2015 - 05 - 30: Dott. Enzo Tartamella - Prof.ssa Angela Grammatico: Emigranti anomali e l'esperienza di Settimo Farina

Sabato 30 maggio 2015 alle ore 18.30 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 nell'ambito delle attività previste dal programma del XXIX Cordo dei cultura per l'anno 2015 si è svolto il tradizionale incontro che ha visto la partecipazione di un numeroso gruppo di soci e di simpatizzanti.
 
Relatori della serata il Dott. Enzo Tartamella e la Prof.ssa  Angela Grammatico che non potendo essere presente per sopravvenuti ed improvvisi impegni ha fatto pervenire una nota letta ai presenti dal Prof. Valenti all'apertura dei lavori.
Il Dott. Tartamella noto giornalista, già responsabile per la provincia di Trapani del '' Giornale di Sicilia '' di Palermo, autore di vari libri e pubblicazioni è stato accolto cordialmente dai presenti che gli hanno manifestato la loro stima anche perchè assiduo partecipante alle attività culturali del sodalizio.
Erano presenti anche il Dott. Ermanno Ricevuto e signora, nipote della Dott.ssa Anna Maria Farina in quanto figlio, come si vedrà, della sorella Giulia.

Il tema della serata ha preso l'avvio dalla pubblicazione del libretto dal titolo '' I ricordi del cassetto '' in cui sono state riportate le memorie e le vicissitudini della famiglia della Dott.ssa Anna Maria Farina, già farmacista in Valderice, dalla stessa registrate su di un registratore e successivamente trascritta dalla figlia Laura.
La pubblicazione, curata dalla Prof.ssa Angela Grammatico che su di essa avrebbe dovuto relazionare, è una breve sintesi della storia della Famiglia Farina a partire dal capostipite Antonio fino ai giorni nostri e la cui parte centrale parlando dell'emigrazione da Trapani alla Tunisia negli anni '30 e '40 ben si innesta nel tema generale e più ampio della serata.

Si riporta una sintesi liberamente tratta da quanto esposto nel corso dell'incontro corredata da alcune foto del tempo della Famiglia Farina.

Aperti i lavori, il Prof. Valenti ha tracciato una breve sintesi della storia della Famiglia Farina. 
Dal matrimonio di Settimo, bisnonno, medico e capostipite, con Francesca Ancona nacquero due figli: Antonio e Concetta.
Concetta sposatasi con uno zio di nome Michelangelo e successivamente con Gaetano Trincilla padre della futura sposa di Settimo ( padre )  non ebbe figli mentre Antonio laureatosi in Farmacia aprì nel 1896 una farmacia a Valderice, l'allora Paparella, e sposò Anna Colomba dalla quale ebbe a sua volta due figli: Settimo e Francesca.
A causa della prematura morte della madre, Settimo fu iscritto al Collegio Sales di Erice mentre la sorella rimase a casa con il padre che successivamente si risposò con la signorina Paolina Pizzitola.
Superati gli studi ginnasiali, Settimo frequentò il Liceo Ximenes di Trapani, dove al termine del 1° conflitto mondiale, dopo aver interrotto gli studi per arruolarsi, conseguì la licenza liceale iscrivendosi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l'Università di Palermo.
Nel corso degli studi, conosciuta Caterina Trincilla, si sposò ed abitò a Palermo.
Conseguita la laurea e risultando vincitore a Milano di una condotta medica vi si trasferì con la moglie, ma dopo un paio d'anni a causa del clima umido e freddo, ritornarono in Sicilia.
Nel 1928 venne alla luce Anna Maria ( autrice di queste memorie ) e nel 1930 la famiglia emigrò in Tunisia dove nel frattempo vennero alla luce nel 1931 Giulia, nel 1932 Liliana e nel 1935 Antonio.
La diagnosi di un tumore al seno della moglie Caterina convinse Settimo a rientrare nel 1936 a Trapani con tutta la famiglia. La morte della moglie ebbe profonde ripercussioni sulla famiglia:  i figli andarono a vivere con i nonni materni, Settimo a casa della sorella Francesca che nel frattempo si era sposata con Nino Benivegna da cui ebbe le figlie Maria ed Anna.
Spinto da motivi economici Settimo, dopo aver affidato temporaneamente i figli ai nonni materni, ritornò in Tunisia. 
Riunitosi con loro dopo solo due mesi mentre Anna Maria si prendeva cura dei fratelli più piccoli per quanto poteva fare, Settimo svolgeva il suo lavoro di medico. 
La morte della figlia Liliana, avvenuta nel 1937, spinse Settimo spostarsi a Kairouan, dove lavorava assistendo i locali ammalati di tisi. Anna Maria per studiare andava e veniva da Tunisi, Settimo ed i figli più piccoli erano accuditi invece da una governante locale.
L'entrata in guerra dell'Italia nel 2° conflitto mondiale vide Settimo prigioniero prima degli Inglesi e poi degli Americani ed alla fine della guerra fu rimpatriato in Italia mentre i figli, restati a Tunisi, vi ritornarono solo successivamente nel 1944.
Riunita la famiglia e vissuto qualche tempo insieme al padre Antonio farmacista, Settimo si trasferì a Roma.
Assunto all'INAM di Frosinone andò ad abitare in quella città mentre i figli restarono a Roma accuditi dalla vecchia governante Vita.
Altre difficoltà e tristi avvenimenti si presentarono sulla strada di Anna Maria: la morte del padre Settimo e la difficoltà degli studi per conseguire la maturità scientifica.
Ottenuta l'ammissione al 5° anno a Frosinone completò gli studi a Trapani dove nel frattempo, dopo la morte del padre, si erano pure trasferiti la sorella Giulia ed il fratello Antonio vivendo a Valderice a casa del nonno farmacista Antonio.
In quel periodo la sorella Giulia conobbe Roberto Ricevuto che poi avrebbe sposato dando successivamente alla luce Ermanno.
Anna Maria che pensava di iscriversi all'Università di Palermo in Matematica finì poi per iscriversi in Farmacia e aiutata economicamente dal nonno si laureò al termine nella sessione di febbraio del IV anno.
Lo stesso, contento per la riuscita della nipote, nel suo testamento la nominò titolare ed erede della farmacia.
Nel frattempo anche Antonio cresceva e Anna Maria che ne seguiva il rendimento conobbe in uno di quegli incontri scolatici il suo professore di latino e greco, Giuseppe Giurlanda.
Incontri e frequenza al di fuori di quelli scolastici portarono successivamente Anna Maria e Giuseppe prima a fidanzarsi e successivamente a sposarsi nel 1959. Dal matrimonio poi nacquero nel 1960 Laura e nel 1965 Liliana detta Lilly.
Per rispettare la volontà espressa dal padre prima di morire, Anna Maria fece iscrivere il fratello Antonio alla Facoltà di Medicina di Palermo sostenendolo economicamente fino alla laurea avvenuta nel 1961.
Assolto l'obbligo militare, Antonio si iscrisse a Pavia per conseguire la specializzazione in Chirurgia e nel frattempo lavorando presso un ospedale di Cluzone pensava anche di sposarsi quanto prima.
La sorte tuttavia riservava ancora un duro colpo ad Anna Maria. Antonio infatti perse la vita nel 1964 in seguito ad un incidente stradale con la nuova macchina che proprio Anna Maria gli aveva regalato e ciò la segnò profondamente ritenendosi colpevole di quanto successo al fratello.
Nel 1990 la figlia Laura si sposò con Alberto, anche lui medico, e dal matrimonio nacquero Rosanna e Sonia.
Dopo la morte del marito Giuseppe, Anna Maria andò a vivere a Valderice con la figlia Lilly.
Dal suo matrimonio con Salvatore Mucaria nacquero prima Vincenzo e poi Giuseppe.
Altri eventi costellarono negativamente la salute di Anna Maria che fu aiutata in tutti i modi dalle figlie ed ancora dalla sorella Giulia che improvvisamente morì nel 1999.
Come lei stessa dice alla fine del libretto: ''....... dei componenti la mia vecchia famiglia sono rimasta solo io e le mie cugine Maria ed Anna nonchè le mie due figlie ed i nipoti. .........Mi auguro che almeno a loro la sorte riservi una vita più serena e migliore della mia ''.
Ed infine conclude '' ....che Dio li possa sempre sorreggere ed aiutare ''.

