2018 - 05 - 12: Prof. Giuseppe Carlo Marino - Il problema della storia e della memoria oggi

Sabato 12 mggio 2018 neilla sala delle conferenze-biblioteca dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 alle ore 18.30 ha avuto luogo l'incontro previsto dal programma delle attività del XXXII Corso di cultura per l'anno 2018.














Il relatore della serata, Prof. G. Carlo Marino dell'Università di Palermo, è per l'occasione venuto da Palermo, accompagnato dalla Dott.ssa Viviana Ancona, dove nella stessa serata ha fatto ritorno. Gli ospiti sono stati accolti dal Presidente e dai presenti con cordialità in quanto ben noti ai soci per aver più volte partecipato alle attività culturali del sodalizio trattando interessanti argomenti storici e sociali.


I lavori della serata sono stati aperti dal Prof. Salvatore Valenti che dopo un breve saluto ai convenuti ha subito ceduto al parola al Prof. Marino.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto riferito nella sua disquisizione dal relatore.

L'oratore, dopo aver ringraziato i presenti è subito entrato in argomento, precisando che il tema della serata non sarebbe stato un tema storico ma un discorso   sulla storia e sulla memoria che lo stesso ha trattato in un saggio dal titolo provocatorio '' Un'età contro la storia - Saggio sulla rivoluzione del XXI secolo '' di recente pubblicazione su di un supporto informatico.
Tema non facile perchè saggio difficile e teorico intriso di filosofia in cui il passato storicamente si dissolve nella pura teoricità del pensare la storia come consapevolezza dell'essere uomini in quanto uomini perchè parte dalla consapevolezza che senza storia e senza memoria non saremmo tali.

L'uscita dall'Eden, su cui tutte le religioni hanno fondato il loro mito, deve essere considerata come una conquista della libertà che si è realizzata tramite la consapevolezza ed il tempo nella trasformazione del regno della necessità nel regno della libertà, per cui, secondo il mito, ribellandoci a Dio, l'uomo si è conquistato non solo la libertà, il tempo e la storia, ma anche la fatica del lavoro, come riferito anche dalla Bibbia, ovvero la possibilità di essere amati per scelta e non per necessità, in quanto se l'uomo fosse stato costretto a vivere la natura dell'Eden non avrebbe capito la differenza fra il bene ed il male.

Fatta tale introduzione, che sembrerebbe al di fuori del tema della serata, che nel saggio però viene sviuppata fino a fondersi con il tema da trattare,  in esso si analizza il motivo per cui il pensare storico ovvero critico, che ha bisogno per essere tale della dialettica, sta venendo meno fino a scomparire dando luogo al problema dei nostri giorni ovvero alla invocazione di una memoria che tuttavia siamo costretti a perdere invece di mantenerla perchè l'interesse per la storia viene sempre più a mancare nei giovani a differenza di quanto avveniva nell'800 dove si viveva nella storia e non si aveva bisogno della memoria.

Tutto questo è dovuto ad una trasformazione fra la lotta e la ricerca di libertà che tuttavia oggi viene subordinata alla ricerca dell'utile.

La scienza è la ricerca della libertà e della verità mentre altra cosa è l'utilità che vuole subordinare la natura alla necessità dei bisogni al fine di appropriarsene meglio come tendenza di ritorno all'Eden ovvero allo stato di incoscienza in cui la libertà era la ncessità e non c'era il problema di scegliere fra il bene ed il male in quanto lo stesso problema della scienza non si poneva.

Il Prof. Marino ha quindi brevemente analizzato come ciò sia potuto accadere sulla base di alcune semplici considerazioni senza tuttavia approfondire la problematica.

Secondo il suo pensiero il motivo per cui la storia e la memoria sono cadute in disuso si è verificato perchè la società capitalistica finendo la fase della sua industrializzazione è pervenuta ad una nuova fase, quella che stiamo oggi vivendo e di cui non siamo consapevoli, perchè quando si vivono le rivoluzioni non ce ne si accorge anche se se ne vivono i turbamenti, le contraddizioni quotidiane, gli allarmi, le difficoltà e le angosce incosciamente come già più volte successo in passato in occasione delle varie rivoluzioni  le cui conseguenze sono state valutate e definite solo successivamente.

