2016 - 10 - 15: Prof. Renzo Vento - Il ratto di Proserpina



















Sabato 15 ottobre 2016 alle ore 18.30 nei locali dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in rtrapani via Vespri 32, con la partecipazione di un numeroso gruppo di soci e di simpatizzanti si è svolto il settimanale incontro previsto dal programma del XXXX Corso di cultura per l'anno in corso.


Aprendo i lavori e dando il benvenuto ai presenti in sala, il Prof. Valenti ha comunicato che per impegni inderogabili la Prof.ssa Ing. Tiziana Basiricò  non avrebbe potuto essere presente e che relatore sarebbe stato il Prof. Renzo Vento che così avrebbe anticipato di fatto il suo intervento previsto originariamente per sabato 22 ottobre 2016 e nel contempo lo ha ringraziato per la sua disponibilità.

Il Prof. Vento, uomo di cultura, politico, ricercatore ed autore di varie pubblicazioni, ben noto ai membri dell'Associazione per aver assiduamente partecipato per molti anni alle attività culturali de sodalizio fra le sue attività ha portato avanti alcune iniziative significative legate ad Enea ed ai giochi che lo stesso tenne a Pizzolungo l'anno dopo la morte del padre Anchise colà sepolto, come da Virgilio riferito nella sua Eneide, ed è un estimatore del trapanese Tito Manlio Marrone poeta appartenente al crepuscolarismo italiano.


Nel corso dell'incontro l'oratore ha  trattato il tema: '' Il ratto di Proserpina '' legato in un certo qual modo ad una parte della relazione di sabato u.s. relativamente alle notizie leggendarie sull'origine della città di Trapani ed alla sua forma falcata, per cui dopo che il Prof. Valenti gli ha dato la parola ed aver ringraziato i numrerosi presenti in sala ha iniziato a svolgere l'argomento in calendario.

Si riporta di seguito una sintesi liberamente tratta da quanto detto dal Prof. Vento che ha integrato la sua esposizione con la proiezione di alcune diapositive riproducenti alcune opere d'arte attinenti al tema della serata nonchè relative ad Ovidio che in alcune delle sue opere ( Metamorfosi, Epistulae ex Ponto, Fasti ) ha molto scritto sul ratto di Proserpina.

All'inizio della sua esposizione il relatore ha ricordato, attingendo al periodo della sua giovinezza quando per motivi familiari viveva ad Enna, come l'espressione '' Kore, kore, kore '' da molte madri pronunciata nei confronti dei figli non sarebbe l'equivalente di '' Cuore, cuore, cuore '' ma solo la trasposizione del richiamo emesso da Cerere, madre di Proserpina dopo il suo rapimento, nel corso della sua affannosa e spasmodica ricerca della figlia rapita nei cieli della Sicilia e dell'Italia. E non a caso la città di Enna, per alcuni aspetti legata al mito di Cerere, ha denominato '' Kore '' l'Università della città che risulta essere molto frequentata e dotata di una grande biblioteca.

Notizie in merito al ratto di Proserpina si hanno nelle opere di Ovidio, poeta latino, nato a Sulmona nel 43 a.c. e morto a Tomi l'odierna Costanza nel 18 d.c. perchè colà relegato da Augusto.

Nelle '' Metamorfosi '' Ovidio racconta del viaggio fatto in Sicilia all'età di circa 20 anni con l'amico Pompeo Magro e descrive dettagliatamente di ciò che vide e che fece durante il viaggio nel corso dell'anno in cui vi restò.

Si pensa però che anche Virgilio ( 70 a.c. - 19 a.c. ), ma di ciò a differenza di Ovidio non si ha però certezza, conoscesse bene la Sicilia e le coste del trapanese. Infatti egli nell'Eneide fa una accurata e puntuale descrizione delle coste siciliane che vanno da Catania a Trapani nel corso del semiperiplo fatto da Enea dopo la fuga da Troia ed anche della zona in cui si svolsero i giochi in onore di Anchise ad un anno della sua morte e dalla sua sepoltura perchè si potrebbe anche supporre che il poeta possedesse in zona una casa in cui spesso soggiornava.

Ovio nella sua opera '' Metamorfosi '' ed ancora più dettagliatamente nei '' Fasti '' localizza il ratto di Proserpina nella zona della città di Enna e del lago di Pergusa. In tale città infatti nei pressi del castello di Lombardia è localizzata la '' Rocca di Cerere '' considerata sacra e quindi oggetto di adorazione e che in essa la dea risiedesse in un tempio a lei dedicato di cui oggi non si ha alcun riscontro.

