2018 - 10 - 20: Prof. Renato Lo Schiavo - Teoria dell'origine siciliana dell'Odissea e rispettivi siti

Sabato 20 ottobre 2018 alle ore 18.20 nella sala delle conderenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32, nel'ambito delle attività culturali previste dal calendario del XXXII Corso di cultura per l'anno 2018 ha avuto luogo l'incontro con il Prof. Renato Lo Schiavo, ben noto ai soci del sodalizio, in quanto non solo assiduo partecipante ai Corsi di cultura programmati dall'Associazione, ma anche perchè uomo di cultura, già docente per molti anni di materie letterarie presso Liceo classico di Trapani ed autore di molte pubblicazioni.

L'ospite è stato accolto dal Presidente, Prof. Salvatore Valenti, e dai presenti con curiosità ed interesse considerato che il tema trattato avrebbe riguardato anche alcune località di Trapani e delle sue zone limitrofe.

Aperti i lavori della serata e dopo una breve presentazione dell'oratore, il Prof. Valenti dopo averlo ringraziato per avere ancora una volta accettato l'invito a relazionare, gli ha ceduto la parola.

Si riporta di seguito una breve sintesi liberamente tratta da quanto riferito nel corso della conferenza che è stata integrata dalla proiezione di una serie di diapositive che, rese gentilmente disponibili, sono riportate alla fine di queste note.

Avuta la parola il Prof. Lo Schiavo, dopo aver ringraziato i presenti e l'Associazione, è entrato subito in argomento presentando i personaggi, uomini di cultura dell'epoca, trapanesi e non, familiari e non, che hanno ruotato attorno alla figura di Samuel Butler nel corso della sua vita e che i sono interessati alla sua opera '' The authoress of the Odissey '' ( l'autrrice dell'Odissea ).

Figlio di un pastore anglicano inglese, crebbe in un ambiente austero ed era stata già destinato alla vita ecclesiastica. Dopo essersi laureato, in attesa di essere ordinato, considerato che la pratica religiosa delle persone non produceva in loro nessuna differenza nel comportamento morale, con dispiacere del padre abbandonò tali propositi e in forte disaccordo con lo stesso per la decisione presa decise emigrare in Nuova Zelanda dove restò cinque anni ritornando di nuovo in Inghilterra nel 1864 dove morì nel giugno del 1902.

Butler era molto versatile in quanto oltre ad essere romanziere si interessava di musica, di pittura , di biologia, allo studio dell'epica classica ed amava approfondire gli argomenti anche studiando direttamente sullle fonti. 

Conobbe Darwin e si appassionò alla sua teroria da cui successivamente e polemicamente si allontanò. 

Tradusse l'Iliade e dedicando a Penelope la cantata '' Narcissus '' leggendo l'Odissea in greco antico, si rese conto che vi erano delle incongruenze  fra quanto raccontato dai fatti e la descrizione dei luoghi in cui avvenivano. Ciò lo portò ad elaborare la teoria secondo cui l'opera non sarebbe stata sritta da Omero ma da una giovane ed autorevole  donna siciliana personificata in Nausica.
Dalla descrizione dei luoghi e dal loro confronto con quanto riportato sulle carte nautiche che con molta attenzione esaminò, si convinse che i luoghi descritti fossero quelli della Sicilia e delle isole vicine ed in particolare Trapani per la presenza nelle vicinanze del porto di uno scoglio a forma di nave in cui aveva identificato la nave dei Feaci pietrificata, la presenza di un monte alle sue spalle ed altri particolari riscontri.
Tali convinzioni egli riportò nel libro prima citato ovvero in '' The authoress of the Odissey ''.

Il Butler scrisse quindi una lettera al Sindaco di Trapani che il quel periodo era Tommaso Piazza che la passò a sua volta all'amico Emanuele Biagini che preso dall'entusiasmo gli rispose in italiano suggerendogli altre particolarità relative alla descrizione dei luoghi ed invitandolo anche a venire a Trapani cosa che il Butler successivamente fece. Nel frattempo egli mandò nel 1892 altri scritti pubblicati su riviste inglesi che furono tradotti dal Capitano G. Messina Manzo e pubblicati su di un periodico scolastico locale '' Il Lambruschini '' fondato nel 1891 da A. Buscaino Campo e A. Giacalone Patti su cui scrivevano gli uomini di cultura del tempo e chiuso nel 1895.

