2019 - 01 - 26: Dott. Vincenzo Somma - L'altra gioventù

Sabato 26 gennaio 2019 alle ore 18.15 nella sala delle conferenze dell'Associazione per la Tutela delle Tradizioni Popolari del Trapanese sita in Trapani via Vespri 32 un numeroso gruppo di soci e di simpatizzanti si sono riuniti per prendere parte all'incontro con il Dott. Vincenzo Somma sul tema '' L'altra gioventù '' come previsto dal calendario delle attività del XXXIII Corso di cultura per l'anno 2019.

Il relatore, medico di base e geriatra,  che esercita a Trapani, è stato cordialmente accolto dal Presidente e dai presenti con interesse e curiosità in considerazione del titolo dell'argomento che avrebbe trattato nel corso della serata.

Il Prof. Valenti, aperti i lavori dell'incontro, dopo averlo brevemente presentato gli ha ceduto la parola.

Si riporta di seguito una sintesi liberamente tratta da quanto riferito nel corso della serata che è stato anche integrato dalla proiezione di una serie di dispositive attinenti al tema ed il cui contenuto in parte è talvolta successivamente riportato.

Avuta la parola, il Dott. Somma, dopo aver ringraziato l'Asssociazione per l'invito rivoltogli a partecipare alle sue attività culturali, è entrato subito in argomento facendo alcune considerazioni sull'età che oggi da molti anziani, sempre più numerosi, viene raggiunta dedotte dai  dati riportati da alcune statitiche effettuate in questi anni.
 

* L’ETA’ MEDIA DELLA POPOLAZIONE E’ CONSIDEREVOLMENTE AUMENTATA, NEGLI ULTIMI DECENNI, CON NOTEVOLE CRESCITA DEL MONDO DEGLI ANZIANI. SI PREVEDE CHE IN EUROPA IL NUMERO DEGLI ANZIANI  RADDOPPIERA’ PASSANDO DAGLI ATTUALI 85 MILIONI (2008) A 151 MILIONI NEL 2060.
* IN ITALIA NEL 2001 GLI ULTRA 65 ENNI ERANO IL 18% DELLA POPOLAZIONE, OGGI SONO AL 20,3% E NEL 2043 OLTREPASSERANNO IL 32%
* QUINDI LA SOCIETA’ DI OGGI SI TROVA A FRONTEGGIARE  UNA SITUAZIONE TUTTA NUOVA RISPETTO AL PASSATO. COSI’ COME SONO AUMENTATE LE ASPETTATIVE DI VITA SONO AUMENTATE LE CAUSE DI DISABILITA’.
* LA DEMENZA COLPISCE UNA PERSONA SU VENTI DOPO I 65 ANNI E UNA SU 5 DOPO GLI 80
* IN TUTTO IL MONDO 35,6 MILIONI DI PERSONE NE SONO AFFETTE E SI PREVEDE ENTRO IL 2050 SIANO 115 MILIONI.

E' quindi passato a dare le seguenti definizioni di:

GERIATRIA E GERONTOLOGIA. Il termine è stato coniato da Ilyallyich Mechnikov nel 1903 e deriva dal greco geron (" vecchio ") e logia (" studio ").

- GERIATRIA: BRANCA DELLA MEDICINA INDIRIZZATA AL TRATTAMENTO DI UNA DETERMINATA MALATTIA CHE:
•studia i cambiamenti fisici, mentali e sociali nelle persone che invecchiano,
•studia il processo di invecchiamento biologico stesso ( biogerontologia ),
•studia gli impatti sociali e psicosociali dell'invecchiamento ( sociogerontologia ),
•studia gli effetti psicologici sull'invecchiamento ( psicogerontologia ),
•indaga l'interfaccia di invecchiamento biologico, con la malattia associata all'invecchiamento ( geroscienza ),
•studia gli effetti di una popolazione sulla società,
•applica queste conoscenze alle  politiche sia a livello macroscopico ( per esempio, la pianificazione del governo ) che microscopico ( ad esempio, l'esecuzione di un casa di cura ).

