2013 - 11 - 23 : Prof. Renato Lo Schiavo - Guardie e ladri a Favignana nella prima metà dell'800. In sostituzione è stato trattato il tema: Lo specchio: Fortunato Mondello e Samuel Butler

Sabato 23 novembre 2013 alle ore 18.30 nella sala delle riunioni '' A. Buscaino '' dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 con la partecipazione, come di solito, di un numeroso gruppo di soci, nonostante le inclementi condizioni meteorologiche, si è tenuto il tradizionale incontro settimanale previsto dal XXVII Corso di cultura relativo all'anno 2013.

Ospite della serata il Prof. Renato Lo Schiavo ben noto a tutti i presenti per la assiduità con cui negli ultimi anni ha partecipato alle attività dell'Associazione e per le interessanti relazioni tenute frutto di accurate, interessanti e profonde ricerche che gli hanno consentito anche di produrre numerose pubblicazioni. Uomo di cultura è anche professionalmente impegnato nell'insegnamento di materie classiche presso il Liceo Ximenes di Trapani.
Il relatore è stato accolto dai presenti e dal Prof. Valenti con molta cordialità manifestando in tal modo la loro stima e simpatia.

La seduta è stata aperta dal Presidente con i seguenti avvisi organizzativi:
- la partenza dell'escursione di un giorno a Caltavuturo avverrà da Piazza Vittorio alle ore 07.00
- la data della Conviviale di fine anno con la relativa relazione del Prof. Burgarella è sta anticipata di un giorno e si terrà venerdì 20 dicembre 2013 alle ore 18.00 nei locali del Circolo del tennis di Trapani in località Milo Errante. Chi volesse parteciparvi può gia effettuare la richiesta e l'opportuna prenotazione.

Ciò detto, dopo averlo brevemente presentato, ha ceduto la parola al Prof. Lo Schiavo. 

L'oratore ha esordito comunicando ai presenti che per vari motivi, avrebbe trattato un tema diverso da quello precedentemente programmato e pertanto l'argomento della serata avrebbe avuto come oggetto: '' Lo specchio. Fortunato Mondello e Samuel Butler '' confrontati sotto diversi punti di vista: lo psicologico, le loro vicende familiari, le storie delle loro vite, il loro incontro, i loro scontri letterari ma in fondo in fondo le somiglianze, all'inizio inimmaginabili a causa dei loro convincimenti personali, dei loro affetti nella parte finale delle loro vicende personali. 

Il Prof. Lo Schiavo ha iniziato a parlare dei due personaggi messi a confronto con una frase molto significativa con cui ha focalizzato subito le loro diverse personalità: '' Ciò ce non fu l'uno, fu invece l'altro '' e successivamente ha continuato espondendo succintamente la biografia dell'uno e dell'altro.

Del Mondello si conosce solo ciò che lui scrive di sè, ma ricerche in merito hanno messo in evidenza molti fatti non noti.
Il padre Giuseppe, che da solo imparò a scrivere e leggere, si sposò una prima volta e dal matrimonio nacquero 8 figli. Successivamente sposò Maria Ramella, figlia di un orefice e non più in giovane età, e dal matrimonio il 28 dicembre 1834 nacque Giuseppe che successivamente ordinato prese il nome di Fortunato.
Morta la madre, il padre, dopo appena sei mesi, si risposò una terza volta nello stesso giorno in cui si sposò un figlio avuto dal primo matrimo e ciò segnò profondamente Fortunato che idealizzò la madre ed il suo affetto, come risulta da vari suoi scritti e poesie, considerando negativamente la figura del padre e quindi da cancellare dai suoi ricordi e con esso anche il matrimonio. 

A 22 anni entrò nell'ordine degli agostiniani scalzi, l'anno dopo ricevette l'ordinazione sacerdotale e dopo la soppressione degli ordini religiosi entrò nel clero diocesano e fu nominato Canonino onorario della Cattedrale di S. Lorenzo. Nel 1868 ricevette l'incarico di ordinare e classificare la collezione della Biblioteca Fardelliana e 11 anni dopo ne diventò il direttore. Morì il 12 luglio 1908 dopo aver dedicato i propri affetti ai figli, anch'essi sacerdoti, di una sorella.
Fu anche predicatore ed era contrario a che i giovani, ma soprattutto le ragazze, leggessero romanzi per arricchire le loro conoscenze. 

Samuel Butler fu il 2° dei quattro figli di Thomas Butler, uomo di chiesa come il padre vescovo anglicano, e di Fanny Worsley. Nacque il 4 dicembre 1835 ed anche lui era destinato alla carriera eclesiatica. Di famiglia agiata frequentò scuole di nome e si laureò nel 1868 al St. John's College a Cambrige.   

