2017 - 04 - 01: Prof. Maurizio Vitella - Caravaggio in Sicilia



















Sabato 1° aprile 2017 alle ore 18.20 nella sala delle riunioni dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 con la partecipazione di un numeroso gruppo di soci e di simpatizzanti si è tenuto il settimanale incontro previsto dal programma delle attività del XXXI Corso di Cultura per l'anno 2017.


Aperti i lavori della serata, prima di dare la parola al Prof. Maurizio Vitella, oratore della serata, per motivi di opportunità, il Prof. Valenti ha effettuato le seguenti comunicazioni organizzative:
- dal 13 al 20 settembre 2017 è in programma l'effettuazione di un viaggio nelle repubbliche baltiche di Estonia, Lettonia e Lituania con volo diretto da Trapani il cui programma sarà reso noto successivamente e non appena definito;
- l'escursione a Cerda prevista per il giorno 25 aprile 2017 per motivi di opportunità è stata annullata e laddove possibile e fattibile sarà sostituita da altra attività;
- giovedì 13 aprile 2017 alle ore 19.00 nei locali dell'Associazione è prevista in collaborazione con il Rotary Club di Trapani, Birgi e Mozia un incontro con il signor Platimiro Fiorenza che relazionerà sul tema '' Tesori dei misteri - Restauri e ricordi ''. I soci pertanto sono invitati a parteciparvi numerosi.



















Eseguite queste formalità la parola è passatta al Prof. Maurizio Vitella dell'Università di Palermo, esperto in museografia e ben noto ai soci del sodalizio in quanto da molti anni consecutivamente ed assiduamente ha partecipato alle attività culturali dell'Associazione e che all'annuale invito a relazionare ha risposto sempre con piacere.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto detto nel corso della serata che è stata accompagnata dalla proiezione di alcune diapositive riproducenti alcune delle opere del Caravaggio soprattutto di quelle realizzate nel corso della sua permanenza in Sicilia che di seguito si riportano perchè gentilmente concesse.

Avuta la parola il Prof. Vitella ha salutato i presenti e dopo aver ringraziato l'Associazione per l'invito ricevuto è entrato nel tema della serata '' Caravaggio in Sicilia '', argomento a lui molto caro in quanto gli avrebbe consentito di sfatare molte delle notizie negative che ancora oggi sono legate e seguono l'artista in oggetto e che quindi ne offuscano in modo negativo la vita e la fama.
Il Caravaggio, infatti, solo dal '900 in poi, grazie agli studi su di esso fatti da Roberto Longhi, ha potuto godere della sua fama in quanto alla sua epoca oltre ad essere un personaggio di rottura con i canoni della pittura del suo tempo e non godere delle simpatie dei suoi contemporanei ne fu largamente infamato e ciò fino a tutto l'800.

















Da non trascurare poi nella rivalutazione del Caravaggio l'opera svolta da Maurizio Marini nonchè di Maurizio Calvesi, studioso e collezionista dei suoi quadri, che nella sua opera non è stato secondo a nessuno: egli ne ha scandagliato la vita, gli interessi, le scelte, ha ricostruito il contesto sociale, politico, culturale in cui il genio lombardo mosse i suoi passi, ha riportato alla luce alcuni capolavori dimenticati o dispersi, ha fornito strumenti di analisi comparativa fondamentali restituendo all'artista il successo dovuto e riconosciuto ai suoi tempi solo da una ristretta cerchia di estimatori che per primi compresero il valore di rottura ed antiaccademico delle sue opere che dipingeva di getto senza alcuna preparazione preventiva nelle quali talvolta si notano ripensamenti e variazioni in itinere.


In occasione del quadricentenario della sua morte ( 1610 ), dopo un lungo periodo preparatorio iniziato negli anni 80, presso le restaurate scuderie del Quirinale fu tenuta una mostra  delle sue opere provenienti da diversi musei.

 


































Michelangelo Merisi, questo era il suo vero nome, nacque a Milano il 29 settembre 1572 e, considarata la data di nascita, gli fu imposto il nome di Michelangelo, lo stesso di quello del Buonarroti, di cui in alcune opere riprese alcuni spunti. Successivamente con la famiglia andò a vivere a Caravaggio dove il padre era il maggiordomo della famiglia dei marchesi di Caravaggio discendenti degli Sforza di Milano. La sua famiglia aveva quindi origini più che dignitose tenuto conto che anche uno zio ed un fratello 
avevano abbracciato la carriera religiosa. 