Iln quel periodo era Direttore della Biblioteca Fardelliana il Canonino Fortunato Mondello che custode dell'ortodossia del tempo confutò anche con ironia quanto dal Butler affermato dandogli velatamente del bugiardo.

Il 3 agosto 1892 il Butler, arrivato  aTrapani il giorno prima, visita accompagnato dal Biagini la Biblioteca Fardelliana e firmando il registro dei visitatori incontra il Mondello. 

I due personaggi erano esattamente l'opposto l'uno dell'altro come si può evincere dal paragone delle loro biografie.
Il Butler aveva rifiutato il sacerdozio ed il matrimonio, il Mondello lo aveva accettato per ripicca perchè il padre si era sposato per ben 3 volte e l'ultima volta in concomitanza e nella stessa chiesain cui si sposava uno dei suoi figli.

Aldilà della polemica tuttavia i due uomini di cultura però si rispettavano.

Il Butler iniziò a visitare Trapani e le località vicine, ma anche la Sicilia nel suo complesso, godendo dell'ospitalità delle persone più importanti di quel periodo e amante della fotografia scattò numerose foto dei luoghi visitati, in riscontro alla sua teoria, nonchè delle persone e dei popolani in cui riscontrava i tratti somatici degli antenati del tempo e nei quali supponeva ess si fossero reincarnati.  

Nonostante fosse un misogino il fatto che l'autrice dell'Odissea fosse stata una donna lo portò a rivalutare la figura femminile  ed a considerare che il mondo potesse avere anche una dimensione al femminile e nelle foto e nei volti delle donne riprodotti nelle foto ad esse scattate di varie età ed  in varie località egli rivedeva quello di Nausica loro progenitrice.

Ad Erice conobbe e fu ospite del Conte Pepoli e per il suo tramite anche l'archeologo Antonio Salinas e lo storico Gaetano Maria Columba. Nel dettaglio di una foto scattata ad Erice si ritrovano i volti di molti studenti dell'epoca ( N. Rodolico, B. Flury, P. Pagoto ) che successivamente riuscirono ad affermarsi in modo brillante in vari campi.

Il Butler non ebbe mai modo di incontrare la Scuola classica trapanese, dove insegnavano allora anche valenti uomini di cultura come F. Vivona ( traduttore dell'Eneide ), Leopoldo Barboni ( grande, anche se poco noto, della Letteratura italiana ) sia perchè gli edifici erano chiusi nel periodo estivo sia per una avversione del preside del tempo Zinna.

Importanti però furono anche gli incontri non avvenuti per esempio quello con Buscaino Campo che pur essendo uno dei fondatori de '' Il Lambruschini '' non disse niente sulla teoria del Butler; al contrario vi furono invece altri come il sacerdote di Calatafimi Biagio Ingroia che conosciutolo mantenne poi con lui una lunga corrispondenza epistolare ed a cui in Butler dedicò il suo libro essendo nel frattempo deceduto nel 1896 il Biagini.

Conobbe anche Paolo Orsi direttore in quel tempo del Museo di Siracusa che però non si espresse in merito alla sua teoria.

La prova più importatante che secondo il Butler  provava che l'Odissea fosse stata scritta da una donna ed in Sicilia era una moneta che gli era stata donata dal Conte Pepoli che a sua volta l'aveva ritrovata sul territorio trapanese tempo prima, su cui era rappresentato un cane che balzava sulla groppa di un cerbiatto che era il sigillo di Ulisse come descritto nell'Odissea, che però era stato dimostrato precedentemente trattarsi di una moneta greca della Sicilia orientale.

Dopo la morte del Butler la sua teoria fu tenuta viva da Henry Festing Jones, suo caro amico con cui aveva fatto nell'isola vari viaggi, che venendo a Trapani consegnò il manodcritto originale alla Biblioteca Fardelliana dove attualmente è custodito e si appassionò talmente dei luoghi del trapanese che successivamente scrisse su di essi tre libri. Paradossalmente il Canonico Mondello divenne il custode dell'opera della controversa opera del Butler, di cui però alla fine apprezzò la personalità di scrittore.

