2016 - 02 - 06: Prof.Filippo Burgarella - Le origini bizantine dei concorsi di bellezza

Sabato 6 febbraio 2016 alle ore 18.20 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolarti del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 come previsto dal programma delle attività del XXX Corso di cultura per l'anno 2016 si è tenuto il settimanale incontro a cui erano presenti un numeroso gruppo di soci e di simpatizzanti.
 
Il Presidente, dopo aver aperto i lavori della serata ed aver ringraziato l'oratore per la sua presenza in Associazione, gli ha ceduto la parola.

Il Prof. Burgarella, ringraziati i presenti in sala, ha premesso che per un caso il tema che avrebbe trattato '' Le origini bizantine dei concorsi di bellezza '' può essere collegato al tema di un'altra conferenza da lui tenuta il giorno prima in altra sede e riguardante i Vespri siciliani. Fra le due tematiche, anche se riguardanti fatti ed eventi del tutto differenti, alla luce di quanto ha detto è stato quidi possibile stabilire un filo di collegamento molto sottile.

Si riporta pertanto di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto dal prof. Burgarella riferito nel corso della sua esposizione.

I concorsi di bellezza non sono manifestazioni solo della nostra epoca, ma si verificavano anche in passato. Le loro finalità erano diverse da quelle attuali e come esempio di ciò basterebbe pensare  alle vicende che precedettero e portarono poi alla guerra di Troia anche se in quella occasione si trattava di assegnare un pomo d'oro alla dea ritenuta più bella.

Ritornando al tema della serata il Prof. Burgarella ha riferito che l'origine bizantina di tali concorsi si può ritrovare documentata nella Bibbia ed in particolare nel libro di Ester che testualmente recita:

'' ....Allora quelli che stavano al servizio del re dissero: '' Si cerchino per il re fanciulle vergini e di aspetto avvenente; stabilisca il re in tutte le province del suo regno commissari, i quali radunino tutte le fanciuelle vergini e belle nella reggia di Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Egai, eunuco del re e guardiano delle donne, che darà loro quanto è necessario per abbigliarsi; la fanciulla che piacerà al re diventerà regina al posto di Vasti ''. La cosa piacque al re e così si fece. Ora nella cittadella di Susa c'era un giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di un Beniaminita che era stato deportato da Gerusalemme fra quelli condotti in esilio con Ieconia re di Giuda da Nabucodonosor re di Babilonia. Egli aveva allevato Hadassa , cioè Ester, figlia di un suo zio, perchè essa era orfana di padre e di madre. La fanciulla era di bella presenza e di aspetto avvenente ; alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa come propria figlia. Quando l'ordine del re ed il suo editto furono divulgati e un gran numero di fanciulle venivano radunate nella cittadella di Susa sotto la sorveglianza di Egai, anche Ester fu presa e condotta nella reggia, sotto la sorveglianza di Egai, guardiano delle donne. .....''

Il libro prosegue dicendo che poi la fanciulla fu preparata sotto la sorveglianza degli eunuchi di corte in modo che potesse convenientemente incontrarsi con il re che la scelse facendola diventare quindi regina. In seguito, come dice la Bibbia, ciò evitò il genocidio degli Ebrei che vi erano stati deportati.

Tutto ciò già nel V secolo a.c..

Tale usanza poi si ritroverà anche nel V secolo d.c. ovvero in piena epoca bizantina, successivamente nell'impero tuco-ottomano con caratteristiche diverse, financo nella Russia zarista anche se adattato alle circostanze e si trascinerà fino praticamente al 15° secolo quando andrà in decadenza per l'avvenuto sopravvento di altre necessità e motivazioni.