Il Prof. Valenti ha quindi concluso la sua esposizione constatando che anche la narrazione di fatti personali quando si interseca con i fatti storici può essere considerata storia e quindi interessare la collettività come mezzo di arricchimento culturale e con tali considerazioni ha passato la parola al Dott. Tartamella.



                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      
Il Dott. Tartamella prendendo la parola ha ringraziato l'Associazione per l'invito rivoltegli che gli consente di trattare di un argomento su cui di recente ha svolto una indagine accurata che ha avuto come risultato la pubblicazione di un altro suo lavoro: l'emigrazione massiccia che negli anni '30 e 40 si verificò dal Trapanese alla Tunisia che nel tema della conferenza viene definita anomala in quanto geograficamentye avvenne dal Nord al Sud ed anche perchè non fu una emigrazione povera ma solo uno spostamento di persone che essendo già in possesso una certa professionalità si spostava in Tunisia per vari motivi come conflitti personali, sopprusi dai sovrastanti, ecc. ma anche e soprattutto la ricerca della possibilità di emergere socialmente ed economicamente rispetto alle condizioni originarie.


Nel suo lavoro di ricerca il Dott. Tartamella è riuscito a censire 1500 nominativi che ha catalogato per categorie, età, professione ecc. e dalle quali ha tratto tutta una serie di informazioni che potrebbero essere utili per una più approfondita analisi.
















Fra di essi erano barbieri, sarti, parrucchier
e, medici, ostetriche, insegnanti che in Tunisia oltre ad assistere la folta comuancesi contribuì anche all'allargamento della mentalità del tempo ed in definitiva portò anche ad una maggiore emancipazione e a un diverso modo di pensare e nelle scuole appositamente  aperte si insegnava sia l'italiano che il francese.
Nel 1964, quando il presidente Habib Bourguiba ordinò il sequestro dei beni degli stranieri in Tunisia, questi ultimi presero la via dell'esilio. Gli italiani non avendo che documenti francesi, non ebbero altra scelta che cercare una nuova vita in Francia e pochi furono coloro che rientrarono in Italia e di quella esperienza trentennale è rimasto poco o niente.  

E' seguito un breve dibattito al quale hanno partecipato alcuni dei presenti che hanno apportato anche contributi personali alla discussione.




















Al termine di esso ed a ricordo della serata il Prof. Valenti ha fatto omaggio all'oratore di un piatto in ceramica.

La serata si è conclusa quindi con l'arrivederci a sabato 6 giugno 2015 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per il prossimo incontro previsto dal programma delle attività per l'anno 2015.

Successivamente i soci hanno avuto il piacere di offrire al Segretario Dott. D'Aleo e signora un presente in occasione del matrimonio della propria figlia.
            

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