2016 - 03 - 12: Prof. Roberto Calia - Viaggio attraverso i Misteri di Trapani

Sabato 12 marzo 2016 alle ore 18.20 nella sala delle riunioni dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 con la partecipazione di un folto gruppo di soci e di simpatizzanti si è tenuto il tradizionale incontro previsto dal programma delle attività culturali relativo al 2016, XXX Corso di cultura.

Oratore della serata il Prof. Roberto Calia venuto appositamente da Alcamo dove è ritornato in serata stessa al termine della sua interessante relazione.

Aperti i lavori, il Prof. Valenti ha ringraziato il relatore per aver voluto accettare ancora una volta l'invito dell'Associazione a partecipare alle sue attività culturali la cui odierna e prossima tematica, avvicinandosi la Pasqua ed in prospettiva il viaggio a Roma in occasione del Giubileo, non sono state scelte casualmente avendole voluto legare a tali prossimi eventi.
Ha ricordato ancora ai soci che quasi certamente l'escursione di due giorni a Caltagirone prevista per sabato 3 e domenica 4 aprile 2016 sarà spostata a data da destinarsi. In ogni caso tuttavia i soci che volessero partecipare sia all'escursione di Caltagirone sia al viaggio a Roma previsto nella seconda metà del mese di giugno 2016 e per la quale prossimamente sarà stilato un programma preventivo è necessario  che provvedano ad effettuare la necessaria prenotazione al fine di effettuare la fattibilità di entrambe le attività.

E' quindi passato a presentare l'ospite della serata. Già direttore della Biblioteca Comunale di Alcamo, ha effettuato numerose ricerche in vari campi e discipline a cui hanno fatto seguito altrettanto numerose pubblicazioni e l'ultimo suo lavoro sui Misteri di Trapani costituisce il tema della serata.
Negli ultimi anni è stato un assiduo partecipante alle attività culturali dell'Associazione i cui inviti a relazionare ha accettato sempre prontamente e di buon grado e ciò detto gli ha ceduto la parola.

Il Prof. Calia ha ringraziato l'Associazione per l'invito che ogni anno gli viene rivolto e che ha accettato sempre con piacere  perchè gli ha consentito di parlare di tematiche legate al territorio ed alle tradizioni in linea con quelle che sono le finalità dell'Associazione.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto detto nel corso della serata sul tema: '' I Misteri del Venedì Santo fra cultura, arte e religiosità popolare ''.

I Misteri che rappresentano alcuni episodi della passione, della crocifissione e morte di Gesù devono essere considerati come manifestazione non solo religiosa ma anche catechizzante e culturale. 
Fin dall'epoca romana esistevano confraternite ed associazioni religiose, vietate dall'imperatore Traiano, strutturate in modo da stimolare l'unificazione dei fedeli mediante una finalità: la meditazione e la commemorazione dei fatti salienti della vita di Gesù praticata con fervore e spirito di penitenza.
Esse riunivano un gruppo di persone intorno ad un'idea religiosa ben precisa , una pia pratica fra persone che esercitavano la stessa professione e da ciò la nascita del ceto anche con scopi e finalità di mutuo soccorso a favore dei più indigenti e dei poveri.
Esse si riscontravano ancora nel Medio Evo ed assunsero a partire dal XVI secolo carattere di confraternita istituzionalizzata ed indirizzata alla contemplazione ed alla morte di Gesù.
A Trapani la prima corporazione dei misteri era denominata '' La contemplazione della passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo '' ed affinchè essa si rinnovasse periodicamente nei giorni previsti dalla Chiesa fu deliberato un culto pubblico con il trasporto processionalmente e con devozione delle immagini di alcuni episodi della cruenta passione di Gesù con la finalità della compenetrazione delle idee religiose nella comunità.
La processione consisteva in una sfilata di fedeli che accompagnava le proprie immagini pie in certi luoghi o stazioni dove venivano venerate ritualmente.
La sua origine simbolica si può fare risalire alla marcia degli israeliti nel deserto, ma in senso più ampio ogni processione è un rito che rappresenta l'idea di un ciclo  e di un tragitto avendo in ogni caso un inizio ed una fine. E sotto questo aspetto essa è da considerarsi come una entità avente una struttura formale  con finalità liturgica cosa che si aveva anche in alcune manifestazioni pagane romane trasmigrate e quindi entrate poi nella cristianità.