In un paese multietnico e multilingue lo scopo del concorso di bellezza era quello di trovare per il regnante una moglie fra tutte le fanciulle del regno che avesse non solo determinate caratteristiche inderogabili ( bella, avvenente, di bella presenza, esente da tare ereditarie, di età rapportata a quello del regnante, ecc. ) che non doveva quindi sfigurare alla presenza del re ma che anzi ne esaltasse la regalità affinchè essa fosse compresa da tutti i sudditi, che servisse per rafforzare e creare la massima coesione politica fra le varie etnie e soprattutto fosse capace di procreare molti figli per consentire una continuità nella successione della dinastia e contribuire anche alla prosperità dello Stato.

Quindi alla base di tutto ciò motivi essenzialmente politici ed eugenetici. 
E si è poi domandato: '' Siamo certi che, in epoca recente ed oggi, in alcune delle restanti poche monarchie che ancora resistono, tali criteri, anche se non manifestatamente evidenziati, non siano stati di fatto seguiti ? ''. 

 Ha poi continuato sottolineando che in epoca bizantina nella scelta delle fanciulle, talvolta per formare anche un harem, non venivano utlizzati metodi coercitivi nel senso che la scelta era fatta fra tutte le fanciulle del regno che avevano i requisiti previsti mentre in epoca turco-ottomana la scelta veniva estesa anche alle fanciulle schiavizzate che venivano razziate del corso delle scorrerie lungo le coste del Mediterraneo.

E' quindi passato ad elencare alcuni dei più noti concorsi fatti al fine di scegliere la moglie più opportuna per i regnanti bizantini del tempo.

Noto nel 5° secolo quello nel corso del quale Teodosio II scelse come moglie l'ateniese Atenaide, che assunse poi il nome di Eudocia dopo la sua conversione al cattolicesimo. La scelta tuttavia fu pilotata da Pulcheria, sorella di Teodosio, personaggio molto potente nella corte bizantina. La scelta fu allora dettata dall'opportunità di conciliare la componente bizantina, cristiana, con quella greca, pagana. Infatti all'epoca era ancora molto vivo il paganesimo per cui non sempre la diffusione della nuova dottina avveniva facilmente. Nonostante la sua conversione ed il matrimonio, Eudocia, figlia diseredata di un professore dell'Università di Atene, fondata da Platone, ed ancora all'epoca funzionante, fu una donna molta colta, conservò la sua cultura pagana ed ebbe notevole influenza sull'imperatore. La scelta, come su detto, fu dettata dalla necessità di tenere unite le diverse etnie e nel contempo favorire la diffusione del cristianesmo nei confronti del paganesimo. Compose versi e scrisse la vita di S. Cipriano. Successivamente, quando il matrimonio entrò in crisi, dopo che Pulcheria riprese il sopravvento alla corte del fratello, si ritirò a Gerusalemme dove si fece monaca.

Altro concorso di bellezza dell'epoca bizantina fu quello del 788 quando Costantino 6°, figlio di Irene l'Ateniana che successivamente nel 797 ne avrebbe usurpato il trono, scelse come moglie Maria d'Amnia nipote di S. Filareto, l'elemosiniere, una volta ricco ma ridotto in povertà. 

Una caratteristica dell'impero bizantino era quella per cui mentre il sovrano poteva sposare una fanciulla, qualunque fosse la sua provenienza, le principesse bizantine invece non potevano sposare personalità appartenenti a stati diversi da quello di appartenenza.

Per tale singolarità tuttavia arrivò l'eccezione nel 988 quando il Principe di Kiev, Vadimiro, sposò la principessa bizantina Anna Porfirogenita sorella dell'imperatore Basilio II convertendosi nel contempo alla religione ortodossa e con lui tutto il suo popolo. Il matrimonio ebbe come risultato non solo di consolidare i legami politici e commerciali fra la Russia e Bisanzio ma anche consentì l'espansione del cristianesimo, anche se ortodosso, all'intero territorio della Russia di allora.

Altri concorsi di bellezza si ebbero poi nel 9° secolo.

