2013 - 11 - 09 : Dott. Giuseppe Passalacqua - Il Teatro napoletano

Sabato 9 novembre 2013 alle ore 18.15 nella sala delle riunioni dell'Associazione per  la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 un numeroso gruppo di soci ha partecipato al tradizionale e settimanale incontro previsto dal programma del XXVII Corso di cultura per l'anno 2013.

Ospite della serata il Dott. Giuseppe Passalacqua, regista, scrittore, autore di vari testi e noto personaggio del teatro trapanese per i molti lavori da lui messi in scena e diretti.

Il relatore è stato accolto dal Presidente e dai presenti con molta cordialità considerato che il Dott. Passalacqua ha assiduamente partecipato alle attività dell'Associazione trattando temi attinenti al teatro siciliano. L'argomento di oggi allarga il campo al teatro napoletano, ai testi ed ai suoi principali interpreti del secolo scorso.

I lavori sono stati aperti dal Prof. Valenti, che dopo aver presentato l'oratore, prima di dargli la parola, ha fatto alcune comunicazioni organizzative relative sia ad eventi già in calendario sia ad altri non previsti originariamente in esso.

- La data della Conviviale e l'incontro che la dovrebbe precedere sono stati anticipati a venerdì  20 dicembre 2013. Altresì è stato anche stabilito il locale che è il Circolo del tennis di Trapani. I soci sono stati invitati a prenderne nota nel calendario delle attività per poi a tempo debito effettuare la relativa prenotazione
- Giovedì 14 novembre 2013 alle ore 16.00 nei locali della Soprintendenza dei BB. CC. ed AA. sita in via Garibaldi 70 - Trapani in occasione del bicentenario della morte del pittore francese Jean Hoüel si terrà un incontro sul tema '' Jean Hoüel: viaggiatore in Sicilia 1776 - 17779 ''. Contemporaneamente sarà aperta una mostra di fotocopie a colori degli acquerelli da lui dipinti nel corso del suo viaggio nelle terre di Sicilia. La mostra resterà aperta fino al 29 novembre 2013
- Domenica 24 novembre 2013 in occasione della '' Sagra dei funghi di ferla '' che si terrà a Caltavuturo, è in via di organizzazione una escursione di un giorno  con partenza alle ore 07.00 da Piazza Vittorio Emanuele. I soci che vi volessero partecipare sono pregati di effettuare la prenotazione al più presto possibile versando nel contempo un adeguato anticipo. L'escursione però avrà luogo solo se si raggiungerà un adeguato e sufficiente numero di partecipanti
- Lunedì 11 marzo 2013 alle ore 18.00 nel calendario delle attività è previsto un incontro con il Dott. Alberto Barbata. Inoltre, ricorrendo anche in tale giornata la tradizionale festa di S. Martino, seguirà il consumo dei '' mufuletti '' in vario modo farciti e degli altrettanto noti biscotti di S. Martino inzuppati nel vino liquoroso. I soci che intendessero partecipare all'evento sono pregati di effettuare la indispensabile prenotazione per consentire una adeguata organizzazione della serata.

Espletate le suddette formalità e dopo averlo brevemente presentato, il Prof. Valenti ha ceduto la parola al Dott. Passalacqua che ha esordito ringraziando l'Associazione per avergli ancora una volta dato la possibilità di parlare di Teatro, napoletano questa volta, allargando così la tematica ad altre regioni diverse dalla Sicilia.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto riferito dal relatore nel corso della serata.

