2011 - 12 - 03 : Aspetti molteplici dell'identità siciliana - Prof.ssa A.M. Amitrano, Prof. G. Di Gesù, Prof. A. Rigoli

Sabato 3 dicembre 2011 alle ore 18.30 nella sala delle riunuioni ' Antonio Buscaino ' dell'Associazione per la tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani, via Vespri 32, si è solto, con la partecipazione di un numeroso gruppo di soci e simptizzanti, l'incontro settimanale previsto dal calendario a suo tempo predisposto. Per vari motivi non hanno potuto relazionare il Prof. G. Di Gesù ed il Prof. A. Rigoli; al loro posto sono invece intervenuti il Dirigente scolastico Rosa Venuti, presidente Dell'IRASE, ed il Prof. Ugo Marchetta, docente di psicologia sociale della famiglia presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Palermo. E' stata presente, come previsto, la Prof.ssa A.M. Amitrano, ordinaria di Etnologia ed Etnostoria dell'Università di Palermo che in passato è stata più volte ospite della Associazione.
I relatori sono stati ricevuti dal Prof. Valenti, Presidente dell'Associazione, che dopo averli presentati all'auditorio ha ceduto loro la parola.
Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto esposto nel corso dell'incontro.

Ha iniziato a relazionare la Prof.ssa Amitrano rifacendosi al problema dell'identità siciliana espressione che venne qualche anno fa alla denominazione dell'Assessorato Regionale dei Beni culturali  ed ora pertanto denominato ' Assessorato Regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana'.

La costruzione di una identità siciliana non può non tener conto delle pregeresse situazioni  e nella sua creazione si eve partire dal possesso delle eredità immateriali per generare eredità materiali da trasmettere alle future generazioni.
In questa procedura si deve tener conto della seguente problematica:
1) una identità deve sposare necessariamente il concetto di tradizione nell'ambito della quale si deve tener conto degli usi e consuetudini, dei costumi e delle tradizioni in modo che questi elementi la possano univocamente determinare;
2) si devono determinare i caratteri identificativi del processo stesso e definire la piattaforma a cui ciò deve essere appoggiato. Tali elemeni possono essere rappresentati dalla lingua, dal territorio e anche dalla religione. Tutto ciò quindi si concretizza ora in una identità sostanziale  che quindi è perfettamente individuabile e diventa palpabile;
3) l'identità venutasi a creare può essere distinta a questo punto in stabile ed in evoluzione. La prima situazione si ha quando una volta creatasi essa non ha  e non riceve per vari motivi altri input per cui rimane ancorata a certe situazioni originali e quindi non può subire mutazioni, l'altra invece introita variazioni e quindi evoluisce perchè accettata la situazione originaria la metabolizza, accetta le variazioni e i mutamenti avvenuti nel tempo per ritrasmetterle ai posteri.
Si possono pertanto costruire passaggi di trasformazione per costruire competenze riuscendo a coniugare il passato con il presente ed il futuro e ciò fa diventare questa procedura storia.
Si devono però ancora considerare i contatti che si possono acere con le altre identità esistentie quindi non è sbgliato nella globalizzazione a cui si sta assistendo pernsa re ad una identità planetaria.
Come sarà? Oggi non è possibile dare la risposta, ma ciò che sarà dipenderà da noi perchè oggi è nostro compito trasmettere ai giovani questi concetti e ciò deve essere perfettamente testimoniato con quanto siamo in grado di fare.

Tirate queste conclusioni la parola è passata al Prof. Marchetta.
Inizialmente egli si sofferma brevemente distinguendo fra i termini di sicilianità e sicilianismo mettendone in evidenza le differenze e gli aspetti sia positivi che negativi nonchè le loro implicazioni e conseguenze. Successivamente ha invece illustrato brevemente ai presenti il significato psicologico di identità soffermandosi su identità conscia, incoscia, debole e forte.
Infine ha concluso specificando che la costruzione di una identità dipende dalle relazioni che il singolo riesce a sviluppare con gli altri in relazione anche al gruppo di appartenenza.

Successivamente è intervenuta la Dott.ssa Rosa Venuti che occupandosi di scuola e di formazione scolastica come dirigente scolastico ha trattato l'identità da un altro punto di vista.
Attualmente la scuola non può intervenire nella trasmissione di quei fattori che denotano la identità siciliana perchè il suo compito precipuo è quello di fornire istruzione  e formazione. Una funzione più  efficace in merito può essere fatto dalla famiglia e dal territorio in cui si vive in quanto la conoscenza del territorio  crea identità anche se essa può essere successivamente distrutta dalla globalità che può influire negativamente nel futuro.
La conoscenza e la cultura tuttavia nonpuò e non deve essere settoriale ma deve essere tale che lavorando insieme si possa raggiungere la consapevolezza delle varie situazioni che si possono creare a livello globale, nazionale, regionale ed anche locale. I docenti pertanto devono essere preparati e le loro conoscenze e competenze devono essere utilizzate non come mezzo ma come fine per poter fornire agli allievi competenze specifiche al fine di poterle utilizzare proficuamente e consentire di acquisire capacità critiche per essere in grado di pensare autonomamente ed evitare che altri pensino per loro conto. Si deve pertanto creare in essi una coscienza critica perchè la cultura non sia snaturata dalle condizioni e dalle situazioni che possano
produrre prevaricazioni e pertanto la cultura deve prevalere sulla politica e sulle più varie e diverse situazioni.
In definitiva bisogna operare in modo da credere nei valori fondamentali e laddove ciò si verificasse
operando con competenza si potrebbe realizzare ciò che si vuole e nel contempo ognuno ritroverebbe la propria identità.


Al termine delle esposizioni dei relatori è seguito un interessante dibattito al quale hanno artecipato molti dei presenti ed ai quali da parte degli oratori sono state fornite ulteriori precisazioni e chiarimenti.

L'incontro si è concluso con l'omaggio da parte del Prof. Valenti del volume ' Lu codici di la santa necessità ' di Berto Giambalvo e  dell'opera ' Storia di Trapani ' di Mario Serraino; alle signore inoltre è stato offerto anche un omaggio floreale e si è terminato con le fotografie di rito.


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