Fra di essi quello in cui si ebbe la deroga per cui la fanciulla destinata all'imperatore Stauracio non fosse vergine in quanto nipote dell'Imperatrice Irene.
Ed ancora quello relativo alla scelta della moglie per l'imperatore Teofilo nell'820. L'imperatore aveva scelto una fanciulla di nome Casia e rivolgendosi a lei aveva proferito la frase: '' Tutto il male ci viene dalla donna ''. La ragazza, pronta e sagace aveva prontamente risposto: '' Non è affatto vero perchè è anche da una donna come la Vergine Maria che ci viene tutto il bene possibile ''. Per la pronta e non gradita risposta Teofilo scelse poi Teodora, peraltro gradita dalla madre dell'imperatore, che grandi meriti poi ebbe nella corte. La ragazza non scelta si fece monaca e divenne una delle più grandi poetesse bizantine.
Nell'855 nel caso di Leone III fra le fanciulle propostegli c'era quella che era la sua amante. Ne fu scelta un'altra che successivamente fu ripudiata.
Nell'882 per Leone 6° fu scelta una ragazza di nome Teofano, diventata poi santa. Il matrimonio imposto per intendi dinastici ben presto naufragò per cui Teofano fu ripudiata e Leone 6° si risposò altre tre volte prima di diventare padre ed avere un erede.  

Nel 9° secolo il concorso di bellezza bizantino aveva raggiunto la perfezione ma l'ingerenza e la manipolazione che esso subiva da parte della Basilissa, ovvero dalla imperatrice madre, per dare al figlio una moglie che fosse a lei gradita e che quindi facile da manipolare cominciava ad avere i suoi effetti deleteri. Molti dei matrimoni, dopo la celebrazione, venivano sciolti e la moglie riggettata in quanto considerata dall'imperatore strumento manovrato dalle mani altrui e non confacente ai suoi desideri.

Dal 10° secolo in poi,  il concorso di bellezza, avendo fatto anche il suo tempo, non fu più praticato anche perchè dal matrimonio considerato contratto, così come fino ad allora era concepito secondo il diritto romano, si passava sempre più al matrimonio sacramentale conforme ai dettami della Chiesa cristiana che nel frattempo si era più affermata ed espansa fra le varie etnie.

Ma erano anche cambiate le motivazioni che stavano alla base dei matrimoni degli imperatori bizantini. Mentre restava sempre la motivazione eugenetica ad essa si andava affiancando ora la necessità di creare a favore del regno e con il matrimonio nuove alleanze al fine di poter disporre di una più larga alleanza militare e di corpi militari più specializzati da utilizzare per la difesa del '' Sacro Palazzo '' ( così era denominata la sede dell'Imperatore a Bisanzio ) e per la persona dell'imperatore stesso che di per sè non essendo sacro era sempre soggetto a congiure ed uccisione per essere sostituito il che avveniva nei modi più impensati ma ricorrendo il più delle volte ad un incidente di caccia.
 
A questo punto prevalse quindi il gioco delle alleanze dinastiche per cui il matrimonio fu considerato come mezzo per stipulare nuove alleanze militari e territoriali e la scelta di una moglie per l'imperatore bizantino escì dalla sfera localizzata per diventare un problema di politica estera basato prevalentemente sulla unione dinastica.
  
Tale tendenza si può già ritrovare nell'802 nel tentativo di Carlo Magno di impalmare l'Imperatrice Irene, madre di Costantino 6° ed usurpatrice del trono del figlio, al fine di riunire l'Impero di occidente con l'Impero di oriente, che non andò tuttavia in porto a causa della detronizzazione di Irene.
Il relatore ha tuttavia anche precisato che l'idea di Carlo Magno era stata anche avversata da papa Leone III che nel Natale dell'800 l'aveva incoronato a sua insaputa Imperatore dei Romani, titolo di cui fino ad allora potevano fregiarsi solo gli imperatori di Costantinopoli creando quindi inimicizia fra il nuovo imperatore e l'imperatrice Irene.