- GERONTOLOGIA: DISCIPLINA CHE STUDIA I FENOMENI ED I PROBLEMI LEGATI ALL'ETA' SENILE, SOCIALI, BIOLOGICI, PSICOLOGICI, COGNITIVI E BIOLOGICI
La natura multidisciplinare della gerontologia implica la presenza di una serie di sottocampi, nonché campi associati come la psicologia e la sociologia, che si sovrappongono alla gerontologia stessa. I gerontologi considerano l'invecchiamento in quattro distinti processi:
• invecchiamento cronologico,
• invecchiamento biologico,
• invecchiamento psicologico,
• invecchiamento sociale.

Il primo ha la stessa definizione dell'invecchiamento sulla base degli anni di una persona a partire dalla nascita.
L'invecchiamento biologico si riferisce ai cambiamenti fisici che riducono l'efficienza dei sistemi e degli organi.
L'invecchiamento psicologico comprende i cambiamenti che si verificano nei processi sensoriali e percettivi, le capacità cognitive, la capacità di adattamento e la personalità.
L'invecchiamento sociale si riferisce ai ruoli mutevoli ed ai rapporti con la famiglia di un individuo, gli amici e altri supporti informali, nonché ai ruoli produttivi dell'individuo per sé ed all'interno delle organizzazioni.

La qualita’ dell’invecchiamento è variabile a seconda delle strategie che si sono usate per gestirle. 
Infatti come spesso accade nelle residenze per anziani troviamo ricoverati con grave deficit cognitivo o deficit di fisico , non raramente anche associati, per cui si può avere avere un invecchiamento fisico e uno psichico.
Non e possibile invecchiare bene gestendo solo una delle due componenti.
Spesso il solo invecchiamento fisico per la presenza di gravi problemi, fa giudicare vecchio un paziente che altrimenti non  lo sarebbe ( non in grado di salire le scale o di fare il bagno ). Potrebbe essere comprensibile se il paziente avesse 100 anni ma a settanta non lo e’, perchè’ molti suoi coetanei sono ancora molto vitali.
Un paziente che a 40 anni ha un ginocchio malandato a 70 non sarà in grado di salire le scale, oppure un paziente in sovrappeso a 70 non avrà più voglia di fare una passeggiata.

L’invecchiamento fisico può essere diviso ancora in due componenti:
- salute
- forma
La prima racchiude lo stile di vita che da solo non basta perchè certe patologie possono capitarci addosso anche se abbiamo fatto tutto bene. Ci viene allora incontro la prevenzione che non significa stare costantemente negli studi medici ma, avere un po’ di conoscenza per poter scrinare i sintomi. Basta avere voglia di informarsi.

Sulla forma non si può invece barare perchè esistono alcuni test che ogni over 40 dovrebbe provare, quali: il test del moribondo ( consiste nel percorrere dieci km, anche usando tratti di cammino, cercando di impiegare un’ ora ( altrimenti fallimento ). il test dei 300 metri ed il test dello zombie che consiste nel correre 100 metri in 20 secondi per l'uomo e in 23 secondi per la donna.

Lo stile di vita è molto importante perchè ci può dare speranza di vita in buona salute e con uno stile di vita decente, anche non ottimale, si può’ vivere anche fino a 80 - 85 anni ma si potrebbe passare gli ultimi dieci o 15 in condizioni non ottimali

Troppe persone attribuiscono alla vecchiaia i loro acciacchi ma non considerano il loro stile di vita passato. E quanti lavoratori agricoli presentano seri problemi osteo-articolari conseguenze di una attività lavorativa estremamente logorante, per cui se si vuol vivere meglio bisogna curare anche il proprio corpo.

L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA' ( OMS ) ANALIZZANDO LE RICERCHE PIU' IMPORTANTI HA CONCLUSO  CHE:
- CHI FUMA 30 SIGARETTE AL DI' HA UNA PRESSIONE  ELEVATA ( 170/100 )
- CHI BEVE UN LITRO DI VINO AL GIORNO HA UN LDL ALTO E UN HDL BASSO
- CHI E' IN SOVRAPPESO DI 15 Kg ED E’ SEDENTARIO
IN BASE ALLA LETTERATURA SCIENTIFICA HA PERSO CIRCA 50 ANNI DI VITA