La sua vocazione deve essersi manifestata molto presto, poiché già nel 1584 entrò come allievo nella bottega del pittore bergamasco Simone Peterzano, tardo manierista ed allievo di Tiziano.
E' un periodo in cui si avvale di alcuni protettori, tra cui gli Sforza e i Colonna, oppure come ad esempio il cardinale Del Monte, che lo alloggia nel suo palazzo e gli commissiona nature morte.
                                           
 
















In questo periodo la formazione del Caravaggio si ispira alla dottrina ed alle idee portate avanti da S. Carlo Borromeo che auspicava un ritorno della chiesa alle sue origini ovvero alla umiltà ed alla semplicità. E' per lui che dipinge la canestra di frutta ispirandosi ad una icona esistente a Roma in un mosaico. 

I personaggi dei suoi quadri sono pertanto persone umili in controtendenza con le idee del tempo che di conseguenza non vengono accettati rendendolo inviso e non gradito a molti cosa poi confutata come detto prima da Maurizio Calvesi che lo rivalutò sotto molti punti di vista con i suoi studi e con le sue accurate ricerche di archivio.





















Il Caravaggio non ebbe bottega, nè allievi ma solo seguaci del suo modo di dipingere che quindi lo riproponevano dando luogo al caravaggismo. I caravaggeschi tuttavia si distinsero in tre fasce a seconda del periodo considerato poichè più furono vicini all'epoca in cui visse il maestro più erano fedeli al suo modo di dipingere perchè più viva era la sua lezione e di conseguenza più il tempo passava più se ne allontanarono.


Nel 1592 l'irrequieto pittore decise di trasferirsi a Roma, dove fu accolto fra la servitù di Pandolfo Pucci, un nobile locale. Ancora poco autonomo si vide costretto a lavorare per artisti piuttosto noti al tempo, come Antiveduto Grammatica, Lorenzo Siciliano o Giuseppe Cesari noto come il Cavalier d'Arpino, pittore di soggetti floreali, di nature morte o di soggetti religiosi.

La svolta nella carriera di Caravaggio fu segnata dall'acquisto de "I bari" da parte del cardinal Francesco Maria del Monte: dopo questo avvenimento, si trasferì a Palazzo Madama, residenza del cardinale, dove restò fino al 1600.

L'ammirazione del cardinale venne condivisa anche da un suo importante vicino di casa, il marchese Vincenzo Giustiniani, residente nel palazzo di famiglia sito a pochi passi da Palazzo Madama. Oltre al Giustiniani figurarono tra i committenti del Caravaggio importanti famiglie quali i Barberini, i Borghese, i Costa, i Massimi ed i Mattei.

Gli episodi della vita dell'artista durante questi primi anni romani rimangono oscuri e inquietanti. Nel 1597 gli viene chiesto di dipingere alcune tele per la cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi ( Vocazione di S. Matteo, Martirio di S. Matteo, S. Matteo e l'angelo ) che lo resero celebre ma anche contestato per il suo modo realistico di dipingere. Di quest'ultima opera dovrà fornire una nuova versione, poiché era stata giudicata volgarmente irriverente.
Da allora e fino al 1606, la storia di Caravaggio è costellata da vari avvenimenti truci e violenti che si sovrappongono. Da un lato realizza numerose opere di notevole importanza che sottolineano la sua fecondità e potenza creativa: tanto per fare un esempio, tra il 1600 e il 1601 dipinge la "Crocifissione di San Pietro" e la "Conversione di San Paolo ''; nel 1604 la "Madonna dei pellegrini o di Loreto", nel 1605 la "Morte della Vergine", rifiutata dai religiosi di Santa Maria della Scala e acquistata invece dal duca di Mantova. 













Negli stessi anni segnati da questa esplosione creativa, a partire dal 1603, si succedono senza interruzione denunce alla polizia, risse, processi: nel 1605 Caravaggio si rifugia a Genova, dopo aver ferito un cancelliere in tribunale. Nel maggio del 1606, un duello si conclude tragicamente con l'uccisione del suo avversario (ma lui rimane comunque ferito), omicidio che lo costringe a fuggire, prima a Palestrina e poi nell'Italia meridionale. Comincia allora una vita da fuggiasco, in cui si alternano successi e sventure. Nel 1607 si reca a Napoli dove esegue per chiese e conventi alcuni capolavori come la "Flagellazione di Cristo " e le "Sette opere di misericordia".

