2015 - 12 - 05: Prof. Salvatore Vecchio - Giuseppe Antonio Borgese , un intrepido letterato e scrittore siciliano



















Sabato 5 dicembre 2015 alle ore 18.15 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 si è tenuto il settimanale incontro previsto dal programma delle attività del XXIX Corso di cultura per l'anno 2015 giunto quasi al suo termine e cui  Conviviale finale è prevista per il 19 p.v. presso l'Hotel Tirreno di Pizzolungo alle ore 19.00.


L' ospite della serata, il Prof. Salvatore Vecchio che recupera così l'incontro previsto dal programma per sabato 14 novembre 2015, è stato accolto dalla vice-presidente Prof.ssa Rosalba Musumeci, essendo il Prof. Valenti fuori sede, e dai presenti che gli hanno dato il benvenuto ed il bentornato in quanto negli ultimi anni ha sempre partecipato alle attività culturali dell'Associazione.

Aperti i lavori la Prof.ssa Musumeci dopo una breve presentazione, gli ha ceduto la parola.

Il Prof. Vecchio, uomo di vasta cultura e ricercatore, è autore di varie pubblicazioni, ha fondato e dirige la rivista '' Spiragli ''ed attualmente collabora al dizionario enciclopedico dei pensatori e biologi dalle origini al '700 e del quale sono stati già pubblicati alcuni volumi.



Avuta la parola, dopo aver ringraziato l'Associazione per l'invito fattogli anche quest'anno e che ha sempre accettato con picere, è passato a trattare il tema della serata di cui si riporta di seguito una sintesi cortesemente concessa e fatta pervenire dallo stesso.


'' G.A. Borgese di S. Vecchio 

È un autore poco conosciuto al grande pubblico di lettori, immeritatamente, perché è da leggere e da studiare, essendo i suoi scritti ancora attuali, e le sue idee tuttora valide, a cominciare da quella della guerra, che spesso si fa, contro il diritto delle genti, per interesse dei pochi, mentre i molti sono costretti a piangere lacrime amare e distruzioni fisiche e morali.

Già nel  titolo lo diciamo un "intrepido" letterato e scrittore. L'aggettivo è di E. Cecchi che scrive «Quanti l'abbiamo conosciuto, e ammirato, quest'intrepido siciliano, per il suo ingegno, la sua eloquenza, la sua sofistica, il suo orgoglio pieno di risorse, la sua volontà di riuscire e di vincere!»

Il Cecchi lo apprezzò, anche se molti scritti non li condivise, tanto da continuare: «Riuscire a che cosa? Questo, per un temperamento siffatto, ha meno importanza.»

Giuseppe Antonio Borgese fu un intrepido nella vita come nella letteratura; viaggiò molto e scrisse tanto, parlò e scrisse in tante lingue così bene da esser considerato, a proposito della conoscenza dell'inglese, uno scrittore anglosassone.

Nacque a Polizzi Generosa (1882); frequentò il liceo a Palermo dove ebbe i primi contatti con studiosi e letterati, tra cui Pitrè.     

Negli anni 1899-1900 su pressione del padre si iscrisse a Legge a Palermo ma nel 1900 si trasferì a Firenze per seguire il Corso di Studi Superiori.

Collaborò con riviste e giornali e fece amicizia con il Croce condividendone il giudizio estetico: arte come illuminazione di natura estetica.

Nel 1904 si laureò a Palermo con una tesi sul romanticismo. Il Croce la pubblicherà l'anno successsivo con il titoto: Storia della critica romantica in Italia (1905).

Sempre nel 1904 fondò la rivista "Ermes".

Nel 1907 e nel 1908 soggiornò due anni a Berlino e fu corrispondente e capo-redattore de  "Il Mattino" di Napoli ed anche corrispondente de "La Stampa" di Torino.    

Nel 1909 pubblicò il volume '' La nuova Germania '' e fu docente di Letteratura tedesca a Torino; nel 1910 fu docente di Letteratura tedesca a Roma.

Dal 1917 al 1925 fu docente a Milano presso l'Accademia Scientifico-letteraria e nel 1926, presso l'Università di Milano, insegnò Estetica e storia della critica.

Negli anni 1910, 1911 e 1913 pubblicò tre serie di '' La vita e il libro '' : articoli e saggi di letteratura italiana e straniera.

Nel 1915 dette alle stampe '' Storia di letterature moderne '' .



















Il Borgese fu attratto dalle letterature staniere perché aveva un'idea particolare del cosmopolitismo, inteso come unità nella diversità, unità di arte e di mondo che non annientasse le piccole entità e portava come esempio la letteratura elvetica.

Nel 1916 pubblicò poi '' La guerra delle idee '' e nel 1920 '' Studi di letteratura  moderna ''.