Ciò sta accadendo anche oggi come conseguenza della fine della rivoluzione industriale.

Infatti dal '700 in poi si è assistito al passaggio da una società agricola ad una società industriale, oggi giunta a conclusione, a cui ha fatto seguito  quella che si potrebbe definire elettronica-informatica. In ogni caso tali passaggi anche se hanno modificato e modificheranno i rapporti , i costumi, il modo di vivere ed anche la ricchezza non hanno implicato in ogni caso la fine dell'agricoltura o dell'industria ma assumono un ruolo predominante e trainante nel periodo in cui vengono fuori. Di ciò non si ha la percezione immediata ma si modifica il rapporto con la memoria e con la storia che diventano secondarie in quanto si ha la tendenza a superare immediatamente il presente che diventa subito futuro da costruire.  

Questa è la cultura che oggi si sta sviluppando e dove la memoria è perdente e la storia non interessa più alle nuove generazioni.

Ciò modifica anche i rapporti non solo con la vita quotidiana, con la percezione della vita e della morte, ma anche i rapporti con la politica.
La democrazia è quindi messa in crisi ed in discussione perchè con l'avanzata del sapere viene meno il sapere dialettico ovvero quello della libertà dove era importante la contrapposizione che serviva a costruire una nuova situazione al fine di pervenire a nuovi valori.
Oggi tutto si riduce alla pura contrapposizione con la conseguenza di non costruire niente che a sua volta non potrà successivamente evolversi.
La contrappossizione di oggi del vero con il falso ovviamente farà avanzare la tecnologia che però rimane in netto contrasto con la logica dialettica che invece è necessaria per una adeguata evoluzione.

Oggi si tende ad unificare tutto, ad eliminare le differenze. Ciò ha influenzato anche i partiti politici ovvero i modi collettivi del pensare in quanto si sta verificando una super individualizzazione del pensare per cui individualmente non è più accettato il partito che decide e pensa per tutti. Venendo meno i partiti viene meno la dialettica che aveva dall'800 in poi costruito la democrazia ed inevitabilmente consegue il fenomeno populistico che è l'unica formula possibile di democrazia nella dimensione della rivoluzione che si sta vivendo. 

Il Prof. Marino ha quindi concluso dicendo che la speranza sta nel fatto che questo processo rivoluzionario dovrà prima o poi avere uno sbocco che tuttavia oggi non si può prevedere, ma continuando a credere nella storia e nel progresso si ha fiducia che esso pervenga ad una società complessivamente migliore purchè ci si liberi dal dominio assoluto della tecnologia che invece punta alla realizzazione di qualcosa che è migliore ma non umano che prevede la sostituzione dell'uomo con robot e che quindi lo trasformi a suddito creando un soggetto diverso dalla sua umanità originaria.

E' seguito quindi un interessante dibattito cuin hanno partecipato molti dei presenti che hanno posto varie problematiche e chiesto chiarimenti.














Al suo termine il Prof. Valenti ringraziando l'oratore per l'interessante tema trattato, a nome dell'Associazione gli ha offerto il libro '' Sicilia rivoluzionaria '' di S. Costanza che ricambiato donando alla biblioteca del sodalizio una copia del CD del suo saggio.

Alla Dott.ssa Viviana Ancona è stato invece donato il libro '' 33 cunti - tra le vele del tempo e della storia '' di E. Milana.

La serata si è conclusa con l'arrivederci a sabato 19 maggio 2018 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per il prossimo incontro in programma e con le seguenti comunicazioni organizzative:

- l'incontro previsto per il 2 giugno 2018, Festa della Repubblica, non sarà tenuto in quanto anticipato al 7 aprile
- l'escursione a Chiusa Sclafani prevista nel mese di giugno 2018 per '' La sagra della ciliegia '' è stata annullata
- la prima parte delle attività relativa all'anno 2018 si concluderà il giorno 9 giugno 2018 con un pranzo presso il ristorante '' Grotta Perciata '' in località Bonagia da raggiungere con mezzo proprio alle ore 12.30.

 

 





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