gruppo del Cedron di Malaga che prima era portato da 16 persone, oggi è invece portato da 260 persone. In altre città come Siviglia, Cordoba, Murcia e Granada, dove rimane la preparazione nelle Chiese, le vare pur essendo di grande valore sono di dimensioni limitate dall'ampiezza del portone delle Chiese.
A Siviglia i portatori sono posti sotto la vara ed il gruppo viene portato sul collo e di traverso sulle spalle e ciò consente solo accelerazioni e decelerazioni ma non la classica annacata che contraddistingue i Misteri di Trapani e Malaga che sono invece portati a spalla.

Nelle città spagnole le processioni non seguono l'ordine del Vangelo, si fanno processioni a sè ed esse sono inserite più in relazione all'anzianità della Confraternita che per quello che il gruppo rappresenta; anche gli itinerari seguono la stessa regola per cui le vie del centro sono riservate a quelle più antiche, le vie delle periferiferie a quelle più recenti.

La Settimana Santa viene coperta dalle processioni dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Pasqua ed a tutte le ore. A Siviglia si hanno più di 60 processioni ognuno formata da un gruppo statuario e da una Madonna. Quelle più titolate si raggruppano solo quando passando per una apposita via allestita ad anfiteatro entrano da una porta laterale in Cattedrale uscendone da un'altra e tale passaggio viene fatto senza processanti o nazareni e senza bande musicali e ciò non potrebbe essere fatto diversamente in quanto la Madonna della Macarena, che è la più venerata, ha una processione composta da 2600 nazareni o incappucciati molti dei quali portano una croce sulle spalle.

A Malaga le processioni si susseguono in continuazione. Le più vecchie escono nei giorni di giovedì e venerdì santo e rappresentano la morte di Gesù, le altre nei giorni precedenti e seguenti. Il
' Senor de la puente del Cedron ' pur essendo del XVII secolo esce il mercoledì in quanto rappresenta una scena antecedente alla morte di Gesù.  

Malaga, a differenza di Siviglia, non ha il ' Paso del Cristo Risorto '. Questo rito, voluto anche dal Vescovo di Trapani Mons. Miccichè, è entrato da qualche anno anche nei riti della Settimana Santa con una processione che la mattina della Domenica di Pasqua va dalla Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio alla Cattedrale.

Una particolarità che fa ancora differire i Misteri di Trapani con quelli di Malaga è la modalità con cui gli ordini vengono impartiti ai portatori. A Malaga essi sono dati con uno, due o tre colpi di campana che è portata dalla vara, a Trapani con la tradizionale ' ciaccola ' perchè per tradizione le campane sono legate e vengono sciolte solo con la Resurrezione.

Nel gruppo di Trapani la caduta al Cedron viene rappresentata verosimilmente con quanto descritto da Suor Caterina Emerich nel secolo XIX:
' Andavano di fretta ed arrivarono al ponte sul torrente Cedron, ma giunti nella parte più alta lo spinsero brutalmente e lo fecero cadere sulle rocce che affioravano dalla poca acqua, forse per ucciderlo, ma la sua ora non era arrivata e le rocce si trasformarono in morbida argilla che attutirono la caduta '. 
Ed ancora oggi quelle rocce portano il segno della caduta del Cristo e sono da sempre venerate.

Alla fine dell'esposizione ha fatto seguito un dibattito a cui hanno partecipato molti dei presenti con precisazioni e chiaramenti da parte del relatore.

E' stato quindi proiettato un video che riproduceva in parte la processione dei Misteri di Trapani ed in modo particolare quella del Ceto dei Naviganti ed in parte quella dei Misteri di Malaga e tramite essa sono state evidenziate le profonde differenze fra le due processioni nonchè le caratteristiche dell'una e dell'altra.

Finita la proiezione la Dott.ssa Casciano ha omaggiato il Com.te Bosco del libro
' Storia della città di Trapani ' di Mario Serraino e l'incontro si è concluso con le fotografie di rito. 















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