Come prima detto Ovidio fa una descrizione dettagliata del paesaggio dove Proserpina insieme alle compagne era impegnata nella raccolta di fiori dai colori variopinti e come alla ricerca di altri più belli si fosse allontanata da esse e vista da Ade, che ne se era invaghito immediatamente, fosse stata rapita.
Segue il comportamento di Cerere alla disperata ricerca della figlia e la descrizione delle zone da essa sorvolate sul suo carro. La dea infatti vagando per i cieli chiamando la figlia per nome fermava chiunque incontrasse chiedendo se avessero visto la stessa e nella descrizione delle coste viene nominata anche la falcata Trapani, pertanto già esistente, e quindi in contrasto con la leggenda che la vuole invece originata dalla caduta della falce portata dalla stessa dea.
Le zone sorvolate da Cerere sono le stesse che sono descritte anche da Virgilio nella Eneide. Infatti Enea, sbarcando in Sicilia 3 mesi dopo Ulisse vi incontra Agamenide soccorrendolo in quanto ivi rimasto dopo la precipitosa partenza dei greci. Enea successivamente arriva nella zona del trapanese compiendo il periplo meridionale dell'isola ( zona dei Ciclopi, Kamarina, Agrigento, Selinunte, Lilibeo, Trsapani e la riva bassa e  sabbiosa di Pizzolungo ) dove venne sepolto il padre Anchise.
In questo contesto Ovidio descrive questo itinerario come Virgilio, ma dopo di esso, però mentre si è certi che Ovidio abbia soggiornato in Sicilia non lo si è per Virgilio.

Nove giorni e nove notti durò inutilmente la ricerca di Cerere. Giove con il suo intervento stabilì poi che Proserpina trascorresse 6 mesi con il marito negli inferi localizzati secondo la leggenda nelle viscere dell'Etna e 6 mesi con la madre sulla terra. Da ciò derivarono le stagioni: i 6 mesi di soggiorno di Proserpina negli inferi corrisponderebbero ai mesi autunnali ed invernali, i 6 mesi di soggiorno sulla terra con la madre corrisponderebbero ai mesi primaverili nel corso dei quali la natura inizia a risvegliarsi ed estivi dove si raggiunge il massimo rigoglio.
Questo  mito è ricordato in alcune ricorrenze come la '' Sagra del Mandorlo in fiore '' di Agrigento che si svolge ogni anno all'inizio del mese di febbraio.
 
Ha riferito anche che Ovidio, essendo stato 
relegato a Tomi, l'odierna Costanza, è un poeta molto noto in Romania, dove del resto si parla una lingua neo-latina. La città si è inoltre gemellata con Trapani ed in essa tempo fa è stato tenuto un convegno proprio su Ovidio.  

Il ratto di Proserpina è infine stato fonte di ispirazione di varie opere d'arte sia scultoree ( in marmo o bronzee ) che in pittura.

Ha infine concluso ricordando che:
- nel 2017 ricorrerà il 50° della morte di Tito Manlio Marrone stimato poeta trapanese molti scritti inediti del quale sono stati donati al Comune di Trapani 
- nel 2018 ricorrerà invece il bimellenario della morte di Ovidioper cui sarebbe opportuno che per tali ri 
correnze
 si organizzassero adeguate celebrazioni anche con la collaborazione dell'ATTPT.
Sarebbe inoltre opportuno che anche per i '' Ludi di Enea '' si facesse qualcosa organizzandoli per esempio come gare periodiche di sport vari.


Al termine della esposizione ha fatto swguito un dibattito che ha visto la partecipazione di molti dei presenti a cui il Prof. Vento ha fornito ulteriori ed esaurienti chiarimenti.
Chiuso il dibattito il Prof. Valenti ha comunicato ai soci che per domenica 6 novembre 2016 sarebbe stata recuperata l'escursione a Caltabellotta e Burgio precedentemente prevista ed annullata per domenica 15 maggio 2016. pertanto i soci che volessero partecipare all'evento entro e non oltre sabato 29 ottobre 2016 dovrebbero effettuare la relativa prenotazione versando la relativa quota di partecipazione.

Primarrivederci a sabato 22 ottobre 2016 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per il prossimo incontro in programma il Presidente, a ricordo della serata, ha donato al Prof. Vento il libro '' La scia dei tetraedri - Nel mare gastronomico delle Egadi '' di E. Milana.


Fuori programma, ed a seguire, avendo la socia Graziella Antoci festeggiato il genetliaco degli ''......anta ''  ha voluto ricordare l'evento offrendo ai presenti la tradizionale torta. I soci in sala ringraziandola per il gentile pensiero oltre ai più sentiti ed affettuosi auguri hanno contraccambiato con una pianta che è stata molto gradita.


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