Provando a ridurre i rischi:
- chi non fuma
- chi ha una Pressione arteriosa elevata 
- chi beve due bicchieri di vino e un liquore la sera ( equivalente di un litro di vino al di )
- chi ha colesterolo ldl alto e hdl basso
- chi è in sovrappeso di circa 10 kg ed è sedentario
perderà circa 25 anni di vita ed è il classico paziente che lascerà questa valle di lacrime a 70 anni

Ed ancora:
- chi non fuma
- chi ha una pressione arteriosa normale
- chi ha colesterolo normale
- chi è in sovrappeso di kg 10 ed è sedentario
sembra avere seguito una vita sana ma comunque perde 10 anni di vita. Presumibilmene morirà intorno agli ottanta anni dopo aver passato gli ultimi 10-15 anni di vita da vecchio pieno di acciacchi.

Questi dati devono far riflettere ma non risolvono ancora il problema di definire un buon stile di vita , infatti ipertensione e dislipidemie spesso genetiche non sono modificabili.

Dieci sono pertanto i punti per un sano stile di vita:
- non fumare
- non bere
- non fare uso di droghe
- non essere in sovrappeso
- non essere sedentario/a
- avere una  alimentazione varia ed equilibrata ( dieta mediterranea )
- avere una cultura medica di base
- non essere stressato
- non essere ansioso
- non essere depresso.

Un aspirante centenario scrive:
- non è un sacrificio rinunciare al fumo
- non è un sacrificio bere solo vino di qualità nelle giuste occasioni
- è un piacere abbondare con la frutta
- è un godimento usare quotidianamente il proprio corpo per ciò per cui e stato progettato ( ovvero correre e non riscaldare il divano )
- è un grande premio imparare e vedere l’aspetto divertente o quantomeno costruttivo delle situazioni.

I medici tengono a precisare che, nonostante determinino manifestazioni molto simili, la demenza senile e il cosiddetto declino cognitivo legato all'età avanzata sono due condizioni mediche differenti.

Si deve distinguere:
- l'invecchiamento cognitivo ovvero l' MCI ( Mild Cognitive Impairment ).
Il cervello con l’avanzare dell’età invecchia e questo è un processo fisiologico, e se la riduzione dell’efficienza mentale è più grave rispetto all’invecchiamento fisiologico in assenza di problemi significativi nelle comuni attività giornaliere, si può parlare di declino cognitivo lieve o MCI che non è una vera e propria malattia neurodegenerativa ma uno stato di transizione tra l’invecchiamento normale e la demenza.

- l'invecchiamento psicologico
L’invecchiamento biologico inizia dai vent’anni in poi, ma dal punto di vista psicologico, quando si incomincia a invecchiare?
Il processo è molto simile a quello biologico: esiste una fase di maturazione (che termina quando l’individuo ritiene che la maggior parte di scelte di vita siano da ritenersi stabili per un periodo sufficientemente lungo) seguito da una fase più o meno lunga di stabilità cui segue infine l’inizio della fase discendente, ma qual è il segnale che dà il via a tale decadimento?
In genere è l’individuo stesso ( anche se inconsciamente ) il responsabile del proprio invecchiamento psicologico. Per stabilire ciò occorre comparare il proprio comportamento da vecchio con quello da giovane per cui tale istante è in generale quello in cui si decide di non fare qualcosa che invece si faceva da giovane ovvrero quando si decide  di abbandonare un comportamento giovanile. E' quindi una decisione volontaria e intima del soggetto di non comportarsi più in un certo modo, di escludere dalla propria vita una attività che apparteneva alla sua giovinezza. 

D’altra parte è facilmente rilevabile che chi viene giudicato giovanile è in genere una persona che fa le stesse cose che faceva anni prima o addirittura ha gli stessi comportamenti di quando era al culmine della maturità.

La demenza senile è una malattia neurodegenerativa dell'encefalo, che colpisce le persone anziane e determina una riduzione graduale e irreversibile delle facoltà cognitive.