Un'altra persona che si interessò del Butler fu Pietro Sugamele, vice presidente del Fascio di Trapani, che, inizialmente scettico, fu in realtà mediatore fra il Butler ed il Mondello. Egli scrisse in merito un libro in cui nega che l'Odissea fosse stata scritta da una donna e che l'opera in realtà non fosse greca ma addirittura di origine fenicia. Raccolse infaticabilmente molto materiale in merito per un libro che però non fu mai scritto.

Si interessarono alla teoria del Butler:
- Victor Berard, grande orientalista che rivisitò i luoghi dell'Odissea nel 1912, via mare, scattando anche molte fotografie ma su di un percorso del tutto diverso e molto largo che però non interessava la Sicilia mentre nell'Odissea verosimilmente Ulisse fece il periplo dell'isola:
- Benjamin Farrington, scrittore e storico della scienza antica che nel 1929 scrive un libro a difesa della teoria del Butler
- negli anni 30, pubblicati poi negli anni 50, Gaetano Baglio di Rieti, avvocato e poi provveditore agli studi, si mise in testa di determinare quale fosse stata la vera rotta di Ulisse ma anche per lui la Sicilia ne era completamente esclusa;
- ancora negli anni 50 scrive qualcosa in merito Robert Graves, scrittore di grande successo che  scrivendo un libro sui miti greci e venendo a conoscenza del teoria del Butler, gli volle dedicare un libro che intitolò '' La figlia di Omero ''. In esso una principessa Elima narrando le vicende della  propria famiglia condivide le idee del Butler sull'origine dell'Odissea scritta a Trapani da una donna;
- Negli anni 50 Lewis Grenville Pocock, docente universitario del Sud Africa che insegnava in Nuova Zelanda, ebbe l'incarico di venire in Sicilia per accertare cosa ci fosse di vero nella teoria dell'origine siciliana dell'Odissea.  Ivi arrivato, fece qualche esplorazione per suo conto, scrisse e pubblicò  dei libri mandandone uno al '' Giornale di Sicilia '' che venne in possesso dal giornalista Giuseppe Quatriglio che, dopo aver contattato l'autore scrisse alcuni articoli dai quali si evinceva che lo scrittore confermava che in definitiva la Sicilia era stata la terra dei Feaci ma che tutta la vicenda doveva essere interpretata solamente dal punto di vista allegorico a prescindere quindi da quali fossero i reali luoghi in cui gli eventi si verificarono.

Nel 1968 per iniziativa di Antonino Di Stefano e con traduzione dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Barabbini,  il libro venne tradotto e pubblicato in italiano. In particolare Vincenzo si infervorò tanto alla vicenda da scrivere un libro dal titolo '' L'Odissea rivelata '' che corredò di una serie di cartine geografiche in cui erano localizzati secondo il suo punto di vista alcuni dei luoghi emblematici del poema. 

Il relatore ha voluto precisare il fatto che insegnare al Liceo Classico, essere collega dei due traduttori e partecipare spesso alle escursioni di Vincenzo Barabbini sul territorio trapanese nel tentativo di individuare i siti descritti nell'Odisssea fece nascere il lui la voglia di seguire ed approfondire tutta la tematica i cui risultati sono oggetto del tema della serata e di una sua pubblicazione. 

Nel 1968 anche l'allora giovave storico Salvatore Costanza si inserì nella tematica del tempo, ma la sua valutazione non fu favorevole.
Anche il Prof. Luigi Ferrari che insegnava al Liceo classico scrisse in merito alla teoria del Butler e nella sua pubblicazione '' Realtà e fantasia nella geografia dell'Odissea '' non fu proprio favorevole in quanto a suo parere era necessario distinguere fr i luoghi reali ed i luoghi descritti.

Si inserirono nella tematica anche i due fratelli tedeschi Armin e Hans-Helmut Wolf che tentarono di ricostruire il viaggio di Ulisse in modo alquanto movimentato inserendovi ancora il periplo della Sicilia ma focalizzandolo alla fine anche in Calabria ed in modo particolare nella zona di Catanzaro.