Nel periodo immediatamente precedente al '900 il teatro napoletano era indissolubilmente legato alla maschera di Pulcinella. Nato alla fine del '500 con Fiorillo Silvio fu portato in scena nel '600 dal Calcese. Il personaggio, plasmato nel tempo dai vari attori, era utilizzato come strumento di satira e di critica politica. Di umile rango socilale, grazie alla sua furbizia riusciva a destreggiarsi sempre ed in ogni modo riuscendo ad averla sempre vinta. 
Con l'800 il personaggio venne rielaborato ed il suo ultimo interprete ( Antonio Pepito ) lo trasformò da servo sciocco in cittadino furbo e burlesco e morto il Petito ( 1853 - 1925 ) la sua trasformazione venne completata da Eduardo Scarpetta.
Scomparso anche Pulcinella, lo Scarpetta, interpretando i cambiamenti di gusto del pubblico, introdusse nuovi personaggi che però nel complesso conservavano i caratteri farseschi della tradizione. Un nuovo personaggio fu Felice Sciosciammocca che riscosse notevole successo consentendo al suo autore di arricchirsi notevolmente tanto da poter acquistare nella zona bene di Napoli immobili anche di notevole valore. 
Scarpetta ebbe molti figli dei quali uno solo leggittimo, Vincenzo, dalla moglie Rosa De Filippo e molti altri naturali fra cui Titina ( 1898 - 1963 ), Eduardo ( 1900 - 1984 ) e Peppino ( 1903 - 1980 ) da Luisa De Filippo nipote della moglie.
Essi diventarono i fratelli più celebri del teatro italiano.
Giovanissimi iniziarono a calcare le scene ed a fare esperienza e nel 1941 esordirono con una loro autonoma compagnia con l'atto unico
'' Natale in casa Cupiello '' che riscosse notevole successo non solo a Napoli ma anche in tutta Italia.

Il dopoguerra segnò con le commedie '' Napoli milionaria '' e '' Filumena Marturano '' il successo anche internazionale.
Abbandonarono pertanto il teatro in farsesco, caratteristica del teatro di Pulcinella e Scarpetta ed interpretarono la realtà contemporanea di quell'epoca.
I De Filippo per la loro interpretazione, le sentite espressioni, la gestualità, la spontaneità e la vitalità che conferirono ai personaggi interpretati riuscirono ad imporsi restando a metà fra la commedia ed il dramma.
Successivamente Eduardo adottò e recitò alcune commedie del Pirandello, di Moliere e di Goldoni.
Con lui restò la sorella Titina per la quale scrisse '' Filumena Marturano '' dalla stessa interpretata magistralmente.
Peppino invece, in rotta con Eduardo, si dedicò al cinema interpretando con Totò memorabili commedie, fondò '' La compagnia teatrale italiana '' che non sempre ebbe successo, si dedicò alla televisione con il personaggio di Pappagone che diventò maschera del teatro napoletano ed infine interpretò anche Moliere.
Altri interpreti di quel tempo famosi o agli inizi della carriera furono: Aldo e Carlo Giuffrè, Regina Bianchi, Luca De Filippo ( figlio di Eduardo ), Sofia Loren, Pupella Maggio, Dolores Palumbo, ecc. 
Anche Vincenzo ( 1876 - 1952 ), figlio legittimo di Scarpetta, si dedicò al teatro e da giovane lavorò con il padre. Successivamente formò una propria compagnia in cui lavorò anche il fratellastro Eduardo.

Ancora vivente è Luca De Filippo ( 1948 ), figlio di Eduardo anche lui valente interprete teatrale.  

A questo punto il Dott. Passalacqua ha menzionato alcune delle opere teatrali più significative di Eduardo come '' Napoli milionaria '' ,
'' Filumena Marturana '', ma ha accentrato la sua attenzione su '' Natale in casa Cupiello '' tratteggiandone brevemente la trama, le vicissitudini, le varie modifiche ed i successi ottenuti.

L'opera in scena per la prima volta il 25 dicembre 1931 vedeva i 3 fratelli riuniti nella compagnia '' Teatro umoristico I De Filippo '' con la partecipazione di altri attori già famosi o alle prime armi che noti sarebbero in seguito diventati. La rappresentazione composta in origine da un atto unico prevedeva un contratto di appena 9 giorni, ma il successo fu tale che lo stesso fu esteso fino al maggio 1932.
Successivamente l'opera subì due rifacimenti che la portarono a 3 atti dei quali l'atto unico originale costituiva la seconda parte.
Nel 1932 fu aggiunto l'attuale 1° atto, nel 1943 il terzo atto e ciò portò Eduardo a dire che l'opra finale fu un parto trigemino con una lunga gestazione.

