2016 - 04 - 09: Prof. Salvatore Costanza - Guerra e pace: gli anni del conflitto 1915-18

Sabato 9 aprile 2016 alle ore 18.20 nella sala delle riunioni dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 dopo la parentesi pasquale e con la partecipazione di un nutrito gruppo di soci sono riprese le attività previste dal programma per l'anno sociale 2016, XXX Corso di cultura.

Il relatore della serata, Prof. Salvatore Costanza, Presidente onorario del sodalizio e quindi ben conosciuto dai soci, in assenza del Presidente Prof. Salvatore Valenti, è stato accolto dalla Vice-presidente Prof.ssa Rosalba Musumeci e dai presenti con la consueta cordialità.

Aperti i lavori della serata, la Prof.ssa  Musumeci, dopo aver brevemente accennato al tema della serata ed aver adeguatamente presentato l'oratore, gli ha ceduto la parola.

Si riporta di seguito una sintesi liberamente tratta da quanto detto nel corso dell'incontro.

Il Prof. Costanza dopo aver ringraziato i presenti è entrato subito in argomento precisando che il tema della serata è stato qualche giorno fa oggetto di un covegno organizzato dalla Curia trapanese nel corso del quale è stata dibattuta la posizione della Chiesa nei confronti del 1° conflitto mondiale che a tante discussioni ha dato vita ed ancora dà.

Ha inoltre precisato che si sarebbe intrattenuto brevemente sugli aspetti generali più importanti per successivamente riferirsi ai risvolti locali.

Il 1° conflitto mondiale vedeva ai suoi inizi la contrapposizione fra la Triplice intesa formata dall'alleanza fra Francia, Russia e Inghilterra e la Triplice allenza formata incece dalla Germania, dall'Impero Austro-ungarico ed inizialmente anche dall'Italia che manteneva tuttavia una posizione ambigua che la portò a dichiararsi neutrale allo scoppio della guerra nel 1914 in seguito al trattato segreto di Londra firmato dal Sonnino e che quindi fu poi sostituita dall'Impero ottomano.

















Il trattato di Londra escludeva il Vaticano da qualsiasi rivendicazione territoriale a seguito del conflitto mentre prometteva all'Italia, nel caso di un suo intervento armato a fianco della Triplice intesa un allargamento del proprio territorio ed una posizione di preminenza nell'Adriatico.


Alla base dell'entrata in guerra dell'Italia nel 1915 tuttavia vi erano anche altre motivazioni quali l'espansionismo industriale della Germania che faceva sentire la sua influenza anche in Italia causando crisi economiche in vari campi e zone, l'avvento dell'idealismo nei confronti del positivismo che produsse una netta frattura nel campo culturale italiano e la conseguente suddisione in neutralisti ed interventisti quest'ultimi mossi soprattutto da rivendicazioni territoriali e di una espansione economica correlata alla guerra stessa.

Vinsero gli interventisti ed il 24 maggio 2015 l'Italia entrò in guerra a fianco dell'Intesa in seguito all'approvazione da parte del Parlamento, nonstante fosse contrario, del Patto di Londra senza valutare i costi e le conseguenze della stessa.

La classe popolare italiana considerò la sua partecipazione alla guerra come un dovere civile e ciò non fece altro che cementare maggiormante il concetto di unità nazionale  e non vi furono atti di renitenza come invece era successo precendentemente nel 1860 con l'annessione della Sicilia al regno sabaudo che portò alla nascita del fenomeno del brigantaggio.  
 
Allo scoppio della guerra nacquero comitati cittadini a sostegno delle famiglie i cui mariti erano andati a comabattere ed a ciò non fece eccezione Trapani dove un comitato formato da nobildonne cucì ed offrì la bandiera alla Brigata Trapani che combattè onorevolmente sull'Isonzo subendo 742 morti e 400 fra feriti e dispersi.


















In campo locale fra gli interventisti si annoverarono il Montalto, lo Sceusa e il Gentile, fra gli oppositori la Chiesa con il vescovo Raiti, il socialista ericino Bonfiglio e il Nasi.


Nasi e Gentile, entrambi allievi a distanza di anni del Liceo Ximenes di Trapani, ebbero nelle loro vicende politiche punti in comune ma furono da parti opposte sia nei confronti della guerra che successivamente di Mussolini.
Tutti e due furono ministri dell'Istruzione, il Nasi fra il 1901 e il 1903, il secondo fra il 1922 ed il 1924, ed entrambi operarono per una riforma della scuola.

















Il Nasi operò per un allargamento della base dell'istruzione, il Gentile creò una riforma al fine di creare una scuola che avesse il fine di creare successivamente una classe dirigente capace e colta.

Nasi, a parte le vicende giudiziarie che con Giolitti lo portarono alla sua liquidazione politica, si schierò contro coloro che ritenevano che la guerra fosse un diritto dei popoli, mentre il Gentile, favorevole alla guerra, era convinto che essa fosse inevitabile e che potesse essere utilizzata come sistema di persuasione quando essa non fosse conseguibile con altri mezzi.

A Trapani, la Chiesa cattolica, estromessa dal Trattato di Londra, fu contro la guerra sia a livello nazionale che internazionale con il vescovo Monsignor Raiti che con una lettera pastorale rivolta a tutti i fedeli invocava la pace sollecitando i fedeli perchè si impegnassero decisamente sia contro la guerra che nell'aiutare i più poveri. Contemporaneamente poi operò per una maggiore diffusione ecclesiastica nell'agro ericino a differenza di quanto avveniva fino ad allora in un clero che restava arroccato con i suoi privilegi in Erice.

Con queste considerazioni il prof. Costanza ha chiuso il suo intervento al quale ha fatto seguito l'apertura di un ampio ed interessante dibattito che ha visto la partecipazione di molti dei presenti.

Al suo termine, la Prof.ssa Musumeci prima dell'arriverci a sabato 23 aprile 2016 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per il prossimo incontro previsto dal programma delle attività per l'anno 2016 e chiudere l'incontro, a ricordo della serata ha offerto al Prof. Costanza il libro di E. Milana '' La scia dei tetraedri - Nel mare gastronomico delle Egadi ''.

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