Conseguita la laurea ed in attesa di essere ordinato visse in una parrocchia popolare di Londra e constatato che essere o no battezzato non influiva sul comportamento umano entrò in crisi ed in contrasto con il padre. 
Più tardi ciò gli ispirò '' The fair Haven '' dove arrivò a negare la resurrezione di Gesù.
Per mettere fra lui e la famiglia la maggior distanza possibile emigrò in Nuova Zelanda dove diventò contadino ed allevatore di pecore argomento che descrisse successivamente il un altro libro.
Nel 1864 ritornò in Inghilterra, si stabilì a Londra ed ivi morì nel 1902.
Ebbe come obiettivo i preti e non perdeva mai l'occasione di metterli in berlina.
Numerosi però furono i viaggi che lui compì in Italia, in Sicilia e nella zona del trapanese e fu nel corso di essi che elaborò la teoria sulla base della quale l'Odissea sarebbe stata scritta da una donna, adombrata in Nausicaa, a cui Omero, marinaio cartaginese cieco, avrebbe dettato le sue memorie. Ovviamente siciliani sarebbero stati i paesaggi descritti nella stessa opera.
Scrisse quindi '' The Authoress of the Odyssey '' nel 1897. Fra le sue opere c'è anche la traduzione dell'Iliade.
Fu per sostenere la sua teoria che nel 1892 Butler partecipò a Trapani ad un dibattito a cui ne seguì un altro 2 anni dopo a Marettimo dove l'evento è ancora ricordato da una targa.
Fu in questo contesto che nacquero le polemiche di vario tipo con gli intellettuali locali fra cui il Canonico Mondello, allora Direttore della Biblioteca Fardelliana, e sostenitore delle teorie tradizionali, che produssero anche la pubblicazione di commenti satirici sui giornali locali di allora e l'incontro-scontro fra i due personaggi del tema della serata.
Tuttavia vi è da riferire che non tutti criticavano le idee del Butler e di recente alcuni scrittori quali Nat Scammacca, Pierto Sugamele e Vincenzo Barrabini hanno ridato vita all'idea ma con il risultato di alimentare la vastissima serie relativa alla interpretazione dell'itinerario del viaggio di Ulisse.
Il Butler era molto versatile per cui alla attività di romanziere alternava la musica, la pittura, la biologia e lo studio dell'epica classica e in ogni campo in cui si applicava approfondiva gli argomenti risalendo alla loro fonte. 
Anche il Butler che aveva aborrito il matrimonio e la famiglia in conseguenza della rigidae ferrea disciplina a cui era stato sottoposto da giovane da parte di tutti i suoi, negli ultimi anni della sua vità potè esercitare l'amore paterno nei confronti non di un figlio carnale ma di un figlio spirituale su cui aveva riversato la propria benevolenza e protezione.

Nel 1903 Henry Festing Jones amico e collaboratore del Butler in un suo viaggio appositamente fatto in Sicilia donò alla Biblioteca Fardelliana di Trapani il manoscritto originale dell' Autrice della Odissea esaurendo in tal modo le volontà testamentarie dello scrittore ed è singolare il fatto che il libro fosse affidato alla Fardelliana di cui il Mondello era il Direttore.
  
La sequenza delle immagini che seguono, rese cortesemente disponibili dal Prof. Lo Schiavo, e che hanno accompagnato lo svolgimento del tema della serata possono essere considerate come il filo logico del discorso e dell'interessante argomento.


La fine della relazione del Prof. Lo Schiavo è stata seguita da un dibattito a cui hanno partecipato molti dei presenti in sala che hanno posto al relatore numerose domande e chiesto ulteriori notizie. Ad essi egli ha risposto esaurientemente fornendo dettagli e chiarimenti.

















Dalla discussione è emerso chiaramente che nell'educazione dei figli i genitori devono assumere nei loro confronti un eguale atteggiamento che può essere anche oggetto di discussione fra di loro, ma non in presenza dei figli, e che la metodologia applicata non deve essere nè molto rigorosa nè d'altro canto troppo permissiva in modo da non creare in alcun caso nella loro personalità blocchi o dinieghi che potrebbero avere nella loro vita da adulti gravi conseguenze o traumi difficile poi da rimuovere.   

Chiuso il dibattito, il Prof. Valenti ha ringraziato il relatore per l'interessante argomento trattato che è riuscito ad evidenziare, grazie alle sue accurate ricerche, taluni aspetti di avvenimenti che hanno interessato un periodo delle vicissitudini del trapanese ed a nome dell'Associazione ed a ricordo della serata li ha offerto il libro '' Istoria di Trapani '' del Pugnatore di recente ripubblicato a cura del Prof. S. Costanza.

L'incontro si è chiuso con l'arrivederci a sabato 30 novembre 2013 nei locali dell'Associazione alle ore 18.00 per il prossimo incontro previsto dal calendario delle attività relativo all'anno 2013.
 

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