La trama della rappresentazione è in sintesi la seguente.

1° atto - La vicenda prende l'avvio l'antivigilia di Natale con Luca Cupiello che aspetta la imminente festività con il fratello Pasquale ed il figlio nullafacente Tommasino detto Nennello. Il risveglio di Luca è faticoso ed accompagnato da certi segnali che anticipano il futuro tragico evento e prosegue con la preparazione del presepe a cui dedica una maniacale attenzione e molto tempo.Nel frattempo arriva in casa la figlia Ninuccia che dopo aver di nuovo litigato con il marito Nicolino rivela alla madre l'intenzione di lasciarlo per andare a vivere con l'amante Vittorio manifestando queste sue intenzioni anche in una lettera indirizzata al coniuge. La madre riesce a sottrarle la lettera che tuttavia perde nel corso di un litigio con Luca che a sua volta la ritrova successivamente e credendola indirizzata al genero gliela consegna quando egli arriva a casa sua.

2° atto - Ottenuta faticosamente la riappacificazione fra Nuccia e Nicolino, mentre Concetta si appresta a preparare il cenone con la partecipazione di tutti i componenti la famiglia, arriva Nicolino accompagnato dal suo amico Vittorio, amante della sorella. Nonostante Concetta cerchi di far andare via Vittorio, Luca sapendolo solo lo invita a restare. E' nel colloquio con Vittorio che Luca comincia ad avere difficoltà nell'articolazione della parola sintomo che prelude al dramma finale. Allontanatosi per recuperare la parola lascia solo Vittorio ed a questo punto arriva Nicolino, che nel frattempo ha letto la lettera di Ninuccia, con la moglie stessa e non poteva certo immaginare di ritrovare a casa dei suoceri l'amante della moglie. Mentre i due si affrontano, Luca ignaro della situazione paradossale venutasi a creare è invece preoccupato sul modo di fare insieme al fratello ed al figlio gli auguri natalizi.

3° atto - Venuto improvvisamente a conoscenza della critica situazione familiare che per anni si era illuso essere stata felice, Luca è costretto a letto da difficoltà motorie e verbali. I vicini accorrono al suo capezzale mentre Luca mostra deliri ed allucinazioni che hanno come protagonista il genero. Egli spera che si possa ancora riappacificare con la figlia che peraltro è piena di rimorsi e cosciente dell'insorgere della malattia del padre. Il medico, nel frattempo accorso, ha parole di speranza per la moglie e la figlia mentre al fratello rivela che poche sono le speranze di sopravvivenza.Arriva anche Vittorio che da Luca viene scambiato per Nicolino e nel delirio mentre benedice l'unione dei due arriva anche il genero che a stento viene trattenuto dai presenti. Luca, in preda completamente alle sue allucinazioni, si avvia alla morte credendo che il mondo sia così come lui lo aveva creduto. All'ultima domanda di Luca: '' Te piace 'o presebbio? '' a cui Tommasino aveva sempre risposto stizzito sempre '' no '', lo stesso sciogliendosi in lacrime ora risponde con un '' sì ''.


Il Dott. Passalacqua ha quindi terminato la sua esposizione leggendo alcuni dei brani più significativi dell'opera.

Si è successivamente aperto un dibattito a cui hanno partecipato molti dei presenti che hanno chiesto anche delucidazioni su altre opere scritte da Eduardo e sulle relazioni, talvolta tempestose, fra lo stesso ed il fratello Peppino. Ad essi il relatore ha fornito altre notizie e precisazioni.

Chiuso il dibattito, il Prof. Valenti ha ringraziato l'oratore per l'interessante relazione ed a nome dell'Associazione gli ha donato il testo '' Istoria di Trapani '' del Pugnatore di recente ripubblicato a cura del Prof. Costanza.
La serata si è conclusa con l'arrivederci a lunedì 11 novembre 2013 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per l'incontro con il Dott. Barbata cui seguirà la consumazione dei tradizionali '' mufuletti '' ricorrendo nella giornata la ricorrenza della festività di S. Martino.
 

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