Il contenuto di una religione si manifesta con riti e cerimonie a cui i credenti partecipano attivamente in armonia al fine di rinnovare i sacri misteri e pertanto conseguenzalmente il Cattolicesimo elaborò un rituale con lo scopo di sviluppare le sue credenze più sostanziali. La redenzione di Cristo attraverso la sua passione e morte è uno dei fatti fondamentali e trascendendali della religione cristiana.

Fin dal XVI secolo le processioni ebbero una caratterizzazione ben precisa che doveva essere approvata dalla autorità ecclesiale e gli Statuti di costituzione contenevano regole di vita che tutti i confratelli si impegnavano a seguire. Si organizzarono i percorsi che non erano fissi e la processione, sostanzialmente strutturata come oggi, divenne poi più lussuosa e maestosa nel XVIII secolo con l'epoca barocca. Era poi uso da parte di alcuni partecipanti di mortificare pubblicamente il proprio corpo fustigandosi, ma essendo stata tale pratica vietata dal Papa Clemente VII, si fece ricorso alla copertura del volto con un cappuccio per rendere impossibile l'identificazione del penitente che tale pratica voleva mettere in atto.     

Nel secolo XVII a Trapani si ebbe una fioritura di Confraternite ognuna delle quali fu caratterizzata e rappresentata da un proprio gruppo e che nel complesso costituirono gli attuali Misteri di Trapani.   
Le processioni si arricchirono di stendardi, orifiamme, arredi in argento, grandi ceri, abiti e visiere diverse diventando uno spettacolo policromo.
Di pari passo si ebbe un notevole sviluppo di laboratori di argenteria, di elaborazione di pizzi e merleti, di doratori, di incisori, di intagliatori del legno, dove i maestri dimostrarono perizia e talento nella realizzazione dell'espressione dei volti dei vari personaggi costituenti i vari gruppi che rappresentavano le principali scene della passione di Gesù. Le opere realizzate trassero l'idea da opere simili che si avevano a Siviglia e Valenzia ma i risultati raggiunti dagli autori furono di gran lunga superiori sotto diversi aspetti.
Fra coloro che realizzarono le opere, la maggior parte delle quali ancora oggi si possono ammirare, si devono annoverare i fratelli Tipa, i fratelli Matera, i Nolfo, Orlando, Tartaglia, Bongiorno, Ciotta che in legno, carta e colla, tela e colla, coralli e metalli preziosi realizzrono le varie figure conferendo loro espressioni visive tali da sembrare non solo vivi ma con un atteggiamento dinamico molto particolare. I volti, in ogni caso molto espressivi, non potevano non essere che quelli della popolazione del tempo: pescatori, marinai, lavoratori dei campi, la cui pelle era generalmente scura perchè bruciata dal sole e dalle intemperie nel corso del loro gravoso lavoro sul mare e nei campi.

Nel XVII secolo inoltre la confraternita '' La contemplazione della passione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo '' si fuse con quella di '' S. Michele Arcangelo ''. Le rappresentazioni fatte con personaggi furono allora sostituite da quelle fatte con i sacri gruppi statuari: furono creati, come detto sopra, i primi Misteri per la cui realizzazione gli artisti si ispirarono ovviamente ai Vangeli e ad una loro profonda conoscenza.

Per un lungo periodo i Misteri furono custoditi nella chiesa di S. Michele dove ognuno di essi era allogato in una propria nicchia artisticamente realizzata. La cura, la manutenzione e l'addobbo del gruppo in vicinanza dell'uscita del venerdì santo di ogni anno nonchè l'organizzazione della relativa processione erano affidate ad una Corporazione che raggruppava talvolta più ceti aventi attinenza fra di loro.
Le vicende del tempo unita all'evoluzione delle arti e dei mestieri ha prodotto la scomparsa di molti dei ceti del tempo e la nascita di altri che quindi sono succeduti a quelli originari.

Per varie vicissitudini e per i bombardamenti che la suddetta chiesa nel corso della seconda guerra mondiale subì a causa di quelli cui fu soggetta la città alcuni di essi furono distrutti o furono gravemente danneggiati. Fu necessario ripristinarli o addirittura ricostruirli oppure ancora restaurarli per attenuare le conseguenze del passare del tempo. In questa opera, per varie ragioni, sono da annoverare il Frazzitta, il Ciotta, il Pisciotta, il Cafiero, l'Aula, il Nolfo, il Caraffa, il Milanti, il Giuffrida, il Li Muli, il Fiorenza, ma tuttavia di alcuni di essi non si conosce il nome dell'artista o degli artisti che li hanno realizzati.    