Negli anni 80 la teoria del Blutler attirò l'attenzione di Nat Scammacca che si adoperò molto nella sua divulgazione, tradusse anche il libro di Pocock, scrisse numerosi articoli su '' Trapani Nuova '', ma alla fine affermò che l'Odissea non era stata scritta nè da Omero nè da una donna ma da un marinaio.

Anche due professori dell'Università di Siena, Maurizio Bettini e Gioacchino Chiarini si interessarono dell'argomento ma nel complesso non espressero un parere favorevole.

Di recente l'ingegnere nucleare Felice Vinci ha inveve espresso la convinzione che i fatti narrati nell'Odissea siano avvenuti nel Mar Baltico ottenendo in ciò l'avallo della Prof.ssa Rosa Calzecchi Onesti, traduttrice fra l'altro dell'Iliade, dell'Odissea e dell'Eneide, di altri studiosi nonchè di reti televisive americane che nel merito hanno realizzato anche dei documentari. In definitiva, se ciò fosse vero, l'Odissea sarebbe una storia vicinga.














Nel 1990 per merito soprattutto di Nat Scammacca ebbe luogo a Trapani nel mese di luglio il 1° Convegno internazionale sul tema '' Teoria dell'origine siciliana dell'Odissea '' a cui parteciparono circa 30 studiosi di tutto il mondo fra cui Pocock figlio che nella sua relazione in definitiva affermò che, cambiando i tempi, bisogna talvolta vedere le cose in modo diverso.


Nel 2000 si tenne fra Trapani e Marsala nel mese di maggio il 2° convegno sullo stesso tema  con un lusinghiero successo di pubblico.

Nell'agosto del 2005 a Marettimo si tenne una mostra delle foto scattate dal Butler quando venne in Sicilia e nel settembre del 2006 presso il Museo Pepoli di Trapani un'altra mostra delle stesse fotografie a cui ne furono aggiunte altre fatte da G. Verga e L. Capuana ed un seminario cui parteciparono molti studiosi e relatori prestigiosi fra cui Tim Whitmarsrsh, James Paradis, Mary Beard, Andrew Dalby. 

Altri incontri sul tema dell'Odissea e di chi l'ha scritta e sul percorso del viaggio fatto da Ulisse sono stati tenuti a Messina nel 2010, ad Erice nel 2013, a Trapani nel 2017 ed un altro si avrà a novembre 2018 nel Castello Ruffo di Scilla dove si confronteranno ancora le diverse teorie portate avanti da diversi studiosi.

Il Prof. Lo Schiavo ha quindi concluso la sua relazione dicendo che a prescindere da come si siano svolti realmente i fatti è essenziale che essi possano conferire al territorio una particolare importanza ed aura per cui chi viene a visitarla possa cogliere nella Sicilia altre dimensioni e sensazioni che non siano limitate solo al paesaggio.

E' seguito quindi un dibattito cui hanno partecipato con interesse molti dei presnti in sala che hanno posto molte domande e chiesto precisazioni propendendo per una teroria piuttosto che per un'altra ma con molti dubbi per quella baltica per cui considerando l'Odissea come un racconto potrebbe essere possibile che i fatti avvenuti nel Baltico possano possano essere stati inseriti successivamente a causa di un racconto in Sicilia.

Inoltre non si sa se Ulisse sia veramente vissuto ma ciò nulla toglie che le sue vicende possano essere state narrate inserendole in un territorio piuttosto che in un altro considerato che il fatto storico ammesso che si sia verificato è uno, l'ambiente in cui potrebbe essere localizzato potrebbe essere un altro.

D'altronde narrando o leggendo una storia è sempre possibile da parte di chi la legge o la racconta localizzarla in luoghi diversi identificandoli con quelli in cui si vive.

Chiuso il dibattito il Prof. Valenti ringraziando l'oratore per l'interessante tema trattato a ricordo della serata gli ha offerto il libro '' Sicilia risorgimentale '' di S. Costanza ed ha chiuso la serata ricordando ai presenti che sabato 27 e domenica 28 si sarebbe realizzata una escursione di due giorni a Zafferana Etnea con partenza sabato 27 alle ore 06.30 da Piazza Vittorio Emanuele.

L'arrivederci per il prossimo incontro è stato pertanto previsto e fissato dal calendario delle attività per sabato 3 novembre alle ore 18.00 nei locali del sodalizio.

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