Nel 1921 pubblicò il romanzo '' Rubè '' e nel 1923 ''  I vivi e i morti ''.
Sono romanzi che fecero parlare molto, ma sono romanzi frutto di quell'epoca.
Filippo Rubè è un disorientato; Eliseo Gaddi è la delusione personificata.
A proposito di Rubè, considerato autobiografico, Borgese scrive a Liliana Scalero, sua allieva, così: «Per il fatto stesso che ho scritto Rubè non sono più Rubè. Così Goethe guarì dal wertherismo scrivendo il Werther. Guarisca così anche lei, amica mia. Non mediti, non commenti troppo; si liberi scrivendo».
Borgese con Rubè fece morire il mito del superuomo che era in lui.

Seguirono poi nel 1922 '' Poesie '' , nel 1923 '' Tempo di edificare '' , nel 1924: '' L'arciduca '', nel 1925 '' Lazzaro '' e nel 1927 '' Ottocento europeo''.

Nel 1931, per una serie di lezioni, andò negli Stati Uniti, ma rimase 2 anni all'Università di California ad insegnare Storia della critica ed estetica.
Da lì inviò a Mussolini una lettera nella quale gli diceva che non avrebbe mai giurato fedeltà al Fascimo per mantenere il suo incarico nell'insegnamento.

Dal 1932 al 1936  insegnò Letteratura comparata allo Smitt College di Northampton e poi dal 1936 al 1948 insegnò presso l'Università di Chicago.

Nel 1938 ottenne la Cittadinanza americana e sposò M. Freschi [E. Mann, 1948]

In questo lasso di tempo pubblicò:

- Il senso della letteratura italiana (1931)
- Poetica dell'unità (1934)
Goliath, the march of fascism ( 1937 ) - (Golia, la marcia del fascismo, Milano 1946)
- Disegno preliminare di costituzione di una repubblica mondiale ( 1948 ).

Nel 1949 ritornò in Italia e riprese la cattedra di Milano.
A parte la collaborazione con il "Corriere della Sera", pubblicò, tra l'altro, la raccolta di novelle '' La Siracusana (1950) '' e una nuova edizione delle 
'' Poesie
(1950) ''.


Morì a Fiesole nel 1952, anno in cui gli era stato conferito il premio Marzotto.                 

Un'attività intensa, critico, scrittore, poeta, drammaturgo, politico!

Il ritratto che si ricava è quello di un uomo e di uno scrittore veramente intrepido, ligio al suo lavoro e non portato ai compromessi, semmai cauto, come lo fu con il fascismo in ascesa ma, resosi conto, non tardò a definirlo "male integrale" e "male per amore del male".
Scrivendo della patria, diceva: «Non è tanto lo splendore metallico di una miriade di cannoni che la facciano potente e prepotente, quanto l'immateriale splendore di un'attività spirituale che da tributaria la restituisca benefattrice del mondo».
Le pagine di Golia sono tuttora attuali. Perciò, non mancò di progettare, come tanti filosofi, a cominciare da Bergson, per non citare gli antichi, una repubblica di pace e di giustizia, con un nuovo ordine mondiale, nel rispetto però delle tradizioni e delle religioni. Un progetto, questo di Borgese, attuale, in un momento come il nostro in cui predomina più che mai la legge del più forte nel nome della pace, ma a scapito del diritto dei popoli ad autogovernarsi  e vivere ''.  

La conclusione della esposizione, seguita con interesse, è stata quindi seguita da un dibattito che ha visto la partecipazione di molti dei presenti che hanno posto al Prof. Vecchio diversi quesiti e chiesto chiarimenti su talune problematiche presentate dal personaggio oggetto della relazione.

Ad essi l'oratore ha fornito ulteriori precisazioni e delucidazioni.

Concluso il dibattito la Prof.ssa Musumeci a nome dell'Associazione ed a ricordo della serata ha offerto al Prof. Vecchio il libro '' Storia di Trapani '' di S. Costanza.

Prima di chiudere la serata e dare l'arrivederci a sabato 12 p.v. ed a domenica 13 p.v. nei locali dell'Associazione alle ore 18.00 per i prossimi appuntamenti in programma è stato ricordato ai soci che:
- giovedì 10 dicembre 2015 alle ore 17.00 su iniziativa dell'Istituto di Istruzione Superiore Liceo Scientifico '' V. Fardella '' - Liceo Classico '' L. Ximenes '' presso l'Aula Magna del Palazzo '' Riccio di S. Gioacchino '' via Turretta  in Trapani si svolgerà un incontro sul tema '' Tito Marrone - Lo scrittore segreto ''.
Fra i relatori il Prof. Valenti, Presidente dell'Associazione, interverrà con '' Scritti su Tito Marrone nei giornali dell'epoca ''. I soci pertanto sono invitati ad intervenire
- sono già aperte le prenotazioni, da effettuare con sufficiente anticipo, per la Conviviale di fine anno sociale che si terrà sabato 19 dicembre 2015 presso l'Hotel Tirreno di Pizzolungo alle ore 19.00.

Infine considerato che per le festività di fine ed inizio anno la Prof.ssa Musumeci sarà impossibilitata ad essere presente, ha anticipato a tutti i soci i personali e sentiti auguri di Buon Natale e di Buon Anno Nuovo che dai presenti sono stati affettuasamente ricambiati.                                                                                                                                                              

                 

 

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