Dal 1974 l'organizzazione della processione è stata affidata all'Unione delle Maestranze che riunisce le più importanti attività economiche della città.
La processione vera e propria è oggi preceduta dalla '' scinnuta '' che per alcuni gruppi avviene nei sei venerdì di quaresima di ogni settimana.
I responsabili del Mistero sono i Consoli che volontariamente provvedono a custodire gelosamente e segretamente i preziosi addobbi utilizzati nella vestizione delle statue che avviene nella notte del giovedì che precede il venerdì santo nonchè ad organizzare la propria processione, l'addobbo floreale e l'illuminazione.
I momenti più significativi della processione nel suo complesso sono poi l'uscita dalla Chiesa in cui i Misteri sono stati custoditi per un anno che avviene alle ore 14.00 del venerdì santo e l'entrata che avviene il sabato successivo dopo circa 24 ore.
Ogni Mistero è poi materialmente portato a spalla tramite delle aste da non meno di dieci massari che muovendosi all'unisono ai comadi del caporale preceduti dal suono della '' ciaccola '' realizzano le varie fasi dello spostamento del gruppo ( l'aisata, l'annacata, l'arrancata, la vutata, la sosta ).
Elemento fondamentale del movimento dei gruppi e dell'andamento dei massari sono le musiche suonate dalle rispettive bande musicali. Si tratta di marce lente e profonde, che includono anche brani di autore, riconoscibili fin dalla prima nota che accompagnano in modo particolare l'entrata nel corso della quale ogni gruppo viene portato dentro ed uscito per ben tre volte come omaggio alla divina Trinità.


















E' nel complesso una processione che si realizza pressappoco ininterrotamente da circa 400 anni. Con il passare del tempo i Misteri sono stati sempre più abbelliti con vere e proprie opere d'arte e manufatti in genere in argento realizzati da valenti orafi.


Dopo l'uscita la precessione si snoda all'inizio ed alla fine per le strette viuzze del centro storico a stretto contatto fra due ali di popolo che ne aspettano il passaggio mentre la parte centrale si svolge fra le vie più larghe della parte nuova della città. In ogni caso caso essa suscita profonde emozioni, simbiosi e lacrime per l'atmosfera che si viene a creare e che coinvolge e sconvolge i partecipanti e gli spettatori. E' una manifestazione religiosa che deve essere vista e valutata con gli occhi della fede, del cuore e non dell'intelletto che talvolta porta a giudizi affrettati che offendono la sacralità artistica dei vari gruppi ma anche gli artisti che li hanno realizzato nonchè le maestranze che gratuitamente si sacrificano per lo svolgimento della processione supportati dalla massiccia sacralità popolare.

Ad essa assistono non solo i trapanesi ma anche turisti, stranieri venuti appositamente a Trapani per l'evento nonchè le popolazioni delle località limitrofe. Si può pertanto affermare che Trapani si identifica con i Misteri ed i Misteri si identificano con Trapani anche se in molte altre località si hanno rappresentazioni simili a quella trapanese.

 
I fatti storici si possono celebrare e ricordare, quelli sacri si ripetono in quanto costituiscono la condizione sacrale del rituale religioso di ogni anno.

La settimana santa assicura la rigenerazione periodica dell'anno attraverso la rappresentazione simbolica delle fasi conclusive del mito del Dio Salvatore: la resurezione, la morte e la rinascita di Dio ma anche della natura e la rinascita dell'uomo liberato dal peccato originale.

Il Prof. Calia ha quindi concluso dicendo che con la sua ricerca ha cercato di rappresentare parlando dei Misteri non solo la loro funzione simbolica ma anche il valore e la grandiosità dell'uomo Dio che per redimere l'uomo ha accettato la croce.

La fine della relazione che ha calamitato l'interesse e la partecipazione da tutti i presenti è stata seguita da un dibattito nel corso dei quali numerosi sono stati gli interventi dei presenti che hanno apportato altri spunti di riflessione e di discussione.



















Alla sua chiusura il Dott. D'Aleo, dopo aver ringraziato l'oratore per la sua partecipazione, a ricordo della serata gli ha offerto il libro '' La scia dei tetraedri - Nel mare gastronomico delle Egadi '' di E. Milana.


La serata si è conclusa con l'arrivederci a sabato 19 marzo 2016 alle ore 18.00 nella sede dell'Associazione per il prossimo incontro in programma previsto dal XXX Corso di cultura per l'anno 2016.

 
  
 

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