2011 - 10 - 08 : Le stele dipinte di Lilibeo - Prof. Maurizio Vento

Sabato 8 ottobre 2011 alle ore 18.30 nella sala delle conferenze  ' Antonio Buscaino ' dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani, Via vespri n. 32, alla presenza di un folto gruppo di soci si è tenuto l'incontro con il Prof. Maurizio Vento sul tema ' Le stele dipinte di Lilibeo '.


Si inserisce con piacere la breve relazione che l'oratore ha gentilmente fatto pervenire.
Essa è accompagnata da alcune foto che sono state scattate nel corso dell'esposizione.

' Larga presenza di pubblico alla conferenza del prof. Maurizio Vento, docente di Archeologia fenicio-punica nell’Università di Bologna, che nel pomeriggio di sabato 8 ottobre 2011 ha parlato delle «Stele dipinte di Lilibeo», nella sede di via Vespri dell’Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese.
Dopo la rituale introduzione del presidente prof. Salvatore Valenti, che ha presentato il relatore, ha preso la parola il prof. Maurizio Vento, che ha intrattenuto preliminarmente l’uditorio sulla topografia dell’antica città punica. Il suo intervento, accompagnato nelle varie parti dalla proiezione di altrettante diapositive, ha quindi affrontato il tema delle necropoli, in cui sono state rinvenute alle fine del XIX secolo le stele, che costituiscono il documento tangibile di una feconda produzione artigianale destinata, dopo la battaglia delle Egadi (241 a.C.), a protrarsi nelle epoche successive, frutto di un sincretismo culturale e religioso in cui, accanto al permanere della tradizione e della simbologia fenicia, emergono elementi propri del mondo romano e delle tipologie iconografiche introdotte dall’ellenismo.
La datazione, dagli esemplari più remoti ai più recenti, abbraccia un arco temporale compreso fra il III secolo a. C. e il I secolo d. C. La brillantezza dei colori, che dopo due millenni non hanno perduto la vivacità originaria, permette di ammirare la rappresentazione del banchetto funebre, apparato figurativo ricorrente nei manufatti.
Autentico unicum in area medeterranea, le stele sono differenti fra loro: alcune hanno delle nicchie quadrangolari più o meno profonde, altre sono a forma di parallelepipedo, altre ancora hanno l’aspetto di un vero e proprio tempietto con tetto spiovente e pseudocolonne.
Sono quasi tutte custodite a Palermo nel Museo Archeologico “Antonino Salinas”; solo poche di esse sono conservate al Baglio Anselmi di Marsala e al museo “Whitaker” di Mozia. '.

Al termine dell'esposizione è seguito un dibattito a cui hanno partecipato molti dei presenti ed ai quali il relatore ha esaurientemente risposto con ulteriori chiarimenti e precisazioni.

L'incontro si è concluso con la consegna all'ospite del testo ' Storia di Trapani ' di Mario Serraino, con le fotografie di rito e con l'arrivgederci al prossimo incontro di sabato 15 ottobre 2011.






































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