Altro evento fu quello in cui Costanza, figlia bastarda di Federico II, nel 1244 andò in sposa all'imperatore bizantino Giovanni III Vadatze in esilio a Nicea prendendo il nome di Anna di Sicilia. Essa alla morte del padre avvenuta nel 1250 tentò inutilmente di reclamarne per se il trono.
Morto il marito nel 1254 e succedutogli nel 1261 Michele VIII egli, dopo aver divorziato dalla legittima moglie, tentò di impalmare l'imperatrice vedova, nell'ottica di appropriarsi della Sicilia, ma a questo progetto si oppose la Chiesa di Costantinopoli. Nel 1265-1267 Costanza si rifugiò presso l'omonima nipote, figlia del fratello Manfredi, andata nel frattempo in sposa a Pietro III d'Aragona nel 1262.

La Sicilia, dopo la sconfitta e la morte di Manfredi a Benevento nel 1266 ad opera di Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia, era passata sotto la dominazione degli Angioini. I soldati francesi, all’ora vespertina del 31 marzo 1282, arrecarono offesa ad una donna che si era appena sposata e stava uscendo dalla chiesa. Questa fu la causa che fece scoppiare la rivolta popolare nei confronti degli angioini, nota con il nome di Vespri siciliani, che sfociò in una guerra che durò venti anni. I siciliani furono aiutati nel cacciare gli angioini da Pietro III d’Aragona e nel 1302, con la pace di Caltabellotta, la Sicilia passava dalla dominazione angioina a quella aragonese. In precedenza nel 1282 in quanto marito di Costanza II di Sicilia, erede legittima della dinastia normanna in Sicilia, Pietro III si era proclamato re di Sicilia avendo accettato la corona che gli era stata offerta dai siciliani.

E' quindi la figura di Costanza, figlia di Federico II data in moglie a Giovanni III, il filo rosso che ha legato i Vespri siciliani con i concorsi di bellezza di epoca bizantina come detto dal Prof. Burgarella all'inizio della sua relazione.

L'oratore ha quindi concluso la sua relazione precisando il ruolo che le donne avevano nel periodo considerato.

In sostanza, anche se esse non erano emancipate in quanto sottoposte alla volontà dei mariti e degli uomini in generale, molte di esse sono riuscite ad esercitare l'autorità in modo paritario agli uomini rivelando anche doti non comuni, grande capacità politica e lungimiranza caratteristiche che non erano comuni in quell'epoca.

La fine della relazione è stata quindi seguita dall'apertura di un dibattito che ha visto l'attiva partecipazione di molti dei presenti che hanno apportato anche contributi personali e posto all'oratore diverse domande e chiesto precisazioni. A tutti l'oratore ha fornito ulteriori chiarimenti e delucidazioni anche su argomenti non propriamente inerenti al tema ma ad esso tuttavia legati.

Prima di chiudere la serata il Prof. Valenti, dopo aver ringraziato l'oratore per aver ancora una volta accettato l'invito dell'Associazione a partecipare alla sua attività culturale, gli ha donato il libro dal titolo '' Sulla scia dei tetraedri '' di E. Milani.

Inoltre prima del'arrivederci a sabato 13 febbraio 2016 alle ore 18.00 nella sede dell'Associazione per il prossimo incontro in programma, il Presidente ha ricordato ai soci presenti di effettuare la necessaria prenotazione  per la prossima escursione prevista a Partanna e a S.margherita Belice in calendario per domenica 6 marzo 2016 con partenza alle ore 7.30 da Piazza Vittorio ma soprattutto per il viaggio a Roma in occasione anche del Giubileo che avrà luogo nel mese di giugno dopo la chiusura dell'Associazione per il periodo estivo affinchè possa partire per tempo la macchina organizzativa e la predisposizione del relativo programma.
  



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