Ma le sue peregrinazioni non si fermano e anzi lo portano, siamo nel 1608, fino a Malta. Il ritratto del gran maestro Alof de Wignacourt gli vale altre ordinazioni, in particolare il grande "notturno" della "Decollazione di san Giovanni Battista ", conservato appunto nel duomo di La Valletta.
Caravaggio è accolto nell'ordine dei Cavalieri, ma le notizie provenienti da Roma, riguardanti i motivi del suo esilio, provocano un'inchiesta e quindi l'ennesima fuga del pittore.
In autunno si reca in Sicilia, sbarcando presumibilmente nella zona di Gela, dove, spostandosi da una città all'altra lascia numerosi esempi del suo genio: il "Seppellimento di Santa Lucia", eseguito a Siracusa per l'omonima chiesa; la " Resurrezione di Lazzaro " e l'"Adorazione dei pastori" oggi esposte al museo di Messina e una "Natività", conservata nell'oratorio di San Lorenzo a Palermo (da recenti studi pare che quest'ultima sia stata però realizzata a Roma nel 1600) che trafugata nel 1969 ad oggi non è stata ancora ritrovata.

Le opere siciliane del Caravaggio sono caratterizzate da una veloce tecnica di esecuzione e da una soluzione compositiva che mette in evidenza la presenza di molti spazi vuoti che possono essere interpretati come la materializzazione di un suo vuoto interiore dovuto alla consapevolezza di poter essere arrestato e giustiziato per l'omicidio che lo portò a fuggire da Roma dopo la condanna. 

Ritornato a Napoli nell'ottobre del 1609, viene aggredito e gravemente ferito. Nel contempo i suoi protettori romani si adoperano per ottenergli la grazia. Ancora convalescente si imbarca nel luglio del 1610 per lo Stato pontificio. Arrestato per errore alla frontiera di Porto Ercole e liberato due giorni dopo, vaga lungo le spiagge alla vana ricerca della barca che lo aveva trasportato lì. Colpito dalla febbre, Michelangelo Merisi si spegne il 18 luglio 1610 in una locanda, in solitudine, qualche giorno prima che fosse annunciata l'approvazione della domanda di grazia.

La figura del Caravaggio per le vicissitudini vissute è stata molto travisata ed in molti aspetti dal Romanticismo che lo ha caratterizzato solamente sulla base delle biografie dell'epoca e dei fatti di cui è stato protagonista. Ancora oggi il grande pubblico conosce il Caravaggio nella versione poco fedele generata in quegli anni per cui appare come un artista '' maledetto '', bohemien, senza nessuna considerazione del contesto, violento che oggi, nel XX secolo, come accade in moltissimi altri casi, è stato a fatica ridimensionato ed ampiamente rivalutato come uomo mentre come artista era già grande e famoso ai suoi tempi ed ancora oggi può essere considerato uno dei più grandi pittori italiani.
E' però l'ateismo e l'ignoranza in fatto di materie religiose l'elemento più lontano dal vero: l'artista fu semplicemente legato al pauperismo di Federico Borromeo con tutto ciò che questo comportò; mai Caravaggio affrontò un tema religioso senza aver ben presente delle fonti scritte o iconografiche, che denotarono in lui una cultura di testi sacri oltre la media.

Alla fine della relazione si è aperto un dibattito che ha visto la partecipazione interessata ed attiva di molti dei presenti che hanno posto all'oratore molte domande e chiesto precisazioni in merito alla figura del Caravaggio. A tutti il Prof. Vitella ha fornito esaurienti risposte ed altre particolarità e notizie relative alla personalità dell'artista ed alla rappresentazione e realizzazione delle sue opere.

Chiuso il dibattito, il Prof. Valenti ha ringraziato il Prof. Vitella per l'interessante relazione che ha avuto il merito di porre davanti agli ascoltari una figura del Caravaggio diversa da quella che normalmente si evince da quanto riportato in modo semplice e sbrigativo da molti testi in circolazione che si limitano solamente a prendere in considerazione gli episodi della vita del pittore senza contestualizzarli nel periodo e nell'epoca in cui lo stesso è vissuto.



















Prima dell'arrivederci a sabato 8 aprile 2017 alle ore 18.00 nella sede dell'Associazione per il prossimo incontro in programma previsto dal calendario delle attività del XXXI Corso di cultura, il Prof. Valenti a ricordo della serata ha donato al Prof. Vitella la riproduzione di una carta geografica in cui è rappresentata la Sicilia, così come era stata riprodotta da Edrisi ( a destra la carta è capovolta ), insieme al suo caratteristico e variopinto contenitore. 


 


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