Il termine demenza è stato introdotto in ambito medico nel 20 d.C. da Aulo Cornelio Celso ( Roma 14 a.c.-37d.c. ) e indicava in modo generico l’alterazione dell’intelligenza e del comportamento. ( Aulo Cornelio Celso è stato un enciclopedista e medico romano,   probabilmente nativo della Gallia Narbonense )
Nel 1838, Jean Etienne Dominique Esquirol identificò con il termine di demenza un quadro clinico caratterizzato da perdita di memoria.
Nel 1906 Alois Alzheimer ( 1863 - 1915 ) e nel 1909, con maggiori dettagli, Gaetano Perusini descrissero il quadro clinico in una donna di 51 anni che aveva sviluppato un decadimento cognitivo con allucinazioni e incompetenza sociale con all’esame autoptico il riscontro di placche senili e grovigli neurofibrillari.
Nel 1910 Emil Kraepelin coniava l’eponimo di Malattia di Alzheimer incluso nell’ottava edizione del suo manuale di psichiatria per definire un gruppo di demenze senili con caratteristiche neuropatologiche descritte da Alzheimer e Perusini.

In base alla causa scatenante, le demenze vengono generalmente classificate in due grossi gruppi, cioè demenze primarie e secondarie.

Le demenze primarie riconoscono un’origine degenerativa a carico delle cellule del cervello, chiamate neuroni, in altre parole le cellule del cervello si  danneggiano in modo irreparabile e non comunicano più tra di loro, come normalmente accade, con la conseguenza che la parte del cervello in cui queste cellule si trovano comincerà a funzionare male, con la comparsa di disabilità per la persona colpita e severe ripercussioni sulla sua vita quotidiana e chi ne è colpito mostra fin da subito difficoltà nel ricordare le cose. Progressivamente anche i neuroni di altre aree del cervello vengono distrutti e con loro viene progressivamente intaccata anche la fitta rete di comunicazione neuronale che è alla base del pensiero, del movimento e delle sensazioni.

La forma più frequente di demenza primaria, presente nel 50-60% dei casi, è la malattia di Alzheimer, in cui le cellule del cervello vengono irrimediabilmente danneggiate a causa di elevate quantità di alcune proteine al loro interno.

Fra le demenze secondarie si annoverano invece le demenze vascolari e quelle a corpi di Lewy.

Le demenze vascolari sono condizioni caratterizzate da una diminuzione delle capacità cognitive associate a un ridotto flusso di sangue al cervello, che si trova così in una situazione di carenza di ossigeno e di nutrienti. Esse sono considerate la seconda causa più frequente di demenza dopo la malattia di Alzheimer. La loro caratteristica principale è la riduzione delle capacità cognitive, un problema che può comparire improvvisamente, ad esempio dopo un ictus, oppure manifestarsi gradualmente nel tempo, tendendo a peggiorare.

La demenza a corpi di Lewy ( o DLB ) è una malattia neurodegenerativa, una forma di demenza simile alla malattia di Alzheimer, ma ad esordio più precoce, e correlata spesso a quella di Parkinson e a sintomi parkinsoniani.

Il Dott. Somma ha anche riferito che allo stato attuale la demenza senile è una malattia incurabile e come supporto per i pazienti, esistono soltanto delle terapie di tipo sintomatico.

Il relatore ha parlato anche di argomenti di ordine e di carattere spiccatamente medico che di seguito non sono riportati per ovvi motivi, come pure per motivi tecnici, anche se rese disponibili, non è stato possibile riportare la serie delle diapositive proiettate.

Al termine della relazione è seguito un interessante dibattito a cui, considerato il tema trattato, hanno parteciato molti dei presenti in sala che hanno posto numerosi interrogativi e richiesto precisazioni sui vari aspetti e sulle conseguenza che la demenza senile ha sull'essere umano. A tutti l'oratore ha risposto in modo esauriente aggiungendo anche ulteriori considerazioni e chiarimenti.

Chiuso il dibattito, il Prof. Valenti ha ringraziato il Dott. Somma per l'interessante tema trattato ed a ricordo della serata gli ha offerto il libro '' Sicilia Risorgimentale '' di S. Costanza.

Sono seguiti i saluti di arrivederci a sabato 2 febbraio 2019 alle ore 18.00 nei locali dell'Associazione per il prossimo incontro previsto dal programma delle attività del XXXIII Corso di cultura per l'anno